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Guida al Conto Termico 2023

Guida al Conto Termico 2023Guida al Conto Termico 2023

Il Conto Termico 2.0 è un incentivo economico promosso dal Gestore dei Servizi Elettrici (GSE) per favorire la diffusione di sistemi di produzione di energia termica da fonti rinnovabili. Si tratta di uno strumento che mira a incentivare l’adozione di impianti di produzione di energia termica da fonti rinnovabili, come il solare termico, la geotermia, la biomassa e il biogas, al fine di ridurre le emissioni di gas serra e promuovere l’utilizzo di fonti di energia pulita.

Nel corso degli anni l’incentivo ha subito diversi aggiornamenti e modifiche. A partire dal 2022, il Conto Termico è giunto alla sua versione più avanzata, e ha preso il nome di Conto Termico 2.0.

Avranno accesso all’incentivo tutte le PA, i privati e le imprese che effettuano interventi volti ad incrementare la produzione di energia da fonti rinnovabili per gli impianti di piccole e medie dimensioni su qualsiasi tipologia di immobile. Con la sola eccezione degli edifici appartenenti alla Categoria Catastale F/3, che comprende i fabbricati ancora in fase di costruzione.

Per l’anno corrente, il GSE ha messo a disposizione per il Conto Termico 2023 ben 900 milioni di euro. Di questi, 200 milioni sono riservati alle Pubbliche Amministrazioni, mentre i restanti sono da ripartire tra imprese e privati.

Conto Termico: come funziona

Le agevolazioni concesse con il Conto Termico 2023 saranno regolate per mezzo di un contratto tra il GSE e il Soggetto Responsabile richiedente. Gli importi, i massimali e le modalità di erogazione variano in base alla tipologia di interventi che si intende effettuare, ma anche in base alla dimensione dell’impianto presente nell’edificio.

I soggetti privati e le imprese non possono cumulare tale incentivo con le altre agevolazioni concesse dallo Stato, ma unicamente con gli incentivi non statali. Per quanto riguarda invece la PA, queste potranno accedere al Conto Termico 2023 in concomitanza sia con le agevolazioni statali che con quelle non statali. A patto però che la somma totale dei contributi non superi il 100% del costo degli interventi.

L’agevolazione sarà concessa dal GSE calcolando delle precise percentuali da applicare alla spesa sostenuta. Gli importi spettanti saranno concessi nella misura massima del:

  • 65%, per gli interventi volti a demolire una vecchia costruzione per realizzare ex novo degli edifici nZEB (Nearly Zero Energy Building). Ovvero delle unità abitative con alte prestazioni energetiche, e che comportino quindi una minima percentuale di emissioni di CO2 nell’ambiente;
  • 65%, per sostituire dei vecchi impianti tradizionali con dei nuovi impianti ibridi, a biomassa, a pompe di calore, termici o fotovoltaici;
  • 40%, per gli interventi volti a migliorare l’isolamento termico di un edificio. In particolare sono comprese le seguenti operazioni: installazione di chiusure finestrate più efficienti, isolamento di pareti e coperture, installazione di schermature solati, sostituzione di corpi illuminanti, sostituzione di caldaie tradizionali con delle nuove a condensazione, installazione di tecnologie di building automation;
  • 50%, sempre per condurre interventi volti a migliorare l’isolamento termico degli edifici, ma nelle zone climatiche E ed F. La percentuale sale fino ad un massimo del 55% nel caso in cui l’isolamento termico sia abbinato all’installazione di un nuovo impianto ad alta efficienza energetica.

Interventi incentivabili

Il GSE ha definito e classificato tutte le categorie di interventi incentivabili che possono essere ammessi all’agevolazione del Conto Termico 2023. Gli interventi ammissibili per le PA sono differenti da quelli concessi alle imprese e ai privati.

Vediamoli di seguito.

Per le PA

In tutti i casi che elencheremo di seguito, il GSE concede la possibilità di presentare la domanda per gli interventi di efficientamento energetico al Soggetto Responsabile proprietario dell’edificio per cui sono stati condotti gli interventi. Oppure alla ESCO che ha stipulato un contratto di servizio energia o prestazione energetica con il Soggetto Responsabile.

