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Bonus barriere architettoniche: eredi esclusi dalla detrazione?

La detrazione fiscale per barriere architettoniche non si trasferisce agli eredi in caso di decesso del contribuente, secondo l’Agenzia delle Entrate. Importante valutare con attenzione ogni intervento.

Bonus barriere architettoniche: eredi esclusi dalla detrazione? Bonus barriere architettoniche: eredi esclusi dalla detrazione?
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Negli ultimi anni, l’attenzione verso l’accessibilità degli edifici ha portato all’introduzione di numerose agevolazioni fiscali, tra cui le detrazioni per interventi finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche. Si tratta di una misura importante per favorire l’autonomia delle persone con disabilità o con difficoltà motorie, e che può tradursi in un risparmio significativo per chi affronta spese per adeguare la propria abitazione.

Ma cosa succede se la persona che ha sostenuto la spesa per questi interventi viene a mancare prima di aver beneficiato interamente della detrazione? L’erede può continuare a usufruirne? Una recente risposta dell’Agenzia delle Entrate, pubblicata su FiscoOggi, chiarisce proprio questo aspetto.

Se anche tu ti stai chiedendo cosa accade alle quote residue in caso di decesso o cessione dell’immobile, o se stai valutando interventi di questo tipo, questo articolo fa al caso tuo.

Continua a leggere per scoprire cosa dice la normativa e quali sono i chiarimenti ufficiali.

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Detrazione barriere architettoniche: cosa prevede la normativa

La normativa attualmente in vigore riconosce una detrazione IRPEF del 75% per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2025 per interventi mirati all’eliminazione delle barriere architettoniche. Questa agevolazione è applicabile esclusivamente su edifici esistenti e per interventi che riguardino:

  • scale;
  • rampe;
  • ascensori;
  • servoscala;
  • piattaforme elevatrici.

L’incentivo è stato rafforzato dal Decreto Legge n. 39/2024, che all’articolo 4-bis, comma 4, stabilisce che per le spese sostenute dal 2024 in poi, la detrazione deve essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo, da scalare ogni anno sull’imposta lorda dovuta.

Si tratta di una misura che ha trovato grande interesse tra i contribuenti, specialmente in un contesto in cui si cerca di migliorare l’accessibilità del patrimonio immobiliare esistente, riducendo le barriere fisiche e rendendo gli ambienti domestici più inclusivi.

Leggi anche: Ascensori e montascale: bonus barriere architettoniche al 75% per chi paga l’installazione

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Cosa succede in caso di decesso? la risposta dell’agenzia delle entrate

Un lettore del portale FiscoOggi ha recentemente posto un quesito preciso e attuale:

“In caso di decesso di chi ha sostenuto le spese per la realizzazione di barriere architettoniche, è possibile per l’erede portare in detrazione le quote residue non utilizzate?”

La risposta dell’Agenzia delle Entrate, seppur chiara, ha lasciato molti sorpresi: in assenza di una norma specifica che disponga il contrario, la detrazione non si trasferisce agli eredi. Questo significa che le quote residue non ancora portate in detrazione vanno perse nel caso in cui il contribuente che ha sostenuto la spesa deceda prima di poterle utilizzare integralmente.

L’Agenzia precisa inoltre che questa regola si applica anche in caso di cessione dell’immobile oggetto degli interventi: il contribuente che ha sostenuto le spese, anche se vende la casa, mantiene il diritto a detrarre le quote residue. Tuttavia, se quel soggetto non è più in vita, il beneficio fiscale decade definitivamente.

Questa interpretazione si basa sulla mancanza di una norma che consenta il trasferimento della detrazione agli eredi, a differenza di quanto accade per altri bonus edilizi – come ad esempio il Superbonus – dove in alcuni casi è previsto il subentro del nuovo proprietario o dell’erede.

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Attenzione nella pianificazione: detrazione e successione non sempre vanno d’accordo

La risposta fornita dall’Agenzia delle Entrate evidenzia un aspetto spesso trascurato: la detrazione per l’eliminazione delle barriere architettoniche non è “trasmissibile” agli eredi. Questo può avere un impatto significativo in termini economici, soprattutto quando le spese sostenute sono elevate e il contribuente viene a mancare prima di averne beneficiato appieno.

Chi sta pensando di effettuare interventi agevolati dovrebbe quindi valutare con attenzione la propria situazione personale e familiare, magari coinvolgendo un consulente fiscale o un tecnico abilitato per pianificare al meglio l’investimento. In alcuni casi, ad esempio, potrebbe essere opportuno che la spesa venga sostenuta da un altro familiare, in modo da garantire la fruibilità del beneficio fiscale in un orizzonte temporale più sicuro.

Infine, va ricordato che non tutte le detrazioni edilizie funzionano allo stesso modo: per alcuni bonus, come il Superbonus 110% o il Bonus ristrutturazioni, sono previste regole diverse in caso di successione o trasferimento dell’immobile. Questo rende ancora più importante conoscere le specificità della detrazione di cui si vuole usufruire, per evitare di perdere un vantaggio economico importante per una semplice disattenzione normativa.



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TAGS: agenzia entrate, agevolazioni edilizie, bonus disabili, cessione immobile, detrazione 75%, detrazione barriere architettoniche, DL 39/2024, eredi bonus edilizio, fisco barriere, successione fiscale

Autore: Andrea Dicanto

Autore Andrea Dicanto
Appassionato Progettista esperto nel settore dell'Edilizia, delle Costruzioni e dell'Arredamento. Fin da giovane ho sempre studiato ed analizzato problematiche che vanno dalle questioni statiche di edifici e costruzioni fino al miglior modo di progettare ed arredare gli spazi interni, strizzando l'occhio alle nuove tecnologie soprattutto in ambito sismico.

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