Secondo le leggi italiane, ogni caldaia necessita della manutenzione periodica e del controllo dei fumi. Qualora questi non dovessero essere effettuati, non solo si rischiano sanzioni e multe salate, ma si sviluppa inoltre il pericolo di incidenti indesiderati dovuti a qualche problema all’impianto termico.
Sono da considerare impianti termici, quegli impianti che consentono la climatizzazione degli ambienti nei periodi estivi e invernali, a prescindere dal fatto che producano acqua calda o meno. Sono compresi tutti i sistemi di produzione, individuali o industriali, necessari per la produzione e la distribuzione del calore.
Gli apparecchi come le stufe o i camini non vengono introdotti nella normativa sulla manutenzione, a meno che non siano fissi e non si sovrappongano al servizio dell’unità immobiliare di 5 kW o più. In Lombardia quindi, risulta obbligatoria la manutenzione periodica della caldaia, e anche la segnalazione all’interno del libretto apposito.
La persona che si dovrà occupare delle pratiche di manutenzione è la stessa che occupa l’immobile nel caso in cui sia un’abitazione individuale. Se invece si tratta di un impianto centralizzato condominiale, a rispondere dovrà essere l’amministratore di condominio. È possibile inoltre delegare la responsabilità ad una terza persona che si occupi direttamente del problema, dovrà essere però un tecnico specializzato con tutti i requisiti necessari secondo la legge.
Qualora nessuno eseguisse la manutenzione periodica della caldaia e il controllo dei fumi, si rischierebbero delle sanzioni molto rigide e le conseguenti multe. Ma oltre a questo, si corre il più grave pericolo di incidenti dovuti al danneggiamento di qualche accessorio, che potrebbe comportare addirittura lo “scoppio” dell’apparecchio. È possibile inoltre che l’assicurazione sulla casa non copra i danni riguardanti i pericoli di una malfunzionante caldaia, ma, cosa più importante, la salute degli abitanti sarà costantemente a rischio. Se venisse sempre preso in considerazione questo aspetto, il controllo della caldaia non verrebbe sentito come un peso da pagare, ma come un procedimento necessario per vivere in sicurezza.
Se non si procede al controllo periodico dell’impianto di climatizzazione, le sanzioni applicabili prevedono multe salate sia per gli affittuari della casa che per i proprietari (qualora i primi non ne rispondessero).
La multa per le mancate manutenzioni e controlli dei fumi può comportare un obbligo di spesa dai 500€ ai 3.000€, in base alle differenti casistiche e alla misura dell’infrazione.
Se dovesse venire accertata l’assenza della manutenzione e venissero riscontrati dei deficit nel corretto funzionamento dell’impianto, l’affittuario sarà tenuto a pagare una multa che va dai 50€ ai 200€ per le abitazioni individuali. Se parliamo invece di impianti commerciali, e quindi una caldaia di grandi dimensioni che può provocare maggiore danno, la multa può salire fino ai 1.000€.
La sanzione è applicabile anche nel caso in cui all’interno dell’abitazione non sia presente il regolare libretto di impianto. Quindi sia se la manutenzione è stata compiuta ma non si trova il libretto, sia se la manutenzione non è stata effettuata e quindi il libretto non esiste. In questi casi, si rischiano dai 500 ai 600€ di sanzione, in base alla gravità del danno.