Con l’obiettivo primario di tutelare i lavoratori durante le emergenze climatiche, il Consiglio dei ministri, guidato dalla Presidente Giorgia Meloni, insieme al Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, e al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, ha approvato un rivoluzionario decreto-legge.
Al centro del nostro sguardo, ora, vi sono le zone dell’Emilia Romagna, Marche e Toscana, che sono state colpite da gravi inondazioni.
Sommario
Il Vicepremier Antonio Tajani, nel corso di una conferenza stampa, ha annunciato che sono stati deliberati i primi finanziamenti (12 milioni di euro) destinati alle imprese affette dalle inondazioni. Queste misure includono la stima di un danno di oltre 40 milioni di euro per la sola Regione Emilia Romagna.
Con questo, inoltre, viene lanciata una nuova fase di supporto e assistenza per le aziende che sono state vittime delle inondazioni di qualche settimana fa.
Advertisement - PubblicitàIn aggiunta a queste misure, il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha sottolineato l’importanza del decreto nel fornire risposte concrete per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, in particolare quelli che sono più esposti a temperature elevate.
Il decreto evidenzia la necessità di tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori, specialmente in settori in cui l’esposizione a temperature elevate è più probabile. Orazio Schillaci, Ministro della Salute, ha sottolineato l’importanza di questo provvedimento per la protezione dei lavoratori e ha delineato alcune delle misure preventive che saranno introdotte, come l’organizzazione dei turni di lavoro, l’abbigliamento adatto e l’importanza dell’idratazione costante.
“Con questo provvedimento diamo risposte importanti per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori soprattutto in quegli ambiti in cui sono maggiormente esposti alle temperature elevate”
Il decreto prevede, infatti, l’adozione di varie misure organizzative e preventive, nonché di sorveglianza sanitaria, per garantire i livelli di sicurezza sul luogo di lavoro in presenza di temperature elevate.
Il decreto introduce la possibilità di attivare la cassa integrazione per i lavoratori edili e agricoli in caso di ondate di calore o violenti rovesci di maltempo. Questo strumento permetterà di mantenere la stabilità economica dei lavoratori durante periodi di interruzione del lavoro dovuti a fenomeni climatici straordinari.
Le attività lavorative svolte nel periodo luglio-dicembre 2023 vedranno l’introduzione di misure atte a neutralizzare, per il calcolo della durata massima della cassa integrazione ordinaria, i periodi oggetto di trattamento ordinario di integrazione salariale (CIGO) dovuti a circostanze inevitabili, come le emergenze climatiche eccezionali.
Tale misura è estesa anche al settore edile, lapideo e delle escavazioni, ampliando così l’applicazione dello strumento già operativo in altri settori industriali.
Advertisement - PubblicitàUna delle iniziative più significative del decreto riguarda l’introduzione della possibilità di attivare la cassa integrazione per i lavoratori edili e agricoli in caso di ondate di calore o di violenti rovesci di maltempo. Si tratta di una risposta pragmatica e diretta ai recenti eventi meteorologici che hanno interessato il nostro paese, dividendo l’Italia in due: piogge e venti oltre 100 km all’ora al Nord, e caldo sopra i 40 gradi e vasti incendi al Sud.
Infine, l’Inps ha chiarito che la cassa integrazione può essere attivata anche per temperature inferiori ai 35 gradi se si lavora sotto il sole o se l’umidità dell’aria aumenta il valore del caldo percepito. Questo aggiornamento offre ulteriore protezione ai lavoratori e riflette l’attenzione dell’ente previdenziale alle dinamiche dell’ambiente di lavoro.
Advertisement - PubblicitàIl presente decreto, per la sua complessità e urgenza, evidenzia come sia fondamentale un intervento del governo che miri a tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori, soprattutto in un contesto di crescente instabilità climatica. Si tratta di una sfida senza precedenti, che richiede risposte concrete e immediate. In questo senso, il decreto rappresenta un passo importante verso la creazione di un sistema di protezione dei lavoratori più resiliente ed efficace.
Per quanto riguarda i lavoratori stagionali agricoli, che non sono inclusi nel provvedimento, è importante continuare a lavorare per trovare soluzioni adatte anche a questa categoria, che soffre spesso condizioni lavorative molto dure, indipendentemente dal clima.
In conclusione, il decreto offre un esempio significativo di come il nostro paese stia affrontando concretamente l’urgenza della situazione climatica, non solo attraverso misure preventive, ma anche attraverso un’azione immediata e diretta per sostenere coloro che sono maggiormente colpiti dai suoi effetti.
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