Con l'approvazione del D.D.L. Bilancio 2023 e del Documento Programmatico di Bilancio (c.d. Manovra finanziaria 2023), sono in arrivo delle novità su temi scottanti come quelli delle cartelle esattoriali e della pace fiscale.
Novità all'orizzonte in tema di fisco e tasse, o più precisamente, di cartelle esattoriali con le quali molti cittadini italiani, ormai allo stremo, devono fare i conti.
In una recente sentenza del Consiglio di Stato, si torna a parlare del cosiddetto terzo condono edilizio, ovvero del decreto-legge n. 269/2003 convertito dalla legge n. 326/2003.
Quando si parla di condono edilizio è possibile confondersi tra le diverse disposizioni e regole da rispettare, anche perché spesso quelle regionali sono differenti da quelle nazionali.
In una recente sentenza di ricorso affrontata dal Consiglio di Stato, si stabilisce come sia l’ordine di demolizione che quello di acquisizione di un abuso edilizio da parte del Comune siano ordinanze che non debbano essere spiegate.
Il condono edilizio non dev’essere approvato unicamente in sede preliminare, ma anche esecutiva. C’è la possibilità infatti che una richiesta di sanatoria possa essere giudicata positivamente, senza la sussistenza dei requisiti validi.
È possibile usufruire del Superbonus 110 per compiere degli interventi su un edificio abusivo, per il quale però è stata presentata domanda di condono ancora in attesa di esito?
Il condono edilizio può essere reso invalido se successivamente viene promulgata una norma che ne nega l’approvazione? Secondo il TAR Sardegna la risposta è no.
Il Permesso di Costruire in sanatoria è quel documento necessario appunto per poter regolarizzare l’immobile abusivo. Non sempre è obbligatorio richiedere un Permesso di Costruire in sanatoria.
Una recente sentenza del TAR Bari riporta alla luce il problema dell’abuso edilizio realizzato vicino alla zona costiera.