Finanziamento di 40,8 milioni per 64 nuovi asili nido. Il Piano Asili Nido sostiene lo sviluppo educativo e sociale, con una particolare attenzione ai comuni del Sud e alle infrastrutture per l’infanzia.
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha annunciato un’importante novità per il futuro degli asili nido in Italia: un fondo di 40,8 milioni di euro, frutto delle economie accertate nel Piano Asili Nido, sarà riassegnato a 64 nuovi progetti.
Questo finanziamento deriva da risorse non utilizzate a causa di rinunce e definanziamenti e permetterà di ampliare l’offerta di strutture dedicate alla prima infanzia, con una particolare attenzione per i comuni del Mezzogiorno.
Quali sono i dettagli di questa riassegnazione? Come saranno distribuite le risorse e quali sono le tempistiche previste per l’avvio dei lavori?
Sommario
Con il Decreto Ministeriale del 4 novembre 2024, il Ministero ha accertato la presenza di fondi non utilizzati nel Piano Asili Nido, che saranno redistribuiti per finanziare ulteriori 64 progetti.
Questo intervento nasce per dare seguito alla graduatoria stabilita lo scorso maggio, scorrendo verso il basso e permettendo così a nuovi comuni di accedere ai fondi necessari per la realizzazione di asili nido.
Il 55% di queste risorse è destinato alle regioni del Sud Italia, una scelta mirata per potenziare l’infrastruttura educativa nelle aree che più necessitano di supporto per la prima infanzia.
Le autorità locali beneficiarie di questi fondi hanno ora l’obbligo di aggiudicare i lavori entro il 28 febbraio 2025, per rispettare i tempi previsti.
Advertisement - PubblicitàIl nuovo Piano Asili Nido è stato concepito nell’ambito della revisione degli obiettivi del PNRR, con uno stanziamento complessivo di 734,9 milioni di euro. Questo programma, aperto a 1868 comuni e 14 capoluoghi metropolitani, è stato lanciato il 15 maggio 2024, con l’obiettivo di incentivare e sostenere l’apertura di nuove strutture per l’infanzia.
I progetti presentati dai vari enti locali sono stati ordinati in una graduatoria, dove solo quelli posizionati al di sopra della “linea rossa” iniziale sono stati subito finanziabili.
Tuttavia, per ottenere le risorse, anche questi comuni dovevano confermare la propria volontà di aderire alla procedura, evitando così dispersioni di risorse.
Grazie al recente decreto di novembre, il Ministero ha potuto destinare le economie accertate per scorrere ulteriormente la graduatoria, permettendo così a 64 progetti, precedentemente esclusi, di ottenere il finanziamento necessario.
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La riassegnazione dei fondi rappresenta una seconda opportunità per i comuni che avevano presentato progetti validi ma non erano riusciti ad accedere immediatamente ai fondi disponibili.
Questa misura mira a ottimizzare l’uso delle risorse e a promuovere l’apertura di nuovi asili nido, rispondendo al crescente bisogno di infrastrutture per la prima infanzia in Italia.
Advertisement - PubblicitàUna delle caratteristiche principali del Decreto Ministeriale di novembre è la distribuzione mirata dei fondi: il 55% delle risorse sarà destinato alle regioni del Mezzogiorno.
Questa decisione è in linea con l’obiettivo di colmare il divario infrastrutturale tra il Nord e il Sud Italia, offrendo una rete più capillare di asili nido nelle aree che spesso risultano più carenti in termini di servizi per l’infanzia.
L’attenzione al Mezzogiorno non è casuale: incentivare la nascita di asili nido in queste aree significa supportare le famiglie, creare posti di lavoro e promuovere una maggiore inclusione sociale, facilitando l’accesso ai servizi educativi e di supporto alle famiglie.
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Advertisement - PubblicitàGli enti locali beneficiari di questi fondi, grazie all’ampliamento della graduatoria, sono tenuti ad aggiudicare i lavori entro il 28 febbraio 2025. Questo termine, stabilito dal Decreto, impone una scadenza chiara che mira a garantire l’efficacia dell’intervento e a rispettare i tempi stabiliti dal PNRR.
Per i comuni, il rispetto delle tempistiche è cruciale: eventuali ritardi potrebbero comportare il rischio di perdere il finanziamento, rallentando l’effettiva realizzazione dei progetti.
Il Ministero, pertanto, monitora costantemente l’avanzamento delle procedure, offrendo supporto e linee guida per assicurare una corretta gestione dei fondi e il rispetto delle scadenze.
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