Diverse settimane fa abbiamo trattato il caso del tanto discusso art. 18 del DDL669/140/453. L’approvazione di questo articolo permetterebbe un ampliamento del condono edilizio risalente al 2003, ovvero la cosiddetta “mini-sanatoria”.
Dopo l’approvazione della Camera avvenuta il 9 luglio, il 16 luglio 2020 è finalmente arrivata anche quella del Senato, con 159 voti favorevoli e 121 contrari. Il Decreto Rilancio dunque è diventato legge ed è già in vigore.
Secondo l’ultima analisi di CNA Sardegna, la situazione emergenziale dovuta al Covid-19 e la conseguente chiusura delle attività, comporterà un calo generale degli investimenti nelle costruzioni del 4% rispetto al 2019.
Grande protesta in Piazza Plebiscito a Napoli da parte degli operai edili. I lavoratori di ATC (Associazione Tecnici e Costruttori) lamentano la situazione insostenibile che stanno vivendo.
Il disegno di legge di conversione del Decreto Rilancio, approvato il 3 luglio dalla Commissione Bilancio della Camera, ha apportato delle sostanziali modifiche anche al Bonus edilizia 110%.
Il Comune di Legnago ha sbloccato l’apertura di ben 100 cantieri nel territorio, ma con linee guida totalmente differenti e innovative rispetto a quelle della Giunta precedente.
Cosa accade se l’usufruttuario decide di compiere degli interventi edilizi che non rispettano le normative vigenti, e che quindi risultano illegali? La responsabilità ricade anche sul nudo proprietario?
Il condono edilizio è stato spesso argomento di discussione, sia in ambito politico che in sede di tribunale. Anche stavolta torniamo a parlarne, vista la recente sentenza che ha dovuto affrontare il TAR Napoli.
Cosa accade nel caso in cui un condomino moroso abbia ricevuto il decreto ingiuntivo che lo obbliga a pagare le quote condominiali, ma egli non procede immediatamente al pagamento?
L’abuso edilizio è un reato conseguibile sia dal punto di vista amministrativo che da quello penale. Mentre nel primo caso l’illecito non finisce mai in prescrizione, nel secondo caso invece la prescrizione può avvenire dopo 4 o 5 anni.
Un recente caso posto al giudizio del TAR Valle d’Aosta in merito alla natura del muro di contenimento, ha portato il giudice a ricordare che tale elemento costruttivo non può che essere considerato, in ogni casistica, una nuova costruzione.
Nelle normative precedenti, la ricostruzione di un rudere era considerata in ogni caso una nuova costruzione. Le cose però sono cambiate nel 2013.
Come era stato annunciato settimane fa dal Presidente Conte, finalmente il Consiglio dei Ministri ha approvato l’ultima bozza del Decreto Semplificazioni, seppur servendosi della formula “salvo intese”.
Negli ultimi mesi la TELT, società italo-francese che gestisce i cantieri TAV, ha affidato appalti per oltre 250 milioni di euro. Ciò è stato possibile alla continuazione, anche in piena emergenza da Covid-19, della gestione delle procedure in maniera telematica.
Il TAR Lecce ha inaspettatamente deciso con una recente sentenza di permettere la realizzazione di costruzioni in territorio costiero. Fino a tale decisione, era stata stabilita dal PPTR l’impossibilità di costruire entro 300 metri dal mare.