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Ristrutturazione Bagno 2023: La guida completa all’incentivo

Ristrutturazione Bagno 2023: La guida completa all’incentivoRistrutturazione Bagno 2023: La guida completa all’incentivo
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La ristrutturazione del bagno può essere un’impresa impegnativa e costosa ma con una buona pianificazione, l’aiuto di professionisti qualificati e il ricorso agli incentivi e agevolazioni 2023 è possibile ottenere ottimi risultati senza troppi problemi.

Ci sono diversi motivi per cui è una buona idea ristrutturare il bagno e alcuni di questi sono soprattutto relativi all’estetica e alla funzionalità ma anche per la voglia di svecchiare la propria abitazione, soprattutto se questa è abitata da parecchio tempo e comincia a sentire l’avanzare dell’età.

In questa guida è possibile leggere tutto quello che c’è da sapere sul bonus ristrutturazione bagno, dai suoi punti fondamentali fino ai dettagli specifici su come, chi e fino a quando è possibile richiederlo.

Trattandosi di un’agevolazione fiscale, infatti, il bonus bagno richiede di rispettare alcuni limiti e prescrizioni per poter essere goduto e bisogna fare particolare attenzione a non superarli mai in quanto ogni eventuale violazione delle normative rischia, seriamente, di esporre a qualche tipo di sanzione pecuniaria o amministrativa.

Ristrutturazione bagno 2023: la normativa in vigore

Da un punto di vista giuridico, il bonus per la ristrutturazione del bagno è inquadrato come una detrazione fiscale sull’IRPEF pari al 50% sulle spese totali che il contribuente ha sostenuto per effettuare tutti i lavori di ristrutturazione del bagno. Ricorrendo a questa opportunità offerta dallo Stato – naturalmente rispettando i requisiti – è possibile spendere un massimale di 96.000 euro per i lavori ammessi all’agevolazione e la maggior parte di questa copertura è destinata ai lavori in edilizia.

Per godere dell’agevolazione al 50% il contribuente ha due modi diversi: da un lato può optare per la compensazione IRPEF e ottenere in dietro come sconto sulle imposte sul reddito delle persone fisiche la cifra spesa. In alternativa è possibile chiedere lo sconto in fattura e la relativa cessione del credito anche per il bonus ristrutturazione bagno 2023, tuttavia in questo caso c’è bisogno che l’impresa che materialmente effettuerà i lavori sia d’accordo.

Con la recente legge di bilancio lo Stato ha prorogato al 31 dicembre 2024 la permanenza in vigore del bonus ristrutturazione bagno ma anche sottolineato i paletti e i requisiti che bisogna soddisfare per godere correttamente delle agevolazioni.

Per prima cosa, l’agevolazione è concessa solamente per le spese sostenute per rinnovare l’impianto idrico sanitario. In questo senso, sono ammessi solamente i lavori cosiddetti di manutenzione straordinaria, mentre ne sono esclusi i lavori ordinari (semplici riparazioni, sostituzioni di piccoli pezzi o di opere trascurabili). La norma precisa che per poter detrarre fino a 96.000 euro al 50% dall’IRPEF è necessario che il contribuente predisponga delle opere di rinnovamento, rifacimento e messa a norma (solo nel caso di irregolarità), dell’impianto idrico sanitario.

Viene finalmente così a cadere uno dei principali dubbi di tutti gli operatori del settore: la sola sostituzione dei sanitari, infatti, non permette al contribuente di usufruire del bonus perché si tratta di un’opera di manutenzione ordinaria.

Per tale motivo chiunque voglia fare una piccola sostituzione di bidet, lavelli o altri oggetti potrà ricorrere al bonus idrico piuttosto che quello ristrutturazione bagno 2023.

