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Ape sociale 2023: a chi spetta e come e quando fare richiesta

Quando parliamo di APE sociale facciamo riferimento a un’indennità calcolata sulla base della pensione certificata al momento dell’avvenuta richiesta, ed erogata direttamente dall’INPS per i successivi 12 mesi.

Ape sociale 2023: a chi spetta e come e quando fare richiestaApe sociale 2023: a chi spetta e come e quando fare richiesta
Ultimo Aggiornamento:

Con la sigla abbreviata APE si fa riferimento all’ ‘anticipo pensionistico‘, entrato in vigore, con una normativa predisposta, nel 2017. Inizialmente, la legge del Governo prevedeva una possibilità unilaterale di APE, ossia quella effettuata su base volontaria, che prevede un prestito finanziario a cui possono accedere le persone con età non inferiore ai 63 anni e che hanno versato, nel corso della loro vita, 20 anni di contributi allo Stato.

Successivamente, in seguito all’apertura di un dialogo con i sindacati, l’APE ha ottenuto una connotazione aggiuntiva, quella sociale, che non prevede costi per le persone che vogliono usufruirne, naturalmente rispettando determinate condizioni e requisiti.

Si tratta infatti, di un’indennità statale, erogata direttamente dall’INPS, della durata di 12 mesi. Ma entriamo di più nel dettaglio, per capire meglio cos’è l’APE sociale e come fare domanda per l’anno 2023.

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Dall’APE all’APE sociale: di cosa si tratta

L’anticipo pensionistico, entrato in vigore di legge nel 2017, era previsto in via del tutto sperimentale fino al 2019. Per l’APE volontaria, la normativa vigente ancora oggi prevede che tutte le persone con età pari o superiore ai 63 anni e con 20 anni di contributi, maturati entro 3 anni dalla richiesta, hanno diritto a un prestito finanziario pari alla pensione della vecchiaia ed erogato fino al raggiungimento dei requisiti necessari per la pensione standard.

Quando parliamo di APE sociale, invece, facciamo riferimento a un’indennità calcolata sulla base della pensione certificata al momento dell’avvenuta richiesta, ed erogata direttamente dall’INPS per i successivi 12 mesi. L’APE sociale, come anche per l’APE volontaria, è corrisposta dallo Stato fino al raggiungimento dei requisiti per la ricezione standard della pensione, al raggiungimento dell’età per la vecchiaia come stabilito nel decreto di legge 2011, numero 201.

Leggi anche: Edilizia: pensione APE Sociale con 32 anni di contributi

La possibilità per fare domande di APE sociale è stata prorogata fino a dicembre 2023 e sono necessari dei requisiti specifici per fare richiesta. Vediamo quali.

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APE sociale: chi può fare domanda e quali sono i requisiti richiesti

L’APE sociale è rivolto a tutti i lavoratori che sono iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria dei lavoratori dipendenti, ossia un ente giuridico istituito dal Governo italiano, che prevede diverse forme di tutela sociale.

Inoltre, possono fare richiesta del pensionamento anticipato sociale, i lavoratori iscritti ad altri enti simili e sostitutivi dell’Assicurazione Generale obbligatoria; alle gestioni speciali dedicate ai lavoratori autonomi e alla Gestione Separata INPS.

In quest’ultimo caso, si fa riferimento in modo specifico:

  • alle persone che si trovano in stato di disoccupazione in seguito a un avvenuto licenziamento, anche nel caso in cui questo fosse stato collettivo;
  • in seguito alla cessazione del rapporto di lavoro avvenuto normalmente allo scadere del contratto stipulato a tempo determinato, a condizione però che ci siano stati effettivamente 18 mesi consecutivi di lavoro regolare, conseguendo la disoccupazione che spetta di norma al lavoratore e che hanno raggiunto il versamento di 30 anni di contributi.
  • Persone che si trovano ad assistere, da almeno sei mesi fino al momento della domanda, un parente di primo grado o il coniuge con disabilità oppure handicap gravi; persone che assistono un parente di secondo grado in stato di convivenza, con patologie invalidanti e con almeno 30 anni di contributi statali.
  • Persone che, per un’invalidità o handicap, subiscono una riduzione della capacità di lavoro pari o superiore al 74%, naturalmente accertata da commissioni competenti al riconoscimento di quest’ultima, e che siano in possesso di almeno 30 anni di contributi versati.
  • Lavoratori dipendenti che possiedono almeno 36 anni di anzianità nel momento in cui fanno richiesta dell’indennità e che rientrano in categorie professionali specifiche, tra cui i lavoratori gestori di diversi impianti, come quelli termici oppure quelli dedicati alla lavorazione di materiali quali legno, ceramica e metalli di diverso genere. Tra questi rientrano anche i lavoratori gestori di impianti per la raffinazione di gas e materiali chimici. Ancora, i lavoratori che svolgono la professione di agricoltori oppure guidano macchinari dedicati alla coltivazione, alla sistemazione di magazzini o al carico e scarico merci; tutti i tecnici sanitari, quelli estetici e le professioni dedicate ai servizi della persona. Inoltre, rientrano anche gli operatori (non qualificati) di imprese di pulizie, allevamento e artigianato, manutenzione del verde e altre professioni affini.

È possibile conoscere tutte le professioni relative ai lavoratori dipendenti, consultando direttamente il Decreto legge 234/2021, che espone nel dettaglio ciascuna categoria.

Per quanto riguarda le donne, la legge prevede una riduzione dei requisiti richiesti per la domanda dell’indennità statale, pari a 12 mesi per ciascun figlio a carico, fino al raggiungimento del limite massimo di riduzione, pari a 2 anni.

