La tinteggiatura è detraibile con il Bonus Ristrutturazioni 2026 solo se parte di interventi più ampi di manutenzione straordinaria o su parti comuni condominiali. Attenzione a pagamenti e documentazione.

Rinfrescare i muri della propria abitazione è uno degli interventi più comuni per chi vuole migliorare l’estetica e l’igiene degli ambienti domestici. Ma la semplice ritinteggiatura delle pareti, sia interne che esterne, rientra tra gli interventi detraibili con il Bonus Ristrutturazioni 2026?
In questo articolo facciamo chiarezza su quando è possibile detrarre le spese per tinteggiatura e quali sono le condizioni da rispettare per ottenere il beneficio fiscale, alla luce delle norme vigenti e delle ultime circolari dell’Agenzia delle Entrate.
La risposta potrebbe non essere così scontata: ti sei mai chiesto se il tipo di immobile, la tipologia di lavori o la loro finalità influenzino l’accesso alla detrazione?
Scopriamolo nei prossimi paragrafi!
Sommario
Nel mondo delle agevolazioni fiscali, non tutti i lavori sono uguali. La chiave per comprendere se la tinteggiatura delle pareti rientra o meno nel Bonus Ristrutturazioni 2026 è distinguere tra manutenzione ordinaria e manutenzione straordinaria, secondo quanto stabilito dall’art. 3 del Dpr 380/2001.
La ritinteggiatura interna o esterna di un’abitazione, se realizzata senza altre opere connesse, è considerata manutenzione ordinaria. In questo caso, non è detraibile quando viene eseguita su singole unità immobiliari. È invece agevolabile solo se rientra in lavori effettuati sulle parti comuni di un condominio: ad esempio, la tinteggiatura delle scale o delle facciate comuni.
Discorso diverso, invece, se la tinteggiatura è assorbita da un intervento di manutenzione straordinaria: in tal caso può beneficiare della detrazione Irpef anche per le abitazioni private. Ad esempio, se si eseguono opere murarie o impiantistiche che comportano anche la necessità di ritinteggiare le pareti (come la sostituzione di impianti, rifacimento intonaci o modifiche strutturali), allora la spesa per la tinteggiatura può essere compresa tra quelle detraibili.
L’Agenzia delle Entrate ha chiarito, infatti, che la categoria superiore “assorbe” quella inferiore, e quindi i costi della tinteggiatura possono essere portati in detrazione se funzionali al completamento di un intervento più complesso.
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Advertisement - PubblicitàPer il 2026, il Bonus Ristrutturazioni prevede una detrazione IRPEF del 36% sulle spese sostenute, fino a un massimo di 96.000 euro per unità immobiliare. Tuttavia, l’aliquota sale al 36% o al 50% in determinati casi specifici. Vediamo come si applica nel caso della ritinteggiatura.
Come abbiamo già visto, la semplice tinteggiatura non è detraibile se isolata e priva di altri interventi. Ma quando fa parte di un’opera di manutenzione straordinaria, come ad esempio il rifacimento degli impianti o delle murature interne, l’intero pacchetto di lavori può essere portato in detrazione.
Inoltre, se l’intervento riguarda le parti comuni di un edificio residenziale (come facciate, scale condominiali o corridoi), la ritinteggiatura rientra tra gli interventi ammessi, anche se classificata come manutenzione ordinaria. In questo caso, ogni condomino potrà beneficiare della detrazione in base alla propria quota millesimale, purché abbia effettivamente sostenuto la spesa e questa risulti dalla documentazione.
Attenzione però: le spese devono essere pagate con bonifico parlante, e devono rispettare tutte le formalità previste dalla normativa (causale corretta, codice fiscale del beneficiario della detrazione e partita Iva dell’impresa). In mancanza, si rischia di perdere l’intero beneficio fiscale.
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Advertisement - PubblicitàPer non perdere il diritto alla detrazione con il Bonus Ristrutturazioni 2026, è fondamentale seguire correttamente le regole previste dalla normativa fiscale. Anche per un intervento apparentemente semplice come la tinteggiatura, gli errori più comuni riguardano la documentazione e i pagamenti.
Ecco gli adempimenti essenziali:
Infine, è sempre buona norma consultare un tecnico abilitato o un consulente fiscale prima di iniziare i lavori, per essere certi che l’intervento rientri tra quelli ammessi e che tutti i requisiti formali siano rispettati. Con una corretta pianificazione, anche il semplice desiderio di rinfrescare le pareti può diventare un’opportunità per risparmiare.
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