Il DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva) è un certificato che serve ad attestare che un’impresa è in regola con i pagamenti di tutti i contributi previsti dalla legge per poter avviare un cantiere. Sono interessate dal provvedimento solo le aziende dei settori: edile, industriale, artigianale.
Nel settore dell’edilizia, così come in molti altri ambiti legati agli appalti pubblici e privati, la regolarità contributiva rappresenta un requisito imprescindibile per poter lavorare. Il Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC) è lo strumento ufficiale che attesta che un’impresa o un lavoratore autonomo è in regola con i versamenti dovuti a INPS, INAIL e, se previsto, alla Cassa Edile. Si tratta di un documento che, se assente o irregolare, può bloccare l’accesso a gare, appalti, agevolazioni e persino pagamenti.
Ma chi deve richiederlo, come funziona nel dettaglio, e quali sono le scadenze e le implicazioni normative? Cosa succede se un DURC risulta irregolare? E soprattutto, cosa prevede la normativa italiana in merito?
Scopriamolo nei prossimi paragrafi.
Sommario
Il Documento Unico di Regolarità Contributiva, meglio noto con l’acronimo DURC, è un certificato che attesta la regolarità di un’impresa nei pagamenti dei contributi previdenziali, assistenziali e assicurativi verso INPS, INAIL e, per il settore edile, anche verso la Cassa Edile. Introdotto con l’articolo 2, comma 2 del D.L. 210/2002, il DURC è diventato obbligatorio per tutte le imprese che partecipano a lavori pubblici, appalti, subappalti o che intendono beneficiare di agevolazioni fiscali e contributive.
Il documento serve come garanzia di legalità nei rapporti tra imprese e pubblica amministrazione, ma anche nei rapporti tra committente e appaltatore nel settore privato. In pratica, senza un DURC regolare non è possibile stipulare contratti pubblici, ricevere pagamenti da parte delle stazioni appaltanti né godere di benefici normativi o finanziari. Questo strumento contribuisce a contrastare il fenomeno del lavoro irregolare e delle imprese “fantasma”.
Inoltre, dal 1° luglio 2015 il DURC è diventato “DURC online”, consultabile in tempo reale da parte di enti, aziende e professionisti direttamente attraverso i portali INPS, INAIL o tramite lo Sportello Unico Previdenziale.
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Advertisement - PubblicitàLa richiesta del DURC è obbligatoria per una vasta gamma di soggetti che operano nel mondo del lavoro e, in particolare, nel settore edilizio e degli appalti pubblici. Devono ottenere il DURC:
È importante sottolineare che la responsabilità di controllare la validità del DURC non è solo dell’impresa, ma anche del committente: se un’impresa lavora senza DURC regolare, anche chi l’ha assunta può incorrere in sanzioni.
Advertisement - PubblicitàDal 1° luglio 2015, il DURC è diventato completamente digitale grazie all’attuazione dell’articolo 4 del Decreto Legge 34/2014, convertito nella Legge n. 78/2014. L’obiettivo di questa riforma era semplificare e velocizzare i controlli sulla regolarità contributiva, eliminando la burocrazia e rendendo più efficiente il dialogo tra imprese, pubblica amministrazione e enti previdenziali.
La procedura per la verifica è chiamata “DURC online”, e avviene tramite una semplice interrogazione informatica. Gli interessati (committenti pubblici, privati, imprese, consulenti del lavoro o commercialisti) possono accedere:
inserendo codice fiscale o partita IVA dell’impresa da controllare. Il sistema effettua automaticamente un incrocio dei dati tra INPS, INAIL e, nel caso di imprese edili, anche con la Cassa Edile territorialmente competente.
Se l’impresa risulta regolare, viene generato immediatamente un DURC in formato PDF, firmato digitalmente e con validità di 120 giorni. Questo documento è utilizzabile per qualsiasi finalità prevista dalla legge (gare, appalti, benefici fiscali, etc.) fino alla scadenza.
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Advertisement - PubblicitàNel caso in cui l’esito della verifica evidenzi delle anomalie o inadempienze contributive, il sistema non produce subito un DURC negativo. Al contrario, viene attivata una procedura di invito alla regolarizzazione, prevista dal DM 30 gennaio 2015. L’ente che ha riscontrato l’irregolarità trasmette una comunicazione all’interessato, indicandone il dettaglio (es. mancati versamenti INPS o omissioni INAIL), e concedendo un termine di 15 giorni lavorativi per regolarizzare la posizione.
Se entro quel termine il soggetto si mette in regola, il sistema genera automaticamente il DURC positivo. In caso contrario, al termine del periodo di regolarizzazione, verrà emesso un DURC negativo, che potrà essere consultato online e avrà valore certificativo fino alla nuova regolarizzazione.
Questa digitalizzazione non solo ha snellito i tempi di rilascio, ma ha anche consentito un controllo costante e aggiornato, rendendo più difficile l’elusione degli obblighi contributivi.
Advertisement - PubblicitàIl DURC è richiesto in una vasta gamma di situazioni previste dalla normativa italiana, tutte accomunate dall’esigenza di garantire che chi partecipa a determinati rapporti economici sia in regola con gli obblighi contributivi e assicurativi. In particolare, la necessità di presentare un DURC regolare si verifica nei seguenti casi:
La mancata presentazione di un DURC valido nei casi previsti dalla legge può comportare l’esclusione da gare, l’impossibilità di ricevere pagamenti, la revoca di benefici e sanzioni amministrative.
Advertisement - PubblicitàUn DURC irregolare indica che l’impresa o il lavoratore autonomo non ha adempiuto correttamente agli obblighi contributivi nei confronti di INPS, INAIL o della Cassa Edile, qualora pertinente. In questi casi, le conseguenze possono essere molto gravi sia dal punto di vista economico che legale.
Innanzitutto, la presenza di un DURC negativo impedisce di:
Inoltre, la normativa prevede che, in caso di DURC irregolare, il soggetto interessato riceva una comunicazione ufficiale di irregolarità, contenente le motivazioni precise e il dettaglio delle inadempienze. Da quel momento ha 15 giorni di tempo per sanare la propria posizione. Solo se la regolarizzazione avviene nei termini, si potrà ottenere il DURC regolare.
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Se invece non si interviene, il documento viene definitivamente emesso con esito negativo, e rimane tale fino a quando l’impresa non dimostra di aver sanato il debito.
Un’altra conseguenza importante riguarda il committente: se affida un lavoro a un’impresa con DURC irregolare, può essere considerato responsabile in solido per le irregolarità contributive e ricevere sanzioni da parte degli enti ispettivi.
Infine, è bene ricordare che l’irregolarità contributiva può anche incidere sull’immagine aziendale e compromettere la possibilità di lavorare con clienti seri e istituzionali.