Infine, la normativa sul bonus ristrutturazione bagno 2023 prevede che per poter accedere all’agevolazione in alternativa al rinnovamento degli impianti il contribuente può scegliere anche l’eliminazione delle barriere architettoniche per persone con difficoltà o disabilità motorie di ogni tipo e grado. ù

Bonus ristrutturazione bagno 2023: cos’è e cosa permette di fare

La fattispecie del bonus ristrutturazione bagno al 50% rientra nel novero più grande del bonus ristrutturazione in vigore già da molti anni ma ha requisiti e finalità più specifiche ed è stata prorogata fino al 31 dicembre 2024.

Il contribuente che decide di sfruttarla può ottenere una detrazione fiscale del 50% sulle spese sostenute per rifare il bagno, con un limite massimo di spesa totale pari a 96.000 euro IVA inclusa per manodopera e materiali. Tutte le spese così sostenute devono essere documentate nella dichiarazione dei redditi. Questo è necessario perché il bonus ristrutturazione bagno permette di risparmiare delle cifre considerevoli sulle prossime dichiarazioni e, quindi, le operazioni potranno essere verificate da parte dell’Agenzia delle Entrate con controlli a campione o specifici.

Per questa serie di ragioni il Governo ha ritenuto corretto escludere i lavori di manutenzione ordinaria da questo tipo di bonus ristrutturazione per il bagno. La ratio dell’istituto giuridico è quella di favorire coloro che hanno dei bagni fatiscenti o particolarmente vecchi e che, riportandoli alla modernità, possono conseguire un risparmio energetico o idrico che andrà a vantaggio sia delle loro spese per le bollette che per l’ambiente.

Il rinnovamento totale dell’ambiente del bagno e dell’impianto idrico generale dell’immobile è infatti condizione necessaria affinché la persona possa godere di questo tipo di agevolazione fiscale. Fra i soggetti beneficiari ammessi al bonus ristrutturazione bagno 2023 ci sono anche i condomini e anche questi ultimi possono godere dell’agevolazione in tre maniere diverse come la detrazione diretta per 10 anni, lo sconto in fattura e la cessione del credito.

Chi può richiedere il bonus ristrutturazione bagno 2023 e i benefici ammessi

La detrazione fiscale consentita con il bonus ristrutturazione bagno 2023 è del 50% e ci sono alcuni dei paletti circa il novero dei soggetti che possono usufruirne.

Per prima cosa, la detrazione spetta a coloro che sostengono le spese per gli interventi di rifacimento su abitazioni, strutture unifamiliari e condomini con l’obbligo che queste siano solo ed esclusivamente a uso civile. Sono esclusi dall’accesso al bonus per il rifacimento del bagno le strutture che hanno una natura essenzialmente commerciale oppure per immobili la cui destinazione è diversa da quella abitativa (ad esempio garage, capannoni e così via).

Inoltre la legge di bilancio ha precisato che nemmeno le strutture ricettive che si occupano di turismo possono accedere al bonus, tuttavia in questo la legge ha previsto diversi bonus per il settore che possono essere fruiti a seconda della categoria di appartenenza.

Nel novero dei soggetti ammessi sopra, possono beneficiare dell’agevolazione solamente coloro che sono proprietari o possessori dell’immobile e allo stesso modo coloro che hanno un titolo di godimento come l’usufrutto (chiamata, altresì, nuda proprietà). Possono godere dell’agevolazione al 50% per il bonus ristrutturazione bagno 2023 anche i familiari conviventi nel caso in cui il proprietario sia interessato a sfruttare delle agevolazioni ma per motivi anagrafici o di tempo non sia in grado di gestire concretamente della possibilità offertagli.

