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Nuovo Ponte Genova: inaugurazione oggi alle 18:30

È arrivato il grande giorno. Oggi, a partire dalle 18:30, si svolgerà l’inaugurazione del nuovo Ponte che si chiamerà “Genova-San Giorgio”. Il nuovo viadotto collegherà le due estremità della città, proprio come faceva quello precedente che, come sappiamo, è crollato il 14 agosto 2018.

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È arrivato il grande giorno. Oggi, a partire dalle 18:30, si svolgerà l’inaugurazione del nuovo Ponte che si chiamerà “Genova-San Giorgio”. Il nuovo viadotto collegherà le due estremità della città, proprio come faceva quello precedente che, come sappiamo, è crollato il 14 agosto 2018.

Una giornata che tutti ricordiamo, e che ricorderemo per molto tempo. E non solo perché in quel tragico giorno sono morte 43 persone, ma anche perché le vittime non hanno ancora avuto giustizia.

Oggi si terrà l’inaugurazione del ponte, col taglio del nastro, il passaggio delle Frecce Tricolori (pioggia permettendo) e il suono dell’Inno di Mameli. Tra oggi e domani poi, l’ANAS effettuerà gli ultimi controlli e, se tutto sarà come dev’essere, rilascerà il certificato di agibilità.

L’apertura ufficiale ai veicoli è prevista per mercoledì 5 agosto 2020.

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Nuovo Ponte Genova: il programma per l’inaugurazione

Nonostante le previsioni meteo abbiano messo pioggia per tutta la giornata di oggi, l’inaugurazione del nuovo ponte Genova-San Giorgio si terrà proprio sul viadotto.

Per la cerimonia saranno presenti il Presidente della Repubblica Mattarella, il Premier Conte con alcuni ministri, il sindaco Marco Bucci, il governatore Toti, e l’architetto che ha progettato il nuovo viadotto, Renzo Piano.

A segnare il significato del nuovo ponte ci saranno due bandiere, una quella Tricolore posta a Ponente, e l’altra quella di San Giorgio, a Levante.

L’inaugurazione si aprirà con l’Inno di Mameli. Subito dopo, ci sarà il toccante momento in cui verranno letti uno ad uno i nomi delle 43 vittime decedute quel 14 agosto 2018. A questo, seguiranno 3 minuti di silenzio dedicati al loro ricordo.

Dopodiché, il primo a parlare sarà il sindaco Bucci, che sarà seguito da Giovanni Toti e poi da Renzo Piano. L’ultimo a prendere parola sarà il Presidente Giuseppe Conte. E quando lui avrà finito, Mattarella prenderà in mano le forbici per tagliare il nastro tricolore, che ufficializzerà l’inaugurazione del nuovo ponte Genova-San Giorgio. A quel punto, l’arcivescovo di Genova, Monsignor Tasca, benedirà il nuovo ponte, mentre le navi in porto faranno risuonare le loro sirene.

In seguito, ci sarà il passaggio delle Frecce Tricolori, sempre se il tempo lo permetterà. Infine, la cerimonia si concluderà come è iniziata, con l’Inno simbolo dell’Italia.

Dopo quasi due anni da quel tragico giorno, la città di Genova ritroverà a giorni quel pezzo che è venuto a mancare all’improvviso. L’ANAS ha eseguito con successo gli ultimi collaudi, e ora sta procedendo con la verifica di agibilità. Se tutto andrà come previsto, il nuovo viadotto sarà aperto al traffico già da mercoledì.

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Familiari vittime rifiutano l’invito: solo uno parteciperà

Grandi assenti alla cerimonia saranno i familiari delle vittime, che sono stati invitati, ma hanno rifiutato di partecipare. Il Comitato dei familiari aveva richiesto di chiamare il nuovo viadotto “14 agosto 2018”, ma questo appello non è stato ascoltato.

L’unica richiesta dei parenti, accolta e poi riconfermata dal Presidente Mattarella, è stata quella di eseguire una cerimonia sobria, e non una grande festa. Perché, come tutti sappiamo, dopo tutto quello che è successo da festeggiare c’è ben poco.

In ogni caso, i familiari si sono uniti nella decisione di non partecipare oggi all’inaugurazione, perché, hanno detto: “questo bellissimo ponte è nato da una terribile tragedia”.

L’unico che ha deciso di dover essere presente è Emmanuel Diaz, che nel crollo ha perso suo fratello Henry, seppur si dica perfettamente d’accordo con quanto detto dagli altri familiari. Ed è proprio con questo spirito che l’uomo intende salire su quel ponte oggi, uno spirito combattivo e voglioso di giustizia.

Ha dichiarato:

Sarò su quel ponte per dimostrare a chi ha assassinato mio fratello che sono ancora in piedi. […] Per ricordare che la stessa attenzione mediatica che c’è stata sulla ricostruzione vada ora sulla ricerca della giustizia per le 43 vittime della strage”.

Emmanuel Diaz, con tanta rabbia, spiega e ricorda a tutti che oggi niente finisce. Oggi il ponte è di nuovo in piedi, è vero. Ma adesso è necessario e doveroso dare giustizia alle vittime, arrivando finalmente alla verità e trovando dei veri colpevoli, senza offendere ulteriormente loro e i loro familiari.

Concludiamo con le sue parole:

A tutti noi suona offensivo che una società come Atlantia, che dalle indagini sta emergendo abbondantemente responsabile del crollo, sia ancora coinvolta nella gestione della tratta autostradale. E vogliamo ribadire che non ci sono partiti o politici nazionali o locali che se ne possono tirare fuori. È proprio la prassi di scaricare le responsabilità che ha portato alla strage del 2018, e francamente non vedo alcun indizio di un cambio di rotta da parte delle istituzioni. Tutto prosegue come prima, con poche prese di coscienza e responsabilità, e tanti ‘scarica barile’. Siamo tutti coinvolti come cittadini, sono tutti coinvolti come istituzioni, anche quelli locali come Regione e Comune. Perché non possiamo ignorare che il viadotto attraversava il centro città, e i residenti denunciavano pubblicamente, da anni, lo stato di fatiscenza della struttura”.



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TAGS: conte, genova, Genova-San Giorgio, mattarella, ponte, ponte morandi

Autore: Redazione Online

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