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Acquisto casa: puoi detrarre la provvigione dell’agenzia immobiliare? ecco come

La detrazione del 19% sui compensi all’agenzia immobiliare è ammessa se l’immobile diventa abitazione principale e se la spesa è documentata e riportata nell’atto notarile.

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Quando si acquista una casa, le spese da affrontare sono numerose: dal prezzo dell’immobile alle imposte, fino ai compensi per l’agenzia immobiliare. Una domanda che molti si pongono è se quest’ultima voce – la provvigione pagata al mediatore – possa essere detratta fiscalmente. L’Agenzia delle Entrate ha risposto proprio a questo dubbio, attraverso una recente pubblicazione sul sito FiscoOggi, chiarendo quali sono le condizioni necessarie per usufruire della detrazione IRPEF del 19% sui costi sostenuti per l’intermediazione immobiliare.

Ma chi ha diritto a questa agevolazione? Quali documenti servono? E soprattutto, ci sono dei limiti sull’importo detraibile? Scopriamolo nel dettaglio nei paragrafi seguenti.

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La risposta dell’Agenzia delle Entrate: quando spetta la detrazione

A rispondere al quesito è stata direttamente l’Agenzia delle Entrate, attraverso la rubrica “La Posta di FiscoOggi”. Un lettore ha chiesto:

“È possibile beneficiare della detrazione per i compensi pagati a un’agenzia di intermediazione immobiliare intervenuta nell’acquisto di un immobile?”

La risposta dell’Agenzia è positiva, ma condizionata a precise regole. Secondo quanto previsto dall’articolo 15, comma 1, lettera b-bis) del TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi), è possibile detrarre il 19% dei compensi corrisposti all’intermediario immobiliare, fino a un massimo di 1.000 euro per ciascun anno d’imposta.

La detrazione spetta solo se l’acquisto è finalizzato all’utilizzo dell’immobile come abitazione principale, e a condizione che:

  • il contribuente sostenga effettivamente la spesa,
  • l’importo della provvigione sia indicato nell’atto di compravendita.

Questi requisiti sono stati confermati anche nella Circolare n. 28/E del 4 agosto 2006, documento di prassi che ha chiarito vari aspetti dell’agevolazione fiscale.

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Chi può usufruire della detrazione e in quali casi

Il diritto alla detrazione spetta esclusivamente al contribuente che sostiene la spesa per l’intermediazione immobiliare, a condizione che venga rispettato un vincolo fondamentale: l’immobile deve essere destinato a abitazione principale. Questo significa che l’unità immobiliare acquistata deve diventare la residenza anagrafica del contribuente entro un termine ragionevole dopo la compravendita, e deve essere effettivamente abitata.

Un altro aspetto importante chiarito dall’Agenzia delle Entrate riguarda la tipologia di diritto acquistato: la detrazione non vale solo in caso di acquisto della piena proprietà, ma è ammessa anche in caso di acquisto di altri diritti reali, come ad esempio l’usufrutto. L’unico vincolo resta, ancora una volta, che l’immobile venga adibito ad abitazione principale.

È importante ricordare che, ai fini del riconoscimento della detrazione, il pagamento del compenso all’agenzia deve essere dimostrabile (con ricevuta, bonifico o fattura) e che l’importo deve risultare dall’atto di cessione. In mancanza di quest’ultima indicazione, il beneficio fiscale decade.

Leggi anche: Quali sono i controlli essenziali prima di acquistare casa?

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Come ottenere la detrazione: documenti e modalità operative

Per poter beneficiare della detrazione IRPEF del 19% sui compensi pagati all’agenzia immobiliare, il contribuente deve seguire alcuni passaggi precisi. Innanzitutto, è fondamentale conservare la documentazione che attesti il pagamento della provvigione: si tratta, ad esempio, di fattura o ricevuta fiscale rilasciata dall’intermediario, accompagnata dalla prova del pagamento tramite bonifico bancario o assegno.

Come già ricordato, è inoltre obbligatorio che l’importo versato all’intermediario sia indicato nell’atto notarile di compravendita. Questo requisito è essenziale per l’ammissione alla detrazione e non può essere sostituito da altra documentazione.

La somma detraibile va inserita nella dichiarazione dei redditi (modello 730 o modello Redditi PF) dell’anno in cui è stato sostenuto il costo. L’importo massimo su cui calcolare la detrazione è di 1.000 euro, quindi il risparmio fiscale massimo ottenibile è di 190 euro.

In caso di acquisto in comproprietà, la detrazione può essere ripartita tra gli acquirenti, a patto che ognuno abbia sostenuto una parte della spesa e che ciò sia documentato in maniera corretta.

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Conclusioni: attenzione ai requisiti per non perdere l’agevolazione

La possibilità di detrarre parte dei compensi pagati all’agenzia immobiliare rappresenta un piccolo, ma significativo, vantaggio fiscale per chi acquista una casa da destinare ad abitazione principale. Tuttavia, per non rischiare di perdere questo beneficio, è fondamentale rispettare tutti i requisiti previsti dalla normativa:

  • l’acquisto deve riguardare un immobile adibito ad abitazione principale;
  • la spesa deve essere sostenuta dal contribuente che chiede la detrazione;
  • il compenso deve essere documentato e indicato nell’atto di cessione.

Infine, è sempre consigliabile rivolgersi a un professionista (notaio o consulente fiscale) per verificare che tutta la documentazione sia in ordine e che la detrazione venga applicata correttamente nella dichiarazione dei redditi. Un piccolo errore formale potrebbe far decadere l’intero beneficio.



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Autore: Andrea Dicanto

Autore Andrea Dicanto
Appassionato Progettista esperto nel settore dell'Edilizia, delle Costruzioni e dell'Arredamento. Fin da giovane ho sempre studiato ed analizzato problematiche che vanno dalle questioni statiche di edifici e costruzioni fino al miglior modo di progettare ed arredare gli spazi interni, strizzando l'occhio alle nuove tecnologie soprattutto in ambito sismico.

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