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Bonus mobili: quali elettrodomestici si possono acquistare con il 50% di sconto

Bonus mobili: quali elettrodomestici si possono acquistare con il 50% di scontoBonus mobili: quali elettrodomestici si possono acquistare con il 50% di sconto
Ultimo Aggiornamento:

Sino al 31 dicembre 2024 rimane in vigore il cosiddetto Bonus Mobili ed Elettrodomestici, che permette di detrarre la metà della spesa sostenuta per l’acquisto di grandi elettrodomestici ad elevata efficienza energetica, se effettuato in concomitanza di lavori di ristrutturazione o manutenzione straordinaria della propria abitazione.

Il quadro normativo

Il Bonus Mobili ed Elettrodomestici è stato introdotto dall’art. 16 comma 2 del Decreto Legge 63/2013. Visto l’enorme successo riscosso tra i consumatori, la misura è stata poi rinnovata di anno in anno, con sensibili cambiamenti nel tetto massimo di spesa detraibile.

Nel 2021 tale limite era pari a 16.000 €; con la Legge di Bilancio 2022 (L. 234 del 31 dicembre 2021) il Governo ha prorogato il bonus fino al 31 dicembre 2024, ma con un limite di detraibilità di 10.000 € per il 2022 e di 5.000 € per il 2023 e il 2024.

Leggi anche “Bonus Mobili 2022 – 2024: La guida completa“;

I requisiti per beneficiare del Bonus Mobili

La guida dell’Agenzia delle Entrate chiarisce che l’agevolazione per l’acquisto di Mobili ed Elettrodomestici è legata al Bonus Ristrutturazione (introdotto con D.p.R 917/86, articolo 16-bis). Sono detraibili soltanto gli arredi e gli elettrodomestici acquistati in concomitanza di uno dei seguenti interventi edilizi:

  • manutenzione straordinaria o ristrutturazione di unità abitative singole;
  • restauro o ristrutturazione di interi edifici;
  • ripristino o ricostruzione di edifici che hanno subito danni da calamità naturali (ma solo se è stato dichiarato lo stato di emergenza).

Per i condomini, infine, è possibile accedere al bonus anche in caso di manutenzione ordinaria di parti comuni. In questo caso, però, i mobili e gli elettrodomestici portati in detrazione dovranno essere destinati ad arredare le porzioni comuni dell’edificio.

Nel caso di interventi manutentivi straordinari sui singoli alloggi, invece, la detrazione spetta anche se gli oggetti saranno utilizzati per arredare un ambiente diverso; inoltre, il bonus può essere fruito per ogni singola unità immobiliare ristrutturata, anche se a beneficiarne è il medesimo contribuente.

Sebbene, ad una prima lettura, possa sembrare che l’accesso al Bonus Mobili ed Elettrodomestici richieda l’esecuzione di costosi interventi edilizi, le cose non stanno così.

Nella definizione di manutenzione straordinaria, come chiarito dall’Agenzia delle Entrate, rientrano anche interventi di costo relativamente modesto, quali, ad esempio, la sostituzione degli infissi esterni (a condizione che la tipologia e il materiale utilizzati siano differenti da quelli originali), la realizzazione di muri di cinta e recinzioni, l’apertura di finestre e porte, la costruzione di tramezzi, l’installazione di una pompa di calore o di una stufa a pellet, il rinnovamento degli impianti (termico, idrico, elettrico) e la sostituzione della caldaia.

È sempre indispensabile che i lavori di manutenzione straordinaria o ristrutturazione risultino già iniziati al momento dell’acquisto degli elettrodomestici. Per attestare la data di avvio delle opere, occorre depositare al protocollo del comune sul cui territorio si trova l’immobile una DIA, una SCIA, una CILA oppure – per i soli lavori in edilizia libera – una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà.

Quali elettrodomestici si possono acquistare?

Oltre a quanto già specificato nel precedente paragrafo, per poter beneficiare del bonus è necessario comprare grandi elettrodomestici quali frigoriferi, congelatori, forni, forni a microonde, piastre ad induzione, lavastoviglie, lavatrici, lavasciuga, asciugatrici, condizionatori elettrici, ventilatori elettrici. Per essere detraibili, gli apparecchi devono essere nuovi e di classe energetica A.

