La riforma sugli affitti brevi introduce nuove norme di trasparenza e sicurezza, richiedendo il Codice Identificativo Nazionale per le strutture ricettive e collaborando con le OTA per garantire la conformità.
La cedolare secca è un regime fiscale alternativo all'IRPEF per gli affitti, con aliquote del 21%, 10% e 26% per locazioni brevi, offrendo vantaggi come l'esenzione da altre tasse.
L'Italia introduce il Codice identificativo nazionale per regolare gli affitti brevi, mirando a ridurre frodi e migliorare la sicurezza nel settore, con oltre 500.000 case coinvolte.
Nel 2024, le modifiche alla cedolare secca per gli affitti brevi influenzano gli aliquoti, con il 26% dalla seconda casa e il 21% per la prima, introducendo una fiscalità più equa e dettagliata per diversi proprietari.
I contratti di locazione transitoria offrono soluzioni abitative flessibili per esigenze temporanee, equilibrando mobilità individuale e stabilità del mercato immobiliare con specifici requisiti legali per locatori e locatari.
Dalle facilitazioni sui mutui agli esoneri contributivi, dalla revisione del Superbonus alla tassazione sugli affitti brevi le novità in arrivo sono davvero tante. Vediamo le novità del 2024.
Il Ministero del Turismo italiano ha recentemente presentato una nuova proposta legislativa riguardante la regolamentazione degli affitti brevi nel Paese. Questa mossa segue iniziative simili adottate in altre metropoli come New York.
Il regime degli affitti brevi é una particolare forma di regime fiscale dedicata alla locazione di immobili abitativi di durata non superiore a 30 giorni.
La cedolare secca è l’imposta sostitutiva da pagare sui redditi derivanti dall’affitto degli immobili a fini abitativi. Vediamo quali sono le modifiche introdotte con la Legge di Bilancio 2021.