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Bonus Ristrutturazioni: convivente escluso se non è erede

Il Bonus Ristrutturazioni, così come gli altri Bonus casa, consente il trasferimento automatico – a favore dell’erede o degli eredi – delle quote residue di detrazione che spettavano al beneficiario deceduto.

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Il Bonus Ristrutturazioni, così come gli altri Bonus casa, consente il trasferimento automatico – a favore dell’erede o degli eredi – delle quote residue di detrazione che spettavano al beneficiario deceduto.

La concessione è valida anche nel caso in cui il soggetto che fruiva dell’agevolazione non dovesse essere stato il diretto proprietario, bensì il conduttore, ovvero il soggetto che deteneva l’abitazione sulla base di un contratto d’affitto. Per approfondire leggi: “Trasferimento rate detrazione: sì a eredi locatari e comodanti

A questo proposito, di recente l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che le rate residue non fruite dal beneficiario deceduto possono essere trasferite al convivente, a patto però che questo sia anche erede del de cuius e acquisisca inoltre la disponibilità del bene.

Approfondiamo di seguito.

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Bonus Ristrutturazioni: spetta al convivente del detentore deceduto?

Il tema in questione è stato trattato dall’Agenzia delle Entrate come risposta ad un quesito pubblicato sul portale FiscoOggi in data 8 maggio 2023, che ha appunto come oggetto la trasmissibilità delle detrazioni per lavori edilizi e, in particolare, del Bonus Ristrutturazioni.

Un contribuente chiede appunto che cosa accada nel momento in cui un soggetto – che detiene un’abitazione mediante contratto di locazione e che sta usufruendo dell’agevolazione dedicata alle ristrutturazioni edilizie in riferimento a quell’immobile – dovesse venire a mancare prima di concludere la completa fruizione di tutte le 10 rate concesse per la detrazione in dichiarazione dei redditi.

Nello specifico, lo scrivente domanda se sia possibile, in tal caso, che le rate residue ancora da fruire possano essere trasferite a favore del soggetto convivente.

Come spesso già chiarito dal Fisco in diverse occasioni, si fa presente che le quote di detrazione eventualmente non fruite da un soggetto in quanto deceduto, in base alla normativa, vengono trasferite automaticamente a favore dell’erede o degli eredi diretti del de cuius.

Questo però non basta.

Si ricorda infatti che per quanto riguarda le detrazioni edilizie, come appunto il Bonus Ristrutturazioni, l’erede del deceduto avrà diritto ad usufruire delle rate residue solo se subentra – al posto del de cuius – nella detenzione materiale e diretta del bene.

In questo caso, nel quale il soggetto deceduto risultava detentore dell’abitazione sulla base di un contratto di locazione, è necessario dunque che l’erede subentri nella titolarità del contratto al posto suo, e che quindi ne diventi il conduttore.

Il convivente del beneficiario deceduto può quindi ottenere il diritto di usufruire delle rate residue del Bonus Ristrutturazioni solo se:

  • Risulta erede del soggetto deceduto;
  • Subentra nella detenzione materiale e diretta dell’immobile che è stato oggetto di lavori edilizi.

Leggi anche: “Cosa deve fare l’erede per fruire delle rate residue?

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Rate residue trasferibili solo all’erede che acquisisce disponibilità

Viene fatto presente, di conseguenza a quanto detto, che il trasferimento delle rate non avviene nel caso in cui mancasse uno dei due requisiti citati.

Ad esempio, non è possibile trasferire le quote residue al convivente che, formalmente, non risulta erede del soggetto deceduto. In tal caso la trasmissibilità non può avvenire neanche nel caso in cui il convivente dovesse restare a vivere nell’abitazione oggetto di interventi in seguito alla dipartita del beneficiario diretto dell’agevolazione.

Allo stesso modo, le rate residue del Bonus Ristrutturazioni non possono essere trasferite a favore di un erede che non ottiene la disponibilità materiale e diretta dell’immobile.

Ad esempio, mettiamo il caso che il beneficiario deceduto avesse diversi eredi, magari moglie e figli. Ebbene, qualora solo uno di questi abitasse nell’immobile che è stato oggetto di interventi, sarebbe esclusivamente lui a poter beneficiare delle rate residue non fruite dal deceduto.

Allo stesso modo, se l’erede che vive nell’immobile oggetto di interventi non dovesse accettare l’eredità del deceduto, gli altri eredi – che non hanno la disponibilità dell’immobile – non potrebbero fare niente per recuperare il diritto alla detrazione.

Questo, appunto, perché solo l’erede (o gli eredi) che mantiene la disponibilità del bene ha diritto a concludere la fruizione delle quote residue del bonus. Egli pertanto avrà diritto anche a decidere di non fruirne affatto.

In risposta allo scrivente, dunque, il Fisco afferma che al soggetto che conviveva con il de cuius potrà essere trasferito il diritto di fruire delle annualità restanti dell’agevolazione solo se risulta erede e se subentrerà nella titolarità del contratto di locazione.

Leggi anche: “Bonus Casa: sempre possibile trasferire quote residue all’acquirente



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TAGS: bonus ristrutturazioni, ristrutturazione, ristrutturazioni

Autore: Redazione Online

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