Vi sono però alcune eccezioni: lavatrici, asciugatrici e lavastoviglie sono ammissibili se la loro classe energetica è almeno pari alla classe E, mentre per i congelatori e i frigoriferi è possibile scendere fino alla classe F. Rientrano nell’agevolazione anche gli elettrodomestici privi di etichetta energetica (se la legge non la prevede come requisito obbligatorio).

Il bonus è applicabile alle spese per il trasporto, la consegna e l’installazione dei dispositivi. Sono invece esclusi dall’agevolazione i piccoli elettrodomestici, la telefonia e le apparecchiature elettroniche (computer fissi e portatili, tablet, stampanti, scanner, macchine fotografiche, videocamere, consolle).

Come richiedere il bonus elettrodomestici

La detrazione fiscale può essere richiesta solamente dal contribuente a cui sono intestate anche le spese per l’intervento di ristrutturazione e non è cedibile a terzi, nemmeno in caso di decesso del beneficiario. Per poter godere dell’agevolazione, è necessario che il richiedente sia titolare del diritto all’utilizzo dell’immobile oggetto dei lavori, ossia ne sia proprietario, locatario, usufruttuario o comodatario.

Per accedere al bonus, gli elettrodomestici devono essere pagati con bonifico bancario o postale, oppure con carta di debito o di credito. Nel caso di pagamento con carte, è consigliabile (anche se non obbligatorio) richiedere l’emissione di uno scontrino che riporti il codice fiscale del contribuente. Ove questo non sia possibile, tuttavia, è perfettamente ammissibile una ricevuta che riporti la natura e il numero degli oggetti acquistati, l’importo e il metodo di pagamento.

Per alcuni elettrodomestici (frigoriferi, forni, lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie e piani elettrici di cottura), a partire dal 1° gennaio 2018, è inoltre necessario comunicare l’acquisto all’ENEA, secondo le modalità descritte nella pagina web relativa al Bonus casa.

La comunicazione va trasmessa entro 90 giorni dal termine dei lavori sull’unità immobiliare; la mancata o tardiva trasmissione, tuttavia, non incide sulla possibilità di accedere all’agevolazione fiscale. La detrazione potrà essere richiesta anche nel caso in cui gli elettrodomestici siano stati comprati all’estero, a condizione di rispettare tutte le prescrizioni documentali.

Per vedersi riconosciuto l’importo spettante, il contribuente dovrà presentare, al momento della dichiarazione dei redditi, la seguente documentazione:

  • le ricevute dei bonifici o gli scontrini attestanti i pagamenti effettuati;
  • lo scontrino con codice fiscale del beneficiario, le fatture degli elettrodomestici o qualsiasi altro documento fiscale da cui si possano evincere natura, quantità e importo dell’acquisto;
  • copia della comunicazione trasmessa all’ENEA.

Tale documentazione deve essere conservata per cinque anni dopo la richiesta del bonus, ed andrà esibita in caso di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate. Si consiglia di conservare anche le fatture, le ricevute di pagamento e i titoli abilitativi degli interventi di ristrutturazione edilizia a cui l’acquisto degli elettrodomestici è collegato.

In caso di accesso indebito alla detrazione fiscale (per errore o con dolo), l’Agenzia delle Entrate procederà al recupero del credito concesso; potrebbe inoltre comminare una sanzione il cui importo dipende dalla gravità dell’illecito commesso.

In via ordinaria, il bonus elettrodomestici viene riconosciuto sotto forma di detrazione IRPEF, in 10 rate annuali. In alternativa, se il fornitore degli elettrodomestici lo consente, il contribuente può anche optare per lo sconto in fattura o per la cessione del credito d’imposta a terzi.

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TAGS: bonus mobili, elettrodomestici

Autore: Andrea Dicanto

Autore Andrea Dicanto
Appassionato Progettista esperto nel settore dell'Edilizia, delle Costruzioni e dell'Arredamento. Fin da giovane ho sempre studiato ed analizzato problematiche che vanno dalle questioni statiche di edifici e costruzioni fino al miglior modo di progettare ed arredare gli spazi interni, strizzando l'occhio alle nuove tecnologie soprattutto in ambito sismico.

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