Il MEF chiarisce che nel Superbonus il SAL deve includere solo lavori realizzati in cantiere. Le forniture a piè d’opera non contano se non integrate nei lavori.
L'emendamento proposto dai relatori al disegno di legge di Bilancio sul Superbonus mira a includere tutti i lavori del 2023 tramite uno stato di avanzamento lavori (SAL) straordinario.
La proroga del Superbonus al 90% o 110% per i condomini è al centro del dibattito nazionale, soprattutto a seguito dell'approvazione della legge di Bilancio.
Il SAL (Stato Avanzamento Lavori) è un documento che descrive i progressi di un progetto, riassumendo le attività che sono state completate e quelle che ancora devono essere svolte.
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I contribuenti che intendono accedere al Superbonus 110% tramite le opzioni alternative alla detrazione possono scegliere inoltre per il metodo della ripartizione delle spese e dei lavori in SAL.
Quello che affrontiamo oggi è un caso particolarmente interessante, dove un contribuente afferma di aver sostenuto, a cavallo di due anni differenti, spese Superbonus rientranti nello stesso SAL.
In riferimento al metodo della ripartizione in SAL con l’utilizzo del Superbonus 110%, l’Agenzia delle Entrate ha risposto di recente ad un interessante quesito che ci consente di spiegare meglio alcuni dettagli tecnici sull’argomento.
La cessione del credito d’imposta e lo sconto in fattura immediato, come sappiamo, sono le opzioni alternative alla detrazione introdotte con il Decreto Rilancio, in occasione della nascita del Superbonus 110%.
Che cosa accade nel momento in cui un beneficiario, dopo aver correttamente trasmesso la Comunicazione alle Entrate e sostenuto le spese per il 30% dei lavori, alla fine non dovesse riuscire a concludere gli interventi entro i termini stabiliti?