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Bonus Mobili in scadenza: cosa succede dal 2023?

Bonus Mobili in scadenza: cosa succede dal 2023?Bonus Mobili in scadenza: cosa succede dal 2023?
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Negli ultimi anni, per rilanciare l’economia nazionale, sono state tante le misure agevolative introdotte dal Governo italiano. Il Bonus Mobili è una di queste, a tutti gli effetti un aiuto concreto per un’ampia fascia di contribuenti previsto per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici.

Una forma di agevolazione in vigore da qualche anno e strettamente legata ai lavori di ristrutturazione, destinata però a cambiare con l’arrivo del 2023.

Ma di cosa si tratta e cosa cambierà realmente dal 1° Gennaio del 2023? Scopriamolo insieme nei paragrafi successivi.

Bonus mobili: cos’è, vincoli e scadenze

Con il Bonus Mobili è possibile fruire di una detrazione Irpef del 50% per acquistare mobili e grossi elettrodomestici. Ha diritto al beneficio chi effettua gli acquisti entro la fine di dicembre 2024 e realizza lavori di ristrutturazione edilizia, che devono iniziare a partire dal 1° Gennaio dell’anno prima a quello dell’acquisto dei mobili.

La detrazione spettante agli aventi diritto va ripartita in 10 quote annuali dello stesso importo, da calcolare su una somma totale non maggiore ai 10mila euro per l’anno 2022 e a 5mila euro per i prossimi due anni.

Tuttavia, come visto, per fruire della detrazione fiscale la data di inizio degli interventi di ristrutturazione deve essere precedente alla data in cui sono stati sostenuti i costi per comprare i beni.

La data di inizio lavori può essere dimostrata attraverso le abilitazioni e i permessi richiesti dalla normativa in materia edilizia o, per quei tipi di interventi che non necessitano di titoli alitativi o comunicazioni, dalla dichiarazione sostitutiva ai sensi dell’articolo 47 del DPR 445/2000, così come stabilito dalla disposizione del direttore dell’Agenzia delle Entrate del 2 Novembre 2011.

I contribuenti che svolgono interventi di ristrutturazione su diverse unità immobiliari hanno diritto più volte al beneficio. Questo perché il limite di spesa è riconducibile a ogni unità abitativa interessata dalla ristrutturazione. L’agevolazione spetta per i costi sostenuti per l’acquisto di nuovi mobili come, ad esempio, armadi, librerie, letti, tavoli, scrivanie, poltrone e divani, e per i grandi elettrodomestici (forni, lavastoviglie, lavatrici, frigoriferi, congelatori).

Esclusi dal beneficio invece gli acquisti di tendaggi, tende, porte e pavimentazioni, mentre per i grandi elettrodomestici la regolamentazione vincola l’agevolazione alla classe energetica che per i forni non deve essere inferiore alla Classe A, per i congelatori e i frigoriferi alla Classe F e per le lavastoviglie e lavatrici alla Classe E.

Nel computo dei costi possono essere presi in considerazione anche le spese sostenute per il montaggio e il trasporto dei beni, a condizioni che gli stessi costi siano stati saldati con le modalità previste per fruire del bonus mobili: bonifici, carte di debito o credito.

Bonus mobili: cosa succede dal 2023?

Secondo le ultime disposizioni in materia, il bonus mobili sarà attivo fino al 31 Dicembre 2024. Per l’anno in corso e per gli anni 2023 e 2024 quindi resterà in piedi la grande opportunità di acquistare determinati beni approfittando della misura agevolativa.

Tuttavia, con il tempo, il bonus mobili cambierà volto e le condizioni saranno molto meno convenienti.

A tutt’oggi, infatti, il beneficio prevede uno sconto pari al 50% su una spesa fino a 10mila euro, con un risparmio effettivo fino a 5 mila euro per ciascuna unità abitativa.

Dall’inizio del 2023 le cose invece cambiano sostanzialmente perché la convenienza si riduce in maniera netta. Dal prossimo 1° Gennaio sarà possibile applicare lo sconto del 50% soltanto ad un importo massimo di 5mila euro.

Tradotto in parole semplici, questo vuol dire poter risparmiare non più di 2.500 euro per ciascuna unità abitativa. Le modifiche interesseranno tutti i costi ammessi nel 2023.

Con l’arrivo del prossimo anno dunque è previsto un limite di spesa al ribasso, di conseguenza appare evidente che comprare mobili e grandi elettrodomestici dopo il 31 dicembre 2022 costerà decisamente di più. Nel giro di qualche anno, precisamente dal 2021, si è passati da un tetto massimo di spesa di 16mila euro sul quale effettuare il calcolo delle detrazioni a una spesa massima di 5mila euro per il 2023 e il 2024.

Bonus mobili: adempimenti e documentazione da conservare

Ai fini della detrazione Irpef prevista dal bonus mobili è necessario pagare attraverso bonifici oppure con carte di debito o credito. Non sono permessi pagamenti in contanti, con assegni bancari o con altre modalità di pagamento.

Hanno diritto all’agevolazione anche coloro che acquistano i beni con un finanziamento a rate, a condizione che la società di credito paghi il corrispettivo rispettando le modalità previste e i contribuenti conservino copie delle ricevute di pagamento.

La documentazione che ogni contribuente deve conservare è la seguente:

  • Ricevute dei bonifici o, per i pagamenti effettuati con carte di debito o credito, ricevute delle transazioni;
  • Fatture di acquisto con l’indicazione della natura, della quantità e della qualità dei beni comprati. Gli scontrini con il codice fiscale degli acquirenti e con l’indicazione della natura, della quantità e della qualità dei beni comprati hanno lo stesso valore delle fatture.

Tutte condizioni indispensabili per fruire del bonus mobili, senza le quali ogni possibilità di accesso alla detrazione è preclusa.

In ogni caso, nonostante la riduzione dell’incentivo prevista a partire dal 1° Gennaio 2023, acquistare mobili e grandi elettrodomestici fino al 2024 è ancora possibile a condizioni agevolate.

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TAGS: bonus mobili, elettrodomestici, mobili

Autore: Andrea Dicanto

Autore Andrea Dicanto
Appassionato Progettista esperto nel settore dell'Edilizia, delle Costruzioni e dell'Arredamento. Fin da giovane ho sempre studiato ed analizzato problematiche che vanno dalle questioni statiche di edifici e costruzioni fino al miglior modo di progettare ed arredare gli spazi interni, strizzando l'occhio alle nuove tecnologie soprattutto in ambito sismico.

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