In data 28 settembre 2022, il Consiglio dei Ministri ha approvato la NADEF (Nota di Aggiornamento al DEF), il documento contenente i dati attuali e le previsioni inerenti allo scenario economico finanziario in vista della nuova Legge di Bilancio 2023.
In data 10 Ottobre 2022 è invece stato presentato, con 5 giorni di anticipo rispetto alla scadenza, il DPB (Documento Programmatico di Bilancio).
Le incertezze su quello che sarà il nuovo testo sono ancora tante, soprattutto per via del fatto che l’iter è stato rallentato a causa delle elezioni straordinarie del 25 settembre. Il nuovo Governo non ha ancora preso piede e, visti gli attuali dissapori che interessano la coalizione di maggioranza, c’è molta incertezza anche su chi sarà davvero a far parte del nuovo esecutivo.
L’approvazione dei documenti programmatici rappresenta sempre un passo cruciale in vista della realizzazione della nuova Manovra di Bilancio. Tuttavia, quest’anno, a causa della situazione in atto, il documento è stato presentato con un contenuto nettamente ridotto rispetto a quanto accade normalmente.
Approfondiamo di seguito.
Advertisement - PubblicitàL’iter che porterà alla realizzazione della nuova Legge di Bilancio 2023 continua, dunque, in un clima di totale incertezza, che parte già dalle tempistiche obbligatorie richieste per i vari step.
Il ritardo è stato quasi irrilevante per quanto riguarda l’approvazione della NADEF, che doveva essere approvata entro il 27 settembre, mentre il Consiglio dei Ministri si è tenuto il giorno successivo.
Il Documento Programmatico di Bilancio 2023 è stato presentato e approvato in data 10 ottobre ma, come si legge:
“Le previsioni economiche e di finanza pubblica, nonché l’aggiornamento dei progressi conseguiti in tema di riforme e di politica economica presentati in questo documento, si limitano allo scenario tendenziale a legislazione vigente. Il prossimo esecutivo provvederà alla definizione degli obiettivi programmatici di finanza pubblica per il triennio 2023-2025 e, conseguentemente, ad aggiornare i contenuti del presente documento prima della presentazione della legge di bilancio.”
In sostanza, vista la situazione attuale ai vertici del Governo, l’esecutivo uscente ha disposto un documento che mostra l’attuale scenario relativo alla legislazione vigente, e che contiene numerose spiegazioni sulle misure più importanti messe in atto nel corso dell’ultimo periodo, caratterizzato in particolar modo dalla guerra in Ucraina e dalla crisi energetica che ne consegue.
Per quanto riguarda invece la definizione di programmi e obiettivi in vista della Legge di Bilancio 2023 e delle previsioni relative al triennio 2023-2025, il Governo Draghi lascia il posto a quello che sarà il nuovo esecutivo.
Advertisement - PubblicitàLa prossima scadenza della quale si dovrà tener conto adesso è quella del 30 novembre 2022. Entro questa data, la Commissione Europea dovrà analizzare i DPB provenienti da tutti gli Stati membri e valutarne la conformità con quelli che sono i programmi di bilancio europei.
Il parere sarà reso pubblico al fine di assicurare trasparenza. Qualora non ci fossero incongruenze troppo accentuate, questo step darà il via per procedere alla redazione della Legge di Bilancio 2023 definitiva che, lo ricordiamo, deve essere presentata entro il 31 dicembre 2022.
Visto comunque che l’iter necessario alla formazione del nuovo Governo sembra stia procedendo per le lunghe, non è escluso che all’esecutivo uscente sarà affidato il compito di preparare i primi possibili interventi e misure con i quali partire all’inizio del nuovo anno.
In vista di un possibile ritardo nella presentazione della Legge di Bilancio 2023, in ogni caso, da Bruxelles arrivano delle ferme rassicurazioni, come emerso da una recente risposta in merito data da fonti UE:
“Il voto in un Paese membro è un accadimento di routine con cui si ha a che a fare nella gestione della politica fiscale. L’Italia formerà un governo e l’UE è pronta ad aspettare il tempo necessario”.
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