Una recente sentenza del TAR Bari riporta alla luce il problema dell’abuso edilizio realizzato vicino alla zona costiera.
Diverse settimane fa abbiamo trattato il caso del tanto discusso art. 18 del DDL669/140/453. L’approvazione di questo articolo permetterebbe un ampliamento del condono edilizio risalente al 2003, ovvero la cosiddetta “mini-sanatoria”.
Si torna a parlare di condono edilizio in Sicilia. Legambiente denuncia un altro tentativo di sanatoria messo in atto dalla Regione, con l’intenzione di estendere i provvedimenti dell’ultimo condono avvenuto nel 2003.
Sono ben 4 milioni le pratiche di condono edilizio ferme negli uffici dello Stato da 35 anni. Se prese tutte insieme, il loro valore complessivo ammonta a 19 miliardi di euro. La notizia arriva dal Centro Studi Sogeea, istituto di ricerca tecno-scientifica con sede a Roma.
Il condono edilizio e la sanatoria edilizia sono due processi giuridici secondo cui sarebbe possibile alleviare o eliminare un’accusa di abuso edilizio. Parliamo di abuso edilizio quando ci troviamo di fronte ad un’opera costruita in maniera irregolare, senza i dovuti permessi o il rispetto degli stessi.
Il condono edilizio ci consente di mettere in regola, in maniera straordinaria, costruzioni eseguite senza un permesso. Vediamo in che modo si procede per la richiesta di condono edilizio e quali sono i costi da affrontare.
Quando le autorità scoprono delle costruzioni edilizie abusive, c’è il pericolo che il proprietario di queste possa andare incontro a delle pesanti sanzioni penali, la cui misura dipenderà dalla gravità dei fatti. È possibile che egli riceva delle multe salate da pagare, oppure che ottenga l'obbligo di demolizione della struttura irregolare.