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Sanzioni più severe per il lavoro nero: cosa cambia con il Decreto Primo Maggio

Sanzioni più severe per il lavoro nero: cosa cambia con il Decreto Primo MaggioSanzioni più severe per il lavoro nero: cosa cambia con il Decreto Primo Maggio
Ultimo Aggiornamento:

Il Decreto Primo Maggio, approvato il 30 Aprile 2024, introduce una significativa stretta sul lavoro nero nel settore edilizio, estendendo l’obbligo di verifica della congruità dei costi di manodopera a tutti i lavori di ristrutturazione, indipendentemente dalla loro entità economica.

Questa misura punta a combattere l’elusione fiscale e migliorare la trasparenza nelle transazioni edilizie, con sanzioni severe per coloro che non rispettano la normativa.

Ma andiamo con ordine e vediamo cosa è cambiato.

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Estensione delle sanzioni ai piccoli lavori

Come riportato da Il Messagero con l’approvazione del nuovo decreto, il governo italiano ha abbassato notevolmente la soglia per l’applicazione delle sanzioni relative alla mancata verifica della congruità del costo della manodopera nei lavori di ristrutturazione.

In precedenza, le multe scattavano solo per appalti superiori ai 500 mila euro, ma ora la soglia è stata ridotta a soli 70 mila euro, una cifra che rappresenta il costo medio di ristrutturazione di un appartamento. Tale cambiamento impone ai committenti di tutti i lavori edilizi, grandi o piccoli, di assicurarsi che l’impresa edile scelta operi in piena legalità e trasparenza.

La normativa impone che la dichiarazione di congruità dei costi sia firmata e presentata dal direttore dei lavori, che solitamente è l’architetto o l’ingegnere responsabile del progetto. Questo passaggio assicura un controllo professionale sull’adeguatezza della spesa relativa alla manodopera impiegata.

Tuttavia, se il committente decide di non avvalersi di un professionista, è tenuto a predisporre personalmente l’attestato di congruità. In caso di mancata presentazione di tale documento, il committente si espone a sanzioni che possono raggiungere fino a 5 mila euro, una misura introdotta per incentivare la trasparenza e la legalità anche nei lavori privati di minore entità.

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Ampliamento delle sanzioni nel settore pubblico

La riforma del decreto estende inoltre l’applicazione delle sanzioni anche ai piccolissimi appalti pubblici, eliminando qualsiasi soglia economica che precedentemente limitava le verifiche solo ai lavori di importo superiore a 150 mila euro.

Ora, ogni lavoro pubblico, indipendentemente dal suo valore, sarà soggetto a verifica per assicurare la corretta dichiarazione della congruità dei costi di manodopera.

Per gli amministratori pubblici che omettono di attestare la congruità, le sanzioni assumono una forma peculiare: la violazione deve essere segnalata all’ANAC (Autorità Nazionale Anti Corruzione), e influenzerà la parte variabile dello stipendio del responsabile del progetto.

Queste misure mirano a rafforzare il controllo e l’integrità nei lavori pubblici, sottolineando l’importanza di una gestione trasparente delle risorse pubbliche.

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Bonus 100 euro a partire da Gennaio 2025

Il decreto ha introdotto anche modifiche significative riguardanti i bonus per i redditi bassi. Inizialmente previsto con la tredicesima a Natale del 2024, il pagamento del bonus di 100 euro è stato posticipato a Gennaio 2025 a causa di vincoli di bilancio.

Inoltre, il beneficio è stato circoscritto a famiglie con un unico reddito lavorativo e almeno un figlio a carico, con un reddito complessivo non superiore a 28 mila euro.



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Autore: Andrea Dicanto

Autore Andrea Dicanto
Appassionato Progettista esperto nel settore dell'Edilizia, delle Costruzioni e dell'Arredamento. Fin da giovane ho sempre studiato ed analizzato problematiche che vanno dalle questioni statiche di edifici e costruzioni fino al miglior modo di progettare ed arredare gli spazi interni, strizzando l'occhio alle nuove tecnologie soprattutto in ambito sismico.

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