Presupposti e funzionamento del bonus ristrutturazione bagno 2023

Come accennato, non tutti i lavori che possono essere eseguiti in bagno permettono di accedere al bonus ristrutturazione bagno al 50%. Stabilito che quelli esclusi sono i lavori di manutenzione ordinaria, bisogna chiarire quali sono quelli considerati straordinari al fine di migliorare e velocizzare tutto l’iter burocratico di richiesta. Sicuramente sono esclusi i lavori di sostituzione di rubinetti e infissi: questi riguardano il bonus idrico e seguono una logica completamente diversa rispetto all’agevolazione

Fra i lavori di straordinaria manutenzione del bagno è possibile ammettere questi lavori:

  • Manutenzione straordinaria sul bagno di singole unità immobiliari;
  • Manutenzione straordinaria sui servizi igienici insistenti sulle parti comuni di edificio residenziale;
  • Realizzazione di opere che abbattono le barriere architettoniche per favorire l’utilizzo al bagno dei disabili;

Se si esegue nel bagno anche uno solo di questi lavori è possibile portare in detrazione con il bonus ristrutturazione bagno 2023 al 50% ogni tipo di opera di rinnovamento, messa a norma o spesa relativa al rifacimento dell’impianto idrico e sanitario. Con un’innovazione interessante, adesso il proprietario del bagno potrà anche ammettere alla detrazione le spese di consulenza e redazione di documenti e fino alla progettazione degli ambienti.

Per fare un esempio, dunque, può usufruire del bonus ristrutturazione bagno al 50% chi decide di rifare completamente l’impianto idrico con opere anche di scasso, ove necessario. Non rientra nel bonus chi, invece, sostituire i rubinetti, i sanitari o altri pezzi perché il suo intervento non rientra nel novero della manutenzione straordinaria ma solo ordinaria.

Come richiedere la detrazione al 50% per il bonus ristrutturazione bagno 2023

Bisogna porre particolare attenzione alla procedura per richiedere la detrazione fiscale per la ristrutturazione bagno 2023 perché ci sono alcune disposizioni di legge inderogabili da rispettare. I requisiti sono sia soggettivi (ossia sono relativi alle persone che richiedono il bonus) che formali e riguardano la documentazione e la procedura da esperire per salvaguardarsi rispetto ad eventuali controlli da parte degli organi competenti. Non c’è alcun requisito circa l’impresa che svolgerà i lavori: questa può essere chiunque ma, naturalmente, deve essere a norma di legge e avere tutte le autorizzazioni che la stessa prescrive.

Per poter fruire della detrazione è fondamentale che ogni singolo pagamento relativo ai lavori venga eseguito tramite bonifico parlante, un metodo di pagamento tracciabile che contiene al suo interno oltre a tutte le indicazioni circa chi lo dispone anche l’azienda che ha svolto i lavori, individuata tramite partita IVA. In questo modo diventa più semplice per le autorità effettuare i controlli amministrativi e legali del caso.

In secondo luogo, prima di richiedere il bonus ristrutturazione bagno 2023 è necessario possedere tutti i permessi di costruire secondo il caso. Solitamente è richiesta la CILA che può essere ottenuta da parte del Comune dove sorge l’immobile.

Approfondisci l’argomento: Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata (CILA) – A cosa serve, come si presenta e i costi

Per quanto riguarda l’aspetto fiscale, invece, bisogna essere in possesso della dichiarazione dei redditi annuale e i dati catastali dell’immobile oltre che ogni documento attestante la regolarità dello stesso. Infine i documenti cosi prodotti devono essere conservati in maniera sicura, perché l’Agenzia delle Entrate o altri organi si riservano per gli 8 anni dal momento del godimento della detrazione la possibilità di effettuare controlli e rilevazioni al fine di attestare la veridicità delle opere compiute. In caso di incongruenza possono, infatti, scattare pesanti sanzioni.

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TAGS: bagno, ristrutturazione, ristrutturazione bagno

Autore: Andrea Dicanto

Autore Andrea Dicanto
Appassionato Progettista esperto nel settore dell'Edilizia, delle Costruzioni e dell'Arredamento. Fin da giovane ho sempre studiato ed analizzato problematiche che vanno dalle questioni statiche di edifici e costruzioni fino al miglior modo di progettare ed arredare gli spazi interni, strizzando l'occhio alle nuove tecnologie soprattutto in ambito sismico.

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