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Bonus Mobili 2018 – La Guida

Bonus Mobili 2018 – La GuidaBonus Mobili 2018 – La Guida
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Esiste una versione più aggiornata di questo articolo: “Bonus Mobili 2022: tempistiche, requisiti, dimostrazioni, come si procede

Bonus Mobili 2018: cos’è?

Il Bonus Mobili 2018 è una detrazione fiscale che, insieme ad altri bonus come il Bonus Verde e il Bonus Casa (che tratteremo settimana prossima), consente di beneficiare della detrazione delle tassa da spese sostenute in riferimento a mobili, elettrodomestici ed arredi.

La detrazione IRPEF per gli aventi diritto è del 50% in rapporto alle spese sostenute La soglia massima corrisponde a 10.000 euro. Infine, l’importo può essere diviso in 10 rate da 1.000 euro ciascuna (o di eguale importo). Lo stesso discorso incentrato sulle agevolazioni è valevole anche in merito alla ristrutturazione di immobili.

La proroga

Il Bonus Mobili 2018 è stato prorogato per l’intero anno corrente, nonostante la presenza di forti segnali che lo indicavano come “terminato” nel 2017. Ciò vuol dire che fino al 31 dicembre 2018, chi investe in nuovi arredi, elettrodomestici e mobili o se opta per lavori di ristrutturazione, di restauro, di rinnovamento, di manutenzione straordinaria ha la possibilità di usufruire di sgravi fiscali che, dato un importo massimo corrispondente a 10.000 euro, possono arrivare sino al 50%.

Pertanto, ecco i dettagli inerenti al Bonus Mobili 2018.

Chi ne può usufruire e con quali requisiti di accesso di base? Quali spese rientrano? Come richiederlo? Cosa dire in relazione al pagamento e ai documenti necessari?

Ecco una panoramica a 360 gradi sull’argomento.

Requisiti di base che consentono di accedere alle agevolazione del Bonus Mobili 2018

Ad averne diritto sono:

· coloro che hanno ristrutturato o fatto ristrutturare un’unità immobiliare o parti comuni, come nel caso dei condomini. I lavori devono essere iniziati a partire dal 2017 e le spese dei mobili devono essere state eseguite nel 2018.

· coloro che pagano l’Irpef o l’Ires, a prescindere dal fatto che risiedano in Italia o all’estero;

· bonifico e carta di credito sono gli unici due metodi di pagamento delle spese che vengono accettati;

· anche nella casistica di registrazione di un contratto preliminare, le detrazioni persistono ugualmente;

· infine, l’intera detrazione va necessariamente suddivisa in 10 quote uguali per importo, la cui detrazione avverrà nella dichiarazione dei redditi, una ogni anno, a partire nel 2019.

Per avere la detrazione sugli acquisti di mobili e di grandi elettrodomestici occorre effettuare i pagamenti con bonifico o carta di debito o credito.
Non è consentito, invece, effettuare il pagamento mediante assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento.
Come precisato dall’Agenzia delle Entrate nella circolare n. 7/2016, se il pagamento è disposto con bonifico bancario o postale, non è necessario utilizzare quello (soggetto a ritenuta) appositamente predisposto da banche e Poste S.p.a. per le spese di ristrutturazione edilizia.
Stesse modalità devono essere osservate per il pagamento delle spese di trasporto e montaggio dei beni.

Quali sono le spese che rientrano nel Bonus Mobili 2018? Cos’è che invece non viene incluso?

Il Bonus Mobili 2018 comprende nello specifico tutte quelle spese relative all’acquisto di mobili, di armadi, di letti, di librerie, di divani, di poltrone, di comodini, di materassi, di tavoli, di scrivanie, di sedie, di elettrodomestici, contraddistinti da classe minima energetica A+ e da grandi dimensioni, oltre all’illuminazione, in quanto considerata completamento fondamentale per l’arredamento, all’arredo bagno, all’arredo condominiale (inclusi guardiola ed eventuale appartamento per il portiere).

Sia le spese di montaggio che quelle di trasporto sono comprese. Non vengono inclusi nel suddetto bonus le spese per la sostituzione di pavimenti o ancora di infissi esterni, per l’utilizzo di tende, per la tinteggiatura di soffitti e pareti, per il rifacimento di intonaci e infine per l’acquisto di porte.

Si tenga presente che si ha diritto alla detrazione anche nella circostanza in cui i beni acquistati vengano impiegati per arredare un contesto domestico o lavorativo differente rispetto a quello dell’immobile su cui è stato eseguito un intervento di natura edilizia.

