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Bonus Ristrutturazione: possibile trasformare un fabbricato rurale in una casa?

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Recentemente, il Fisco ha fornito chiarimenti importanti riguardo l’applicabilità di questa detrazione anche ai fabbricati rurali destinati a trasformarsi in abitazioni.

La proroga nella legge di Bilancio fino al 31 dicembre 2024 apre nuove prospettive per proprietari e investitori. Scopriamo insieme le condizioni e i requisiti per accedere al bonus ristrutturazione del 50% e quali interventi permettono di beneficiarne.

Il Bonus Ristrutturazione per fabbricati rurali

La questione dell’applicabilità del bonus ristrutturazione ai fabbricati rurali destinati a diventare abitazioni ha trovato risposta nelle recenti precisazioni fornite dal Fisco.

A seguito di una domanda rivolta alla rivista telematica dell’Agenzia delle Entrate, Fisco Oggi, è stato chiarito che è possibile richiedere la detrazione del 50% prevista per le ristrutturazioni edilizie anche per gli interventi su immobili attualmente accatastati come fabbricati rurali, a patto che al termine dei lavori questi vengano utilizzati come abitazioni.

Leggi anche: Bonus Ristrutturazione 2024: la guida completa, i lavori ammessi, la documentazione

Questo orientamento si basa su una interpretazione dell’articolo 31, comma 1, lettera d, della legge n. 457/1978, che definisce gli interventi di ristrutturazione edilizia come quelli volti a trasformare gli organismi edilizi in modo sistematico, potendo risultare in un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente.

Pertanto, il cambio di destinazione d’uso da fabbricato rurale a residenziale, se chiaramente indicato nel provvedimento amministrativo di autorizzazione ai lavori, consente l’accesso al bonus.

Destinatari del Bonus Ristrutturazione al 50%

Il bonus ristrutturazione al 50% non è un’agevolazione limitata a una ristretta categoria di soggetti. Al contrario, una vasta gamma di contribuenti può beneficiare di questa importante detrazione fiscale, a patto di sostenere le spese per interventi di ristrutturazione su immobili destinati a diventare abitazioni.

Leggi anche: Bonus Ristrutturazioni: installazione impianti è ammissibile?

Tra questi troviamo:

  • Proprietari o nudi proprietari: coloro che detengono la proprietà dell’immobile o il diritto di proprietà senza il possesso dei frutti.
  • Titolari di diritti reali di godimento: quali usufrutto, uso, abitazione, o diritto di superficie (approfondisci qui).
  • Locatari o comodatari: coloro che godono dell’immobile in virtù di un contratto di locazione o comodato.
  • Soci di cooperative: sia a proprietà divisa, in qualità di possessori, che a proprietà indivisa, in qualità di detentori, con il consenso della cooperativa.
  • Imprenditori individuali: per gli immobili non classificati come beni strumentali o merce, e i soggetti indicati nell’articolo 5 del Tuir che producono redditi in forma associata, quali società semplici e imprese familiari, alle stesse condizioni degli imprenditori individuali.

Si estende, inoltre, ai familiari conviventi del possessore o detentore dell’immobile, inclusi il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado.

Anche il coniuge separato, assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge, e i componenti dell’unione civile beneficiano del bonus, così come il convivente more uxorio, anche se non proprietario dell’immobile o titolare di un contratto di comodato, per le spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2016.

Quali tipologie di interventi sono ammessi?

Il bonus ristrutturazione 2024 si applica a una serie di interventi specifici, volti al miglioramento, alla sicurezza e alla valorizzazione degli immobili.  Non tutti i lavori sono ammessi; è fondamentale distinguere tra le diverse categorie di manutenzione per capire quali operazioni permettono di accedere alla detrazione fiscale del 50%.

Ecco gli interventi qualificabili:

  • Manutenzione straordinaria: interventi necessari per rinnovare e sostituire parti dell’edificio, migliorare i servizi igienico-sanitari, l’efficienza energetica o le strutture portanti.
  • Restauro e risanamento conservativo: lavori volti a conservare l’immobile e a ripristinarne la funzionalità, senza alterarne la destinazione d’uso o le caratteristiche estetiche.
  • Ristrutturazione edilizia: azioni mirate alla trasformazione dell’immobile, con modifiche sostanziali che possono comportare un cambio di destinazione d’uso, l’ampliamento dello spazio abitabile o la realizzazione di nuovi impianti.

Leggi anche: Restauro e risanamento abitazioni: cosa comprende, incentivi

Importante notare che gli interventi di manutenzione ordinaria non sono generalmente ammessi al beneficio fiscale delle detrazioni, eccetto quando fanno parte di un più ampio progetto di ristrutturazione.

Questa distinzione sottolinea la volontà del legislatore di incentivare lavori che apportino un effettivo miglioramento qualitativo agli immobili, con un impatto positivo sulla sicurezza, sull’efficienza energetica e sul valore dell’edificio nel lungo termine.

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Autore: Andrea Dicanto

Autore Andrea Dicanto
Appassionato Progettista esperto nel settore dell'Edilizia, delle Costruzioni e dell'Arredamento. Fin da giovane ho sempre studiato ed analizzato problematiche che vanno dalle questioni statiche di edifici e costruzioni fino al miglior modo di progettare ed arredare gli spazi interni, strizzando l'occhio alle nuove tecnologie soprattutto in ambito sismico.

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