Con l’entrata in vigore, ogni stato membro sarà tenuto a adottare un piano nazionale per la riqualificazione del patrimonio immobiliare, responsabile del 40% del consumo energetico e del 36% delle emissioni di gas a effetto serra
In Italia, tra 5,5 e 7,6 milioni di edifici dovranno essere riqualificati per rispondere alla Direttiva europea sulle case green. Questo imponente sforzo prevede una spesa di circa 270 miliardi di euro, con l'obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra e il consumo energetico entro il 2050.
L'UE ha approvato la direttiva Case Green per edifici climaticamente neutri entro il 2050, introducendo standard severi su emissioni zero e rinnovabili, con esenzioni per edifici storici e culturali.
L’accordo sulla direttiva "case green" è ormai cosa fatta, ma cosa cambia nei prossimi anni per gli impianti delle caldaie, per le nostre case e in merito alle agevolazioni fiscali?
La Commissione Europea sta lavorando alla possibilità di eccezioni al divieto di vendita delle caldaie a gas, previsto per settembre 2029. Ma di cosa si tratta?
Grazie ad un'iniezione di fondi aggiuntivi provenienti dall'Unione Europea, si prevede un incremento di 2-3 miliardi di euro destinati al Superbonus. Vediamo cosa cambierà.
La Direttiva Case Green è un insieme di norme emanate a livello comunitario per promuovere interventi di riqualificazione e ristrutturazione degli immobili esistenti e per la costruzione di nuovi edifici ad alta efficienza.
Secondo la stima dell'Ufficio Studi Federcepicostruzioni su dati Istat-Enea sarebbero 9,7 milioni gli edifici in Italia che necessitano di lavori di ristrutturazione e di efficientamento energetico, per un investimento complessivo di circa 1000 miliardi di euro.
Il Parlamento Europeo ha votato a favore della direttiva "case green", rappresentando un importante passo in avanti nella strada verso una maggiore efficienza energetica.
La Commissione europea ha proposto di raggiungere le classi energetiche F e E per gli edifici residenziali entro il 2030 e il 2033.