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Superbonus: Deloitte chiede video antifrode ma i professionisti protestano

Il Superbonus 110% continua a essere al centro dell’attenzione per via di una serie di situazioni particolarmente complicate: l’ultima novità riguarda una maggiore trasparenza, richiesta da parte di Deloitte, per quanto riguarda la documentazione in merito agli interventi svolti.

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Il Superbonus 110% continua a essere al centro dell’attenzione per via di una serie di situazioni particolarmente complicate: l’ultima novità riguarda una maggiore trasparenza, richiesta da parte di Deloitte, per quanto riguarda la documentazione in merito agli interventi svolti.

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Un bonus che continua a creare problematiche tra professionisti ed enti di controllo

Il Superbonus 110%, introdotto durante il Governo Conte nel 2020 con il fine di migliorare la sicurezza e la qualità degli edifici, prosegue nel suo lungo e tortuoso cammino caratterizzato da una serie di problematiche che, da una parte, lo rendono assai complesso da sfruttare.

Dopo una serie di situazioni poco chiare, che hanno comportato una maggiore trasparenza da parte del Governo nelle spiegazioni su come e chi potesse usufruire degli interventi a costo zero, durante l’ultima settimana del mese di Settembre 2022 pare sia nata l’ennesima controversia che ha indispettito non poco le figure tecniche che hanno il compito di svolgere i controlli in merito alla correttezza della compilazione dei documenti e successiva erogazione del bonus.

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Deloitte, la società di consulenza vista come nemica

Deloitte è una società che ha il compito di offrire una serie di consulenze alle varie imprese che operano nel settore edilizio e non solo e attualmente è stata scelta dall’Agenzia delle Entrate come ente che dovrà supervisionare l’operato dei tecnici responsabili della compilazione dei moduli relativi alla concessione del bonus.

Il lavoro di questi professionisti è semplice: questi dovranno verificare che tutti i requisiti dell’edificio siano rispettati al termine dell’intervento di ristrutturazione per il miglioramento della sicurezza e del risparmio energetico di un edificio.

L’ente ha sostenuto che i vari controlli effettuati in passato non sono più sufficienti: questo in quanto, a detta delle figure responsabili di tali controlli, si sono verificati diversi episodi di tentata truffa nei confronti del Governo e dell’Agenzia delle Entrate, con interventi che non rispettavano le regole previste dal Decreto Legge che disciplina il Superbonus 110%.

In altre circostanze i documenti compilati non sono mai stati inviati all’Agenzia delle Entrate e agli enti di controllo e questo ha comportato un cambiamento sul metodo di verifica che verrà applicato nel prossimo futuro.

Leggi anche “Superbonus, arrivano i controlli a tappeto: cosa sapere sulle ispezioni“;

Deloitte ha infatti stabilito che, oltre al rispetto delle tempistiche richieste per l’invio dei documenti, questi devono essere accompagnati da una dimostrazione video degli stessi.

Ciò dovrebbe testimoniare sia la presenza del resoconto tecnico svolto dagli esperti, sia la veridicità dei controlli effettuati sugli edifici in questione.

Ovviamente la risposta da parte dei professionisti accusati ingiustamente di non svolgere adeguatamente le loro mansioni non è tardata ad arrivare.

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La risposta dei tecnici su tali richieste per il Superbonus 110%

Lo sdegno dei tecnici in merito a tale richiesta ha comportato l’intervento dell’Inarsind, ovvero l’Associazione Sindacale di Architetti e Ingegneri Liberi Professionisti, che tramite un comunicato stampa ha voluto esprimere tutta la contrarietà in merito a tale decisione da parte di Deloitte.

In particolar modo viene definito inaccettabile l’attacco fatto ai tanti tecnici onesti che operano in modo rispettoso e che svolgono la loro professione senza tentare truffe nei confronti dello Stato.

Vengono inoltre sottolineate tutte le procedure precedentemente richieste come l’invio della documentazione tramite posta elettronica certificata e altre similari che comportano un incremento sul fronte delle tempistiche della lavorazione.

Inoltre viene esplicitamente sottolineato come la realizzazione di un video rappresenti una grave violazione della privacy del cliente che ha deciso di effettuare quei lavori di restauro presso la sua proprietà.

Questo poiché verrebbero riprese diverse parti dell’edificio in questione e ciò comporterebbe una piccola, ma pur sempre presente, condivisione di un interno privato.

L’Associazione ha concluso il suo comunicato stampa consigliando all’ente che svolgerà il controllo e che ha richiesto i filmati di evitare l’adozione di questa nuova misura, in quanto ritenuta anche offensiva nei confronti degli iscritti all’associazione.

A intervenire nella disputa è stata anche la Rete delle Professioni Tecniche, che non ha rilasciato alcun commento in merito alla vicenda ma che, secondo le ultime notizie in merito, avrebbe deciso di inviare una diffida nei confronti dell’ente e di sottoporre la situazione agli organi di Governo competenti in materia, sottolineando come queste procedure eccessive minano alla credibilità di una categoria di lavoratori professionisti.

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La risposta di Deloitte

Come facilmente immaginabile, vista la protesta scaturita dopo la richiesta effettuata, ha deciso di controbattere alle diverse accuse che le sono state fatte.

In primo luogo l’ente di controllo ha voluto sottolineare come, in passato, siano stati riscontrati diversi casi di frode e tentata truffa nei confronti dello Stato e questo ha comportato l’intervento di un organo di controllo che garantisse la massima sicurezza e veridicità dei documenti e che agevolasse il lavoro dell’Agenzia delle Entrate.

Questo poiché i controlli che vengono svolti riguardano almeno l’ottanta percento delle ristrutturazioni effettuate sfruttando il Superbonus 110% e qualche aspetto poco chiaro potrebbe non essere stato analizzato con cura.

Proprio per tale motivo è stato richiesto anche il video che attesti il corretto modo di compilare dei documenti e la loro esistenza al termine dei lavori, affinché il fattore sicurezza, seguito da quello relativo alla trasparenza fossero sempre presenti.

Pertanto Deloitte ha voluto giustificare tale scelta motivando il tutto con un conseguente miglioramento della fase di controllo, aggiungendo come non siano state rivolte accuse specifiche nei confronti dei tecnici che hanno svolto correttamente il loro lavoro.

Una situazione particolarmente tesa che non fa altro che complicare la situazione e che ben presto potrebbe comportare una nuova modifica in merito al Superbonus e alle sue caratteristiche, visto che Deloitte ha ribadito come i filmati assumano una grande importanza in fase di controllo e facciano in modo che le verifiche possano essere svolte con maggior precisione e rapidità.



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TAGS: deloitte, Superbonus, Superbonus 110%

Autore: Andrea Dicanto

Autore Andrea Dicanto
Appassionato Progettista esperto nel settore dell'Edilizia, delle Costruzioni e dell'Arredamento. Fin da giovane ho sempre studiato ed analizzato problematiche che vanno dalle questioni statiche di edifici e costruzioni fino al miglior modo di progettare ed arredare gli spazi interni, strizzando l'occhio alle nuove tecnologie soprattutto in ambito sismico.

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