Ecco a tal proposito le tipologie di interventi edilizi ammessi per sostenere la detrazione:

· in relazione a parti comuni di edifici residenziali, gli interventi di ristrutturazione edilizia ammessi sono quelli rientranti nelle categorie di manutenzione ordinaria e straordinaria, oltre che nel restauro e nel risanamento conservativo;

· in rapporto ai fabbricati, gli interventi accettati sono la ristrutturazione edilizia, il restauro o il risanamento conservativo. A coordinare il progetto può essere un’impresa di costruzione, una ditta specializzata nel campo delle ristrutturazione di immobili o ancora cooperative edilizie che devono vendere l’immobile entro 18 mesi dalla conclusione dei lavori;

· per ciò che concerne la casistica degli immobili che hanno subito danni da calamità naturale, ricostruzione e ripristino sono interventi che beneficiano della detrazione del Bonus Mobili 2018. L’importante è che lo stato di emergenza risulti attivato;

· infine, per quanto riguarda i singoli appartamenti, sono accettati interventi di manutenzione straordinaria, di ristrutturazione edilizia, di risanamento conservativo e di restauro. Tra gli interventi più effettuati sotto questi aspetti

In riferimento, invece, alle parti condominiali in comune, come i lavatoi, ai condomini spetta la detrazione anche in rapporto ai beni acquistati, impiegati per arredare queste specifiche parti in comune. Ogni condomino ha naturalmente diritto di beneficiare della detrazione in rapporto alla propria quota. Di converso, l’acquisto degli arredi per la propria dimora, in questa casistica, non comporta bonus.

Richiesta Bonus Mobili 2018: come effettuarla?

Come già anticipato, una volta effettuate le spese d’acquisto dei mobili, la detrazione complessiva va suddivisa in 10 quote, pari per importo. Ognuna di queste può essere sottratta dall’Irpef tramite modello Unico o 730 una volta all’anno. Ciò implica che occorre dichiarare dall’anno seguente ogni quota. Bonifico bancario, bonifico parlante, bonifico postale ordinario, con causale di versamento indicata, carte di credito e carte di debito sono gli unici strumenti di pagamento supportati in riferimento alle spese del Bonus Mobili 2018.

Cos’è il bonifico parlante in riferimento al Bonus Mobili 2018?

Trattasi di un bonifico ordinario che comprende il codice fiscale di chi usufruisce dell’agevolazione, il numero di P.IVA del venditore (in alternativa è accettato anche il codice fiscale), la data in cui è stata eseguita la spesa e, come già ribadito, la casuale di versamento bonus mobili. Lo scopo di questa dicitura verte infatti sull’immediata identificazione della tipologia di bonus di cui è possibile beneficiare.

Per beneficiare degli incentivi sui mobili, contanti e assegni non sono forme di pagamento accettate.

Quali documenti è opportuno archiviare?

In riferimento al Bonus Mobili 2018, è opportuno archiviare per un lasso di tempo pari a 10 anni i seguenti documenti:

  • ricevuta del bonifico parlante;
  • ogni fattura di ogni singola spesa conclusa;

· dichiarazione di ristrutturazione da cui si evinca chiaramente la data di inizio dei lavori. E’ preferibile che la suddetta sia precedente alla data d’acquisto dei beni. In caso di mancanza o ancora per tutti quei tipi di interventi, dove non si richiedono titoli abilitativi o ancora comunicazioni ufficiali, è sufficiente una dichiarazione che vada a sostituire l’atto di notorietà.

Conclusioni

In definitiva, fino alla fine dell’anno corrente (31 dicembre 2018), sfruttare le agevolazioni fiscali relative al Bonus Mobili 2018 è davvero un’eccellente opportunità.

Inoltre, vale la pena sottolineare due casistiche specifiche pertinenti.

Si ha diritto alla detrazione anche se si acquistano dei mobili all’estero. L’importante è che la spesa sia stata documentata con tanto di fattura e che come metodo di pagamento si sia utilizzata o la carta di credito o quella di debito. Gli adempimenti da eseguire, naturalmente, sono gli stessi valevoli in Italia.

In rapporto alle spese effettuate per acquistare mobili da parte di un contribuente deceduto, non è possibile portarle in detrazione, per ciò che concerne tutte le quote di cui non si sono ottenute agevolazioni, dall’erede, detentore materiale dell’immobile. Ai sensi della normativa, non è ammesso il trasferimento agli eredi della detrazione utilizzata solo parzialmente o del tutto inutilizzata.

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TAGS: bonus mobili, mobili, nuovi arredi, sgravi fiscali

Autore: Andrea Dicanto

Autore Andrea Dicanto
Appassionato Progettista esperto nel settore dell'Edilizia, delle Costruzioni e dell'Arredamento. Fin da giovane ho sempre studiato ed analizzato problematiche che vanno dalle questioni statiche di edifici e costruzioni fino al miglior modo di progettare ed arredare gli spazi interni, strizzando l'occhio alle nuove tecnologie soprattutto in ambito sismico.

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