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Bonus Ristrutturazioni: Cessione e Sconto, quando non sono ammessi

Bonus Ristrutturazioni: Cessione e Sconto, quando non sono ammessiBonus Ristrutturazioni: Cessione e Sconto, quando non sono ammessi
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La cessione del credito d’imposta e lo sconto in fattura immediato, come sappiamo, sono le opzioni alternative alla detrazione introdotte con il Decreto Rilancio, in occasione della nascita del Superbonus 110%.

Ma il Superbonus 110% non è l’unico incentivo che permette a chi non ha un’imposta lorda da detrarre di beneficiare del credito in maniera alternativa alla detrazione.

Gli altri 5 bonus Casa che ammettono la scelta tra detrazione, cessione e sconto sono: l’Ecobonus, il Sismabonus, il Sismabonus Acquisti, il Bonus Facciate e il Bonus Ristrutturazioni.

In particolare con riferimento al Bonus Ristrutturazioni però, esistono degli interventi che non concedono l’applicazione delle opzioni alternative. Ecco quali sono.

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Bonus Ristrutturazioni: come funziona, modalità di usufrutto

Il Bonus Ristrutturazioni è una detrazione fiscale concessa nella misura del 50% per gli interventi di ristrutturazione edilizia, recupero, risanamento, risparmio energetico, nuove costruzioni e molto altro. Stiamo parlando infatti di uno tra gli incentivi che concede maggior varietà in termini di interventi agevolabili.

Il massimale di spesa è fissato a 96.000 euro per ogni unità immobiliare, ed è possibile usufruire dell’incentivo in tre modi, ovvero:

Il Bonus Ristrutturazioni, così come il Superbonus 110% e come gli altri bonus edilizi che ammettono la scelta delle opzioni alternative, consente anche di beneficiare dell’incentivo con il metodo della ripartizione in SAL.

Per approfondire, leggi: “Superbonus, Bonus Casa e SAL: facciamo chiarezza

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Cessione e Sconto, Bonus Ristrutturazioni: quali interventi

Come prima accennavamo però, in riferimento al Bonus Ristrutturazioni, non tutti gli interventi concedono di scegliere le opzioni alternative.

È possibile consultare la lista completa degli interventi agevolabili che ammettono la scelta della cessione e dello sconto all’art. 121 del Decreto Rilancio.

Per quanto riguarda il Bonus Ristrutturazioni, al comma 2, lettera a), possiamo leggere che si rendono disponibili le opzioni alternative alla detrazione solo per gli interventi di cui all’art. 16-bis, comma 1, lettere a) e b) del DPR n. 917 del 22 dicembre 1986.

Dunque da questo possiamo appurare l’esclusione di tutti gli altri lavori edilizi agevolabili con l’incentivo al 50% per le ristrutturazioni.

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Interventi che ammettono lo sconto e la cessione

Il Bonus Ristrutturazioni consente di beneficiare delle opzioni alternative alla detrazione per gli interventi rientranti nelle seguenti categorie edilizie:

  • Manutenzione ordinaria (conseguibile solo su parti comuni di edifici condominiali);
  • Manutenzione straordinaria (su parti comuni in condominio e singole unità);
  • Restauro e risanamento conservativo (su parti comuni in condominio e singole unità);
  • Ristrutturazione edilizia (su parti comuni in condominio e singole unità), che ad oggi ammette anche la demolizione e la ricostruzione con ampliamento.
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Interventi ammissibili solo tramite detrazione diretta

Non è possibile invece optare per la cessione o lo sconto per tutti gli interventi ammissibili all’incentivo che non rientrino tra le categorie sopracitate, e in particolare per i lavori di:

Questi interventi potranno comunque essere agevolati con il Bonus Ristrutturazioni tramite la detrazione diretta in 10 anni.

Leggi anche: “Superbonus 110%, cessione e sconto: proroga al 2025 e nuovi modelli



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TAGS: bonus facciate, bonus ristrutturazioni, cessione del credito, credito imposta, Decreto Rilancio, ecobonus, ristrutturazioni, SAL, sconto immediato, sconto in fattura, sismabonus, Superbonus, Superbonus 110%

Autore: Redazione Online

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