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Ecobonus 110% con CILA: come si procede in presenza di abusi?

Ecobonus 110% con CILA: come si procede in presenza di abusi?Ecobonus 110% con CILA: come si procede in presenza di abusi?
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Le nuove disposizioni introdotte dal Governo con il DL Semplificazioni/Recovery aprono le porte a molte diverse possibilità e tanti dubbi, che sarà bene chiarire man mano che si va avanti.

Ciò che ha destato maggior clamore è senza dubbio la sostituzione del comma 13-ter, la cui nuova versione oggi considera quasi tutti gli interventi come manutenzione straordinaria. Dunque prevede la loro realizzazione solamente a seguito della presentazione di una CILA, senza più la necessità di ottenere la conformità urbanistico-edilizia per poter procedere.

Il tutto è stato ovviamente fatto per velocizzare i tempi di ottenimento dei documenti necessari per accedere all’Ecobonus 110%. Ma c’è chi grida allo scandalo, perché vede in questa manovra un modo per incentivare gli abusi edilizi.

Ecobonus 110%: nuove regole incentivano gli abusi edilizi?

In realtà non è necessario smuovere inutili polveroni, se si pone la giusta attenzione nella lettura del nuovo comma 13-ter. Da qui si evince che ovviamente il Governo con tali disposizioni non ha alcuna intenzione né di invogliare i cittadini a realizzare strutture abusive, né di chiudere un occhio su quelle già esistenti.

La nuova norma prevede che tutti gli interventi, con la sola eccezione di quelli che necessitano la demolizione e la ricostruzione dell’edificio, saranno d’ora in poi dei lavori di manutenzione straordinaria. Dunque si potranno eseguire presentando una speciale CILA in deroga ideata appositamente per l’Ecobonus 110% .

Tali disposizioni non prevedono più l’obbligo di attestare che l’edificio sia conforme alle regole urbanistico-edilizie, e questo può far pensare che gli abusi edilizi avrebbero strada libera per accedere al Superbonus 110%. Ma non è così.

Velocizzazione pratiche, ma le regole non cambiano

Difatti, anche se il Governo ha concesso la possibilità di ottenere l’Ecobonus 110% senza dover attendere le lunghe tempistiche per il rilascio dei documenti che attestano la doppia conformità dell’immobile, questo non significa che gli edifici abusivi potranno accedere al maxi-incentivo.

Secondo quanto prevedono le nuove disposizioni proprio all’ultimo periodo del comma infatti: “resta impregiudicata ogni valutazione circa la legittimità dell’immobile oggetto di intervento”.

Il che significa che sebbene si concede di non dover più dimostrare la conformità dell’edificio, comunque sarà obbligatorio per quest’ultimo avere la doppia conformità. Le autorità infatti saranno autorizzate a svolgere tutti i dovuti controlli, e nel caso in cui l’immobile che accede al Superbonus 110% dovesse risultare abusivo (non avendo mai ottenuto la doppia conformità), allora il beneficio decadrebbe.

Non solo, si prevede che ci saranno anche delle pesanti sanzioni in questi casi, proprio per scongiurare ogni dubbio sul fatto che si vogliano agevolare gli immobili abusivi. Dunque in pratica si riducono i tempi, ma le regole per ottenere l’Ecobonus 110% rimangono sostanzialmente le stesse, per cui gli abusi edilizi non possono in alcun modo beneficiare dell’incentivo.

Leggi anche: “Superbonus 110: come funziona per gli abusi in attesa di condono?

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TAGS: cila, dl semplificazioni, ecobonus, ecobonus 110, recovery

Autore: Redazione Online

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