Per effettuare questa operazione non occorrono operazioni di sterro, in quanto il lavoro è stato studiato in modo da assicurare all’intera costruzione la stabilità ottimale, anche senza le fondamenta.
« Car-port » in inglese, « Autohafen » in tedesco, «garage » in francese e autorimessa in italiano. La proposta in questo articolo è in ogni caso la soluzione più semplice per tenere la macchina al coperto e all’asciutto, come se si trovasse in una costruzione in muratura. Tra l’altro può essere progettata a misura dell’auto che si possiede.
Per effettuare questa operazione non occorrono operazioni di sterro, in quanto il lavoro è stato studiato in modo da assicurare all’intera costruzione la stabilità ottimale, anche senza le fondamenta. Sarà comunque necessario ottenere una licenza di costruzione da parte delle autorità competenti, alle quali, al posto di un progetto, potreste sottoporre direttamente queste pagine.
Le travi conficcate direttamente nel terreno subiscono spesso processi di putrefazione. Per evitarlo sono stati ideati dei blocchetti d’ancoraggio in ferro, che vanno in seguito parzialmente incassati in blocchi di fondazione. Si tratta di ferri piatti, piegati ad angolo, sulle parti sporgenti dei quali vanno fissate le travi portanti mediante viti a testa quadrata. Dato che questi ferri d’ancoraggio normalmente non si trovano belli e fatti in commercio, dovrete ricorrere all’opera di un fabbro.
Farete passare due o tre giorni prima di incassare i blocchi nel terreno, per consentire al cemento di far presa. Controllare i livello dei blocchi con una livella tubolare, potete costruirla voi stessi se non ne avete una con un tubo per innaffiare, questa livella misura l’altezza dei punti anche a distanze differenti.
Ti conviene far segare tutto nelle misure che ti servono, e poi crearti lo scheletro con le travi. Di solito i negozi del fai da te usano il servizio taglio gratuito se acquisti da loro.
A parte il montaggio, per il quale avrete bisogno di aiuto, potrete eseguire da soli tutti i lavori preliminari, inchiodatura dei lati compresa.
Sulle travi portanti del tetto vengono inchiodate delle assi grezze di abete rosso (veramente economiche!), fornite di linguetta e di scanalatura che si incastrano facilmente tra di loro. Non essendo in commercio assi lunghe 5,60 m, siamo ricorsi ad assi di 2,80 m, esattamente la metà. Si usano assi dello stesso tipo anche per la parte anteriore, in questo caso saranno lunghe 3 m; per uno dei lati le assi misureranno 1,25 m. Per il paravento, largo 60 cm, le assi saranno lunghe 2,50 m. Infine, parte frontale, lato e paravento vengono rivestiti di scandole di cedro rosso del Canada. Abbiamo scelto questo tipo di legno perché non richiede una grande manutenzione.
Per tutta la costruzione sarà sufficiente acquistare la qualità più economica tra le molte in commercio. I nodi, caratteristici di questa varietà di legname, potranno venir nascosti mediante abili sovrapposizioni. Formate delle file successive di scandole partendo dal basso verso l’alto e facendo in modo che fra gli spigoli inferiori dei vari corsi intercorra uno spazio di 25 cm. Usate dei chiodi inossidabili, meglio se di ferro zincato.
Il tetto è composto di tre strati successivi: assi grezze scanalate, bitume freddo, quindi cartone catramato. Questo cartone viene incollato sul paravento largo 10 cm, che gira tutto intorno al tetto. Tutte le parti in legno, incluse le scandole, devono essere protette con un’apposita vernice.
Alcune fasi di montaggio:
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