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Superbonus: Cessione del credito e sconto in fattura a 10 anni. Cosa cambia

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Sono in arrivo una serie di novità importanti per quanto riguarda quello che abbiamo imparato a conoscere come Superbonus 110%: con quanto previsto nel Decreto Aiuti Quarter pubblicato in Gazzetta Ufficiale in merito alla cessione di crediti edilizi (per ristrutturazioni, efficienza energetica, facciate etc.) e sconto in fattura, il Governo ha deciso di introdurre la possibilità di spalmare la fruizione della cessione fino ad un tempo di 10 anni con pagamenti in quote di importo uguale ogni anno.

Questa soluzione dovrebbe esser stata presa in considerazione per tentare di sbloccare una situazione di crediti incagliati che pare riguardare molte banche, le quali hanno infatti chiesto al Governo di aver concesso più tempo per ampliare la propria capienza fiscale.

Negli ultimi tempi si è infatti verificato un blocco della cessione crediti da parte di Poste Italiane e altri principali istituti di credito che hanno rifiutato a molti contribuenti le richiesta di una cessione lamentando di non riuscire a far fronte al numero crescente e alla mole esagerata di bonus che si sono accumulati.

Come funziona

A partire dall’ 1 gennaio 2022 il periodo di fruizioni della cessioni è stato diminuito a 4 anni rendendo più difficile elargirne e tenere il passo in base alle richieste perché gli istituti si trovano a dover erogare una quota annuale più onerosa: per questo motivo allora una soluzione con dilatazione ampliata fino a 10 anni deve essere stata considerata dal Governo una soluzione più congeniale per venire incontro a tutte le diverse istanze.

Il Decreto Legge 18 novembre n.176 (Decreto Aiuti Quater) riguarda sia le case unifamiliari che i condomini e ci informa che “i crediti derivanti dalle comunicazioni di cessione o di sconto in fattura inviate all’Agenzia delle entrate entro il 31 ottobre 2022 e non ancora utilizzati, possono essere fruiti in 10 rate annuali di pari importo.

Il totale della quota della spesa totale affrontata da imprese o cittadini che l’incentivo può coprire viene ridotta. La quota diminuirà al 90% nel 2023 (si può dunque cominciare a parlare di Superbonus 90%) e con un sistema a scala continuerà a diminuire gradualmente di anno in anno: 70% nel 2024 e 65% nel 2025.

Le proroghe

Chi volesse ancora godere del superbonus al 110% e dell’attuale normativa prima delle modifiche introdotte che abbiamo elencato può ancora farlo ma resta poco tempo: entro il 25 novembre 2022 bisogna presentare la Comunicazione di inizio lavori (Cila).

Leggi anche: “Il Superbonus e la scadenza del 25 novembre: cosa bisogna fare per l’incentivo al 110%“;

Altri soggetti che possono ottenere una proroga del bonus al 110% sono quelli che entro il 30 settembre 2022 avessero già completato il 30% dei lavori complessivi previsti ed ogni persona fisica non può ottenere una proroga per più di due immobili contemporaneamente.

In caso si goda di queste facoltà la detrazione al 110% può essere usufruita sino al 31 marzo 2023, quindi per un periodo di ulteriori 3 mesi rispetto al precedente termine stabilito a fine anno. Questi stessi soggetti inoltre potranno continuare a spendere nel resto del 2023 ma con l’aliquota ridotta al 90% purché l’immobile in questione sia l’abitazione principale e che il nucleo famigliare non superi la soglia stabilita di 15 mila euro nel nuovo, già molto discusso, parametro di reddito introdotto dal Governo e definito Quoziente Familiare.

Leggi anche: “Quoziente familiare: cos’è e come funziona?“;

Il testo chiarisce anche che la quota di credito ceduto che non dovesse essere utilizzata nell’anno in corso non può essere accumulata e usufruita in anni successivi e non può neanche essere rimborsata.

Cosa ne pensano le imprese

Nel consiglio dei ministri programmato per oggi lunedì 21 novembre sarà approvata la Legge di Bilancio che prevederà anche un ulteriore riordino della disciplina di tutti i bonus compresi quelli edilizi.

Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia ha rilasciato una nota questa settimana affermando che – “Quel che ora preoccupa è la gestione della fase transitoria nella quale ci troviamo. Ci appelliamo allora al Governo affinché – da un lato – intervenga per sbloccare i crediti fermi presso gli intermediari, anche ipotizzando un coinvolgimento diretto dello Stato, e – dall’altro – posticipi almeno al 31 dicembre il termine, preannunciato per il 25 novembre, entro il quale deve essere presentata la comunicazione di inizio lavori per poter usufruire del Superbonus al 110 per cento (e differisca di conseguenza, o elimini del tutto, quello per l’approvazione della delibera condominiale)“.

Confedilizia chiede inoltre all’attuale Governo non solo il rispetto del regime che era stata garantito dal precedente Governo sino alla fine del 2023, ma di limitare al massimo tutte le problematiche che il cambiamento, ritenuto troppo brusco, creerà a famiglie, imprese e professionisti, col rischio di ingenti perdite economiche per affrontare gli impegni che erano stati già assunti.

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TAGS: 10 anni, cessione del credito, Decreto aiuti quarter, legge di bilancio, sconto in fattura, Superbonus

Autore: Andrea Dicanto

Autore Andrea Dicanto
Appassionato Progettista esperto nel settore dell'Edilizia, delle Costruzioni e dell'Arredamento. Fin da giovane ho sempre studiato ed analizzato problematiche che vanno dalle questioni statiche di edifici e costruzioni fino al miglior modo di progettare ed arredare gli spazi interni, strizzando l'occhio alle nuove tecnologie soprattutto in ambito sismico.

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