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Focus sulla quota dell’indennità per l’APE sociale

Nel caso in cui si la contribuzione è stata versata a una gestione unica, l’indennità dell’APE sociale è pari alla rata mensile della pensione, che viene calcolata al momento stesso dell’accesso alla prestazione. Nel caso in cui la rata risultasse pari o maggiore a 1.500 euro, l’indennità stessa sarà di 1.500.

Se si fa riferimento a soggetti che hanno versato contributi a gestioni multiple (naturalmente rientranti in quelle affini all’APE sociale), la rata mensile della pensione viene calcolata in pro quota per ogni gestione, tenendo in considerazione i periodi maturati presso le stesse.

C’è da specificare che, in questi calcoli, vengono esclusi i contributi figurativi, ossia quei contributi previdenziali che vengono riconosciuti ai lavoratori in modo gratuito, e quindi senza oneri a suo carico oppure a carico del suo (o dei suoi) datori di lavoro.

Una volta fatta richiesta per l’APE sociale, ottenendo l’indennità, quest’ultima decorrerà fino al decesso del titolare della stessa e non potrà essere trasmessa a coniugi, parenti o seconde persone di nessun tipo.

Se si ottiene l’indennità dell’APE sociale, non si può fare richiesta per degli assegni per il nucleo familiare, in quanto le indennità non sono cumulabili e, in questo caso, non si può beneficiare di una doppia indennità.

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Focus e riepilogo sui requisiti richiesti per fare domanda

Al momento della presentazione della domanda, i candidati devono rispettare determinati requisiti a richiesta di legge, altrimenti verranno automaticamente esclusi dalla richiesta. I requisiti sono:

  • Compimento di un’età pari o superiore ai 63 anni di vita
  • versamento di almeno 30 anni di anzianità contributiva; per i lavoratori che svolgono attività particolarmente gravose e difficoltose, l’anzianità contributiva richiesta è di almeno 36 anni. Per le donne, quest’ultima si abbassa di 12 mesi, in base a ciascun figlio a carico, per un limite massimo di 2 anni.
  • L’anzianità contributiva per l’APE sociale subisce una riduzione fino a 32 anni per i lavoratori appartenenti a categorie professionali specifiche, quali: operai edili, dipendenti di impianti per la lavorazione della ceramica. Maggiori dettagli su queste ultime disposizioni si trovano all’interno del CCNL, il Contratto Collettivo Nazionale per il Lavoro relativo a tali professioni.
  • Se si è titolari di una rata pensionistica diretta, non si può procedere con la richiesta di indennità per l’APE sociale.

È utile ricordare che la rata di pensionamento anticipata prevede la cessazione di ciascun rapporto lavorativo, dipendente, autonomo o parasubordinato e non è cumulabile con altre forme di indennità o benefici, come gli assegni rivolti al nucleo familiare.

Solo nel caso di lavoro dipende e parasubordinato, con reddito paro o inferiore a 8.000 euro, e solo nel caso di lavoro autonomo con reddito pari o inferiore a 4.800, è possibile ottenere l’APE sociale. Nel caso in cui avvenisse un superamento di questi redditi e si percepisse l’indennità dell’APE sociale, quest’ultima diventerà indebita e sarà compito dell’INPS procedere al recupero.

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Attivazione della richiesta e tempistiche

Secondo la legge, le persone che intendono fare richiesta dell’APE sociale devono aver maturato tutti i requisiti necessari (in base alla loro situazione personale) allo scadere massimo del 31 dicembre 2023. Di fatti, le domande dovranno essere presentate rispettando le scadenze del 15 luglio 2023, con possibilità di fare domanda entro o non oltre il 30 novembre 2023.

Le richieste devono essere effettuate presso le sedi territoriali dell’INPS, sia che si tratti delle domande per la verifica dei requisiti, sia che si tratti dell’accesso all’indennità. L’invio della richiesta può essere effettuato telematicamente, utilizzando le piattaforme ufficiali predisposte, così da introdurre lo scambio di dati necessari per l’avvio del protocollo segnalato dal Ministero del Lavoro e dalle Politiche Sociali INAIL, INPS, INL, ANPAL.

Ogni dichiarazione del richiedente dell’APE sociale sarà ufficializzata e qualora ci fossero delle difformità, l’INPS si riserva il diritto di procedere con controlli specifici attraverso l’Ispettorato del Lavoro.

Per quanto riguarda la presa in carico della domanda, i tempi sono istantanei nel momento in cui non ci sono ispezioni da effettuare. Mentre, per l’emanazione dei provvedimenti, si ha come termine di riferimento 30 giorni, in base al decreto legge 241/1990. Tuttavia, c’è la possibilità che quest’ultimi possano subire variazioni.

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Perché fare domanda per l’APE sociale?

In base a ogni caso specifico, l’APE sociale è un accompagnamento al momento della pensione diretta, che supporta i lavoratori in difficoltà economiche e fisiche e, dunque, impossibilitati a condurre una regolare e dignitosa quotidianità e che decidono di andare in pensione all’età di 63 anni.

Per un approfondimento ulteriore sul tema delle pensioni e delle pensioni anticipate, è possibile consultare della letteratura ufficiale aggiornata dalla legge di Bilancio 2022.



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TAGS: ape 2023, APE Sociale, ape volontaria

Autore: Andrea Dicanto

Autore Andrea Dicanto
Appassionato Progettista esperto nel settore dell'Edilizia, delle Costruzioni e dell'Arredamento. Fin da giovane ho sempre studiato ed analizzato problematiche che vanno dalle questioni statiche di edifici e costruzioni fino al miglior modo di progettare ed arredare gli spazi interni, strizzando l'occhio alle nuove tecnologie soprattutto in ambito sismico.

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