Quindi, per quanto riguarda le Pubbliche Amministrazioni, gli interventi ammissibili riguardano lavori di:

  • Coibentazione, ovvero la tecnica che favorisce l’isolamento termico, acustico e termoacustico;
  • Sostituzione infissi. Tale punto riguarda unicamente gli edifici in cui viene sostituito l’impianto preesistente, e non le nuove installazioni;
  • Installazione di caldaia a condensazione. L’agevolazione viene riconosciuta solo in caso di sostituzione di un vecchio impianto, e non in caso di nuova installazione;
  • Installazione di sistemi di schermatura o/e ombreggiamento. In tal caso l’incentivo sarà concesso in caso di installazione ex novo;
  • Nuova costruzione di edificio nZEB;
  • Installazione di sistemi efficienti di illuminazione. L’agevolazione sarà concessa solo in caso di sostituzione di sistema già esistente, e non in caso di nuova installazione;
  • Intervento di Building Automation (Automazione dell’Edificio), ovvero l’installazione di un sistema centralizzato automatico;
  • Installazione di pompe di calore. Ammissibile solo in caso di sostituzione di impianto preesistente, e non di nuova installazione;
  • Installazione di caldaie e stufe a biomassa. Anche qui non è concesso presentare domanda per gli impianti di nuova installazione ma solo per la sostituzione di quelli già esistenti;
  • Impianto solare termico. In tal caso l’accesso all’incentivo è ammissibile in caso di nuova installazione dell’impianto;
  • Installazione di scalda acqua a pompa di calore. L’accesso al Conto Termico 2023 è consentito solo per la sostituzione dell’impianto e non per l’installazione ex novo;
  • Impianti ibridi a pompa di calore. Solo per sostituzione vecchi impianti, e non per nuove installazioni.

Per le imprese e i privati

I lavori per i quali il GSE concede l’accesso all’incentivo Conto Termico 2023, sono molto più limitati per le imprese e i privati. Anche in tal caso, potranno fare domanda per ricevere l’agevolazione i Soggetti Responsabili dell’edificio e degli impianti in questione. Oppure anche la ESCO che ha stipulato il contratto con essi.

Gli interventi concessi a imprese e privati sono:

  • Installazione di impianti ibridi a pompa di calore. Solo in caso di sostituzione impianti preesistenti e non di installazione ex novo;
  • Installazione di pompe di calore. Non per le nuove installazioni, ma per la sostituzione di vecchi impianti;
  • Impianto solare termico. In tal caso, l’incentivo è concesso per gli interventi di nuova installazione;
  • Installazione di scalda acqua a pompa di calore. L’incentivo si concede solo per la sostituzione di vecchi impianti e non per le nuove installazioni;
  • Installazione di caldaia e stufa a biomassa. Solo per la sostituzione di impianti preesistenti e non per le installazioni ex novo.

Come richiedere l’incentivo

Anche la compilazione della domanda si applica con metodi differenti per le PA, e per le imprese e i privati. In tutti i casi comunque, sarà necessario accedere al proprio account sul portale del GSE all’indirizzo www.gse.it. Si potrà presentare la richiesta esclusivamente con modalità telematica.

Le Pubbliche Amministrazioni avranno due opzioni per accedere all’incentivo Conto Termico. La prima opzione è l’accesso diretto dopo che i lavori sono già stati conclusi. Per l’invio, sarà necessario compilare la “scheda-domanda” messa a disposizione all’interno del portale. Entro e non oltre 60 giorni dalla conclusione degli interventi.

La seconda opzione che avranno le PA invece, concede loro la possibilità di richiedere l’agevolazione ancor prima di iniziare i lavori destinati all’efficientamento energetico dell’edificio. Per poter accedere alla modalità definita “a prenotazione” però, la PA dovrà obbligatoriamente stipulare un contratto di rendimento prima dell’invio della domanda. E, in seguito all’invio, dovrà sottoscrivere un atto notorio che specifichi la data in cui si prevede l’inizio dei lavori.

Se la PA sceglierà di ricevere l’incentivo con modalità a prenotazione, invece della “scheda-domanda” dovrà compilare e inviare la “scheda-domanda a preventivo”. Sempre disponibile sul portale del GSE.

Per quanto riguarda invece i soggetti privati e le imprese, questi avranno la possibilità di accedere all’incentivo Conto Termico 2023 unicamente tramite accesso diretto in seguito alla conclusione degli interventi. Anch’essi dovranno compilare la “scheda-domanda” che trovano sul portale, e inviarla entro 60 giorni dalla data di fine lavori.

Sia per le PA che per le imprese e i privati, sono previste due modalità di erogazione dell’incentivo. Se l’importo che il GSE dovrà erogare sarà pari o inferiore a €. 5.000, l’ente provvederà a concedere la somma in un’unica soluzione tramite bonifico bancario. Entro 2 mesi dalla data di accettazione della domanda.

Se invece le spese sono state maggiori, e quindi il rimborso dovuto è superiore a €. 5.000, l’erogazione avverrà tramite rate annuali. Queste potranno essere 2 o 5, calcolate in base alla tipologia d’intervento effettuato e all’importo che il GSE dovrà erogare.

Modulistica necessaria per l’accoglimento

Per l’accoglimento della domanda, sarà necessario allegare diversi moduli indispensabili, che sono disponibili sul portale del GSE. Ciò è valido sia per le PA, sia per le imprese e i privati. Li trovate tutti di seguito.

