Nel vostro piccolo laboratorio manca ancora un banco da lavoro vero e proprio? Immaginate di costruire il solito tavolo con sopra il pendi attrezzo?
Nel vostro piccolo laboratorio manca ancora un banco da lavoro vero e proprio? Immaginate di costruire il solito tavolo con sopra il pendi attrezzo?
Perché non cercare di creare un tavolo originale, magari che si possa anche trasportare facilmente da un’altra parte? Come sia possibile? Mettendoci delle ruote sotto ad un lato!
Ovviamente lo abbiamo fatto a nostre misure, voi adattatelo alle vostre misure e spazio a disposizione, potete variare il tutto, il procedimento e quello che dovete seguire, dovete solo prendere spunto.
In pratica dobbiamo solo prendere le idee farle nostre e vedere se riusciamo a realizzare il tutto facilmente.
In ogni articolo cerchiamo di realizzare oggetti facili e mai difficili ovviamente sta alla manualità di chi legge; C’è chi è più pratico e chi meno.
Passiamo al tavolo:
Grazie ad una robusta morsa incorporata in questo mobile, è possibile lavorare anche pezzi ingombranti, né più né meno come si fa sopra un normale banco da falegname. Con l’aiuto di due piccole ruote montate su di un assale, questo banco da lavoro può essere spostato dove lo richiedono le necessità.
Per realizzare un banco da lavoro solido e resistente, il materiale più adatto è il paniforte da 16 mm.
Anche l’intelaiatura del banco viene fatta incollando due tavole di questo legno, in modo che tutta la struttura portante abbia uno spessore di 32 mm, tale cioè da poter sopportare le notevoli sollecitazioni alle quali sarà sottoposta durante i lavori dell’hobbista.
Noi mettiamo le misure che abbiamo provato voi potete cambiarle, se le indicazioni relative alle componenti l’intelaiatura sono riportate in misura doppia. Queste, infatti, andranno incollate a due a due, poi si dovranno praticare tenoni e mortase per unire fra loro le pareti anteriore e posteriore della struttura del banco. Quindi andranno montate le traverse.
La foto mostra come le singole parti si incastrino l’una nell’altra. Occorrono sei cavalletti per incollare le parti che compongono l’intelaiatura, oltre a morsetti a vite con apertura di 60 cm.
L’intelaiatura sarà ulteriormente rinforzata da cantonali arrotondati, incollati sugli angoli, pure preparati con paniforte, sempre incollato in doppio per avere lo spessore di 32 mm. Nelle parti che formano l’intelaiatura saranno fissate, con viti, le pareti laterali dell’armadietto del banco da lavoro, i cui elementi vengono tagliati da un pannello truciolare dello spessore di 10 mm.
Affinché i doppi fondi possano essere fissati stabilmente, occorrerà incollare dei listelli nei punti corrispondenti.
Come guida della parete posteriore, che va inserita solo quando le pareti laterali saranno già state fissate all’intelaiatura, possono servire dei listelli incollati.
Quando tutte le componenti dell’armadietto del banco da lavoro saranno state montate, lo sportello dell’armadietto medesimo andrà fissato alla cerniera continua, che sarà stata già applicata alla intelaiatura. A questo punto basterà montare la serratura dello sportello e il banco potrà considerarsi ultimato.
Il piano di appoggio è costituito da un’asse di paniforte dello spessore di 19 mm. Tutt’intorno al piano di appoggio verrà incollato un listello di limba (di 10 x 40 mm), smussato in modo da diventare tutt’uno con la superficie del piano stesso.
Nella parte inferiore, però, dovrà sporgere di 2 cm. Sotto il piano d’appoggio del banco verrà incollata una cornice formata da listelli di misura tale da adattarsi, con la massima precisione, fra le due traverse portanti situate sulla parte destra del telaio. Anche questo particolare contribuisce alla solidità del banco.
Prima di fissare con viti il piano d’appoggio, occorre stabilire il posto destinato alla morsa, la cui ganascia dovrà essere nettamente separata dal piano stesso. A tal fine è necessaria una tavoletta distanziatrice, spessa 3 mm, da inserire tra la intelaiatura del perno ed il piano d’appoggio.
L’intelaiatura verrà fissata mediante quattro normali viti di serraggio, incassate nella parte inferiore del suddetto piano. Affinché il perno della morsa rimanga mobile anche dopo il montaggio del piano, dovrà essergli riservato un adeguato spazio nella intelaiatura del complesso.
Due tavolette di mogano, alte 1 cm e incollate successivamente, garantiranno stabilità al complesso-morsa. li piano d’appoggio e la sottostante tavoletta vanno unite con viti da legno. Se desiderate che il banco sia facilmente spostabile, non avrete che da applicare un assale con due ruote da carrozzina per bambini.
Fasi di montaggio più importanti
Le parti verticali della struttura vengono mortasate lungo tutta la loro altezza. le unioni trasversali ricevono, invece, solo una mortasa profonda 1,5 cm e lunga 6.
Dopo essere state tagliate nel senso della lunghezza ed incollate a due a due, tutte le parti componenti la struttura vengono fornite di tenoni e mortase. Gli angoli delle pareti anteriore e posteriore vengono arrotondati con un gattuccio. Quindi si eseguono le mortase (profonde 25 mm) destinate a ricevere le traverse.
Unire con la colla la parete anteriore a quella posteriore. I punti incollati verranno compressi saldamente con l’aiuto di pezzetti di legno di scarto Inseriti e morsetti a vite.
Appena la colla sarà asciutta, applicare alla parte anteriore della struttura la cerniera per lo sportello dell’armadietto. Segnare con un punteruolo i fori per le viti.
Ecco come viene costruita la parete posteriore. Le traverse sono state messe provvisoriamente nelle mortase, per verificare, prima di incollare, se tutte le parti si adattano bene fra loro.
Ecco la parete anteriore del banco già incollata.
Lo sportello dell’armadietto è stato applicato solo per prova. A questo punto le traverse possono congiungere la parete anteriore con quella posteriore.
L’armadietto porta-attrezzi è interamente costruito con pannelli truciolari dello spessore di 10 mm. I listelli di legno Incollati servono a sostenere I doppi fondi ed a fissare la parete posteriore. Dal fatto di essere inserito nel telaio l’armadio riceve la necessaria stabilità.
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