Gli impianti di riscaldamento elettrico possono beneficiare del Bonus Ristrutturazioni solo se fissi, installati con opere edilizie e rientranti nella normativa vigente. Detrazioni fino al 50% nel 2025.

Negli ultimi anni, sempre più famiglie italiane stanno valutando l’installazione di impianti di riscaldamento elettrico, attratte dalla facilità di installazione, dall’efficienza energetica e dalla possibilità di integrare l’impianto con fonti rinnovabili come il fotovoltaico. Tuttavia, quando si decide di ristrutturare casa e migliorare l’impianto termico, una delle prime domande che ci si pone è: il riscaldamento elettrico può beneficiare del Bonus Ristrutturazioni?
La risposta è: dipende dal tipo di impianto installato e dalle caratteristiche dell’intervento. L’Agenzia delle Entrate ha fornito indicazioni molto chiare nella sua guida ufficiale aggiornata a ottobre 2025, specificando quali interventi rientrano nella detrazione Irpef del 50% e quali invece ne restano esclusi.
In questo articolo ti spieghiamo quali tipologie di riscaldamento elettrico possono essere detratte, cosa prevede la normativa attuale e come accedere correttamente all’agevolazione fiscale.
Hai mai pensato di passare a un sistema di riscaldamento elettrico a basso impatto ambientale? Vuoi scoprire se puoi risparmiare anche sulle tasse con il Bonus Ristrutturazioni?
Sommario
Il Bonus Ristrutturazioni permette di detrarre il 50% delle spese sostenute per lavori che rientrano nella manutenzione straordinaria, nel risanamento conservativo e nella ristrutturazione edilizia su singole unità abitative e parti comuni condominiali. L’installazione di impianti di riscaldamento elettrico può rientrare tra questi lavori solo in specifici casi previsti dalla normativa.
Nello specifico, l’Agenzia delle Entrate conferma che sono detraibili le spese per:
In sintesi: il riscaldamento elettrico è detraibile solo se rientra in un intervento edilizio organico e se costituisce un impianto fisso e tecnologicamente avanzato, finalizzato al risparmio energetico o alla riqualificazione dell’abitazione. La semplice sostituzione di una fonte di calore con una stufa elettrica non basta.
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Advertisement - PubblicitàPer poter accedere al Bonus Ristrutturazioni e ottenere la detrazione IRPEF del 50% per l’installazione di un sistema di riscaldamento elettrico, è fondamentale rispettare una serie di regole formali e sostanziali. La corretta esecuzione dei lavori, il tipo di impianto e la documentazione conservata fanno la differenza tra una detrazione ammessa e una che verrà scartata in fase di controllo.
Nel caso di installazione di impianti di riscaldamento elettrico (fissi e idonei secondo normativa), rientrano tra le spese detraibili:
Per beneficiare correttamente della detrazione fiscale, devi conservare:
Infine, occorre indicare i dati catastali dell’immobile nella dichiarazione dei redditi, oltre agli estremi del titolo di detenzione o possesso (es. proprietà, usufrutto, locazione registrata, ecc.).
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Advertisement - PubblicitàDal 1° gennaio 2025, il Bonus Ristrutturazioni è stato rimodulato dalla Legge di Bilancio n. 207/2024, che ha modificato l’articolo 16-bis del TUIR introducendo nuove percentuali di detrazione e soglie di spesa ammissibili.
Nel caso di impianti di riscaldamento elettrico installati all’interno di interventi edilizi agevolabili, le regole sono le seguenti:
Nel 2025, si può detrarre il 50% delle spese sostenute fino a un massimo di 96.000 euro per unità immobiliare, solo se sono soddisfatte entrambe queste condizioni:
Questa è l’aliquota massima attualmente prevista, ed è ripartita in 10 rate annuali di pari importo.
Se anche solo una delle due condizioni sopra non è rispettata, la detrazione scende al 36%, sempre con limite massimo di spesa di 96.000 euro. È il caso, ad esempio, di:
Attenzione: se il contribuente ha un reddito superiore a 75.000 euro, entra in gioco un tetto massimo agli oneri detraibili complessivamente, introdotto dall’art. 16-ter TUIR. Questo può limitare l’importo detraibile anche per gli interventi edilizi, in base a un calcolo che tiene conto del reddito familiare e del numero di figli a carico.
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