La Manovra 2025 introduce limiti alle detrazioni fiscali per redditi alti, penalizzando spese edilizie e mutui. Strategie di pianificazione e il coefficiente familiare diventano essenziali per ottimizzare i benefici.
A partire dal 2024, il Superbonus sarà detraibile in 10 anni invece di 4, senza opzioni di scelta per il regime precedente. Ma quali sono esattamente le conseguenze di questa estensione?
La scadenza del 4 aprile per la comunicazione delle scelte relative ai bonus edilizi è un momento cruciale per contribuenti e intermediari, rappresentando un'opportunità di beneficiare di detrazioni fiscali e incentivare investimenti in ristrutturazioni ed efficienza energetica.
Con la Legge di Bilancio, il Governo ha deciso di rinnovare l'opportunità per i cittadini di fruire del bonus ristrutturazione per interventi eseguiti in ambito edile su immobili residenziali.
Sono passati ormai più di 10 anni da quando la detrazione legata al Bonus Ristrutturazione è stata ideata e poi elevata al 50%, mentre i massimali di spesa sono stati aumentati a 96.000 euro per unità immobiliare.
Il Bonus Ristrutturazione consiste in una detrazione IRPEF pari al 50% delle spese sostenute, ed è senza dubbio tra i bonus casa più conosciuti ed apprezzati.
Il Bonus Ristrutturazione prevede che nelle parti comuni del condominio si possano eseguire tutte le tipologie di intervento generalmente ammissibili per le unità immobiliari singole.
Il Bonus Ristrutturazione prevede che si possano eseguire numerose tipologie di interventi edilizi su singole unità immobiliari, su singole unità in condominio o sulle parti comuni degli edifici condominiali.
Il Bonus Ristrutturazioni, così come gli altri Bonus casa, consente il trasferimento automatico - a favore dell’erede o degli eredi - delle quote residue di detrazione che spettavano al beneficiario deceduto.
Una delle agevolazioni edilizie più importanti del nostro Paese è il bonus ristrutturazione 2023 che consente di accedere a uno sconto fiscale che equivale al 50% della spesa sostenuta.