Innanzitutto, i documenti che si dovranno allegare obbligatoriamente per accedere al Conto Termico 2023 sono:

  • Dichiarazione di conclusione dell’intervento (Modello 6). Dichiarazione sostitutiva ai sensi del DPR 445/2000. Necessaria appunto per confermare che i lavori siano stati portati a termine;
  • Asseverazione dell’intervento (Modello 7). Obbligatoria ai sensi del DPR 445/2000 e dell’art. 481 del Codice Penale. Deve essere stilata per mano di un tecnico abilitato, che si prende la responsabilità di dichiarare che tutti gli interventi siano stati eseguiti a norma di legge;
  • Dichiarazione di provenienza delle risorse (Modello 1X). Documento necessario a dettagliare le fonti delle risorse utilizzate per il sostenimento delle spese relative agli interventi;
  • Dichiarazione di effettuazione del pagamento (Modello 13). Obbligatorio ai sensi del DM del 16 febbraio 2016. Con tale documento, il Soggetto Responsabile dichiara di aver provveduto al pagamento degli interventi per i quali fa richiesta di rimborso al GSE. E afferma inoltre di non violare la norma all’art. 12 del suddetto Decreto, che impone l’impossibilità di cumulare il Conto Termico 2022 con altre forme di contributo statale;
  • Delega del Soggetto Responsabile al Soggetto Delegato (Modello 4). Obbligatorio ai sensi del DM 16 febbraio 2016, nel caso in cui il Soggetto Responsabile decida di delegare ad un altro soggetto l’autorizzazione ad operare all’interno del portale GSE a proprio nome e per proprio conto.

Nel caso in cui sia stato stipulato un contratto di prestazione o servizio energetico con una ESCO, gli ulteriori documenti da allegare sono i seguenti:

  • Autorizzazione del proprietario (Modello 8). Dichiarazione sostitutiva ai sensi del DPR 445/2000, con cui il proprietario dell’immobile autorizza la ESCO (Soggetto Responsabile dell’intervento), ad operare sul portale per conto suo;
  • Dichiarazione di rispondenza del contratto ai requisiti previsti (Modello 9). Obbligatoria ai sensi del D.Lgs. 102/2014 All.8. Con tale documento si dichiara che il contratto tra la ESCO e il Soggetto Responsabile è stato stipulato seguendo le disposizioni della legge suddetta. Necessario sia per la richiesta con accesso diretto, sia per quella a prenotazione;
  • Dichiarazione di rispondenza del contratto ai requisiti previsti (Modello 10). Obbligatoria ai sensi del D.Lgs. 115/2008 e del D.Lgs. 102/2014. Dichiarazione aggiuntiva alla precedente dichiarazione. Con questa si dichiara che tutti i requisiti descritti nelle suddette disposizioni di legge siano stati rispettati nel contratto tra la ESCO e il Soggetto Responsabile. Anche questa è necessaria sia in caso di richiesta di accesso diretto, sia per quella a preventivo.

Esclusivamente per le Pubbliche Amministrazioni invece, è obbligatorio allegare alla domanda di accesso al Conto Termico 2023 la seguente documentazione:

  • Dichiarazione di responsabilità solidale (Modello 12). Da allegare in presenza di contratto EPC (ingegneria, approvvigionamento, costruzione e messa in servizio) tra una PA e una ESCO. È necessario allegare il documento sia nel caso in cui la ESCO si configuri come Soggetto Responsabile, sia nel caso in cui la PA (qualificata come Soggetto Responsabile), richieda che la somma dell’incentivo sia erogata alla ESCO che ha firmato il contratto;
  • Dichiarazione di avvio dei lavori (Modello 5). Obbligatorio ai sensi del DPR 445/2000, nel caso in cui la Pubblica Amministrazione decida di procedere alla modalità di richiesta dell’incentivo sotto forma di prenotazione. E quindi desideri ottenere gli importi prima di iniziare gli interventi di efficientamento energetico. Con tale documento, il Soggetto Responsabile dichiara la data prevista per l’inizio dei lavori. Dovrà essere inviata entro i limiti previsti dal Decreto a partire dalla data di accettazione della domanda a preventivo.

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TAGS: conto termico, Conto Termico 2.0, conto termico 2023, gse, guida

Autore: Andrea Dicanto

Autore Andrea Dicanto
Appassionato Progettista esperto nel settore dell'Edilizia, delle Costruzioni e dell'Arredamento. Fin da giovane ho sempre studiato ed analizzato problematiche che vanno dalle questioni statiche di edifici e costruzioni fino al miglior modo di progettare ed arredare gli spazi interni, strizzando l'occhio alle nuove tecnologie soprattutto in ambito sismico.

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