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Codice degli Appalti 2020: ecco la prima bozza

Pubblicata la bozza riguardante il nuovo Codice degli Appalti 2020. Si tratta di uno dei provvedimenti previsti dal Decreto Legge n. 32 del 18 aprile 2019, e convertito poi nella Legge n. 55 del 14 giugno 2019, comunemente conosciuto come “Decreto Sblocca Cantieri”.

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Pubblicata la bozza riguardante il nuovo Codice degli Appalti 2020. Si tratta di uno dei provvedimenti previsti dal Decreto Legge n. 32 del 18 aprile 2019, e convertito poi nella Legge n. 55 del 14 giugno 2019, comunemente conosciuto come “Decreto Sblocca Cantieri”.

Il MIT (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) ha stilato la prima bozza datata 14 novembre 2019, che introduce delle importanti novità con un nuovo Regolamento degli Appalti. Il provvedimento ufficiale invece è previsto entro il 15 di dicembre.

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I nuovi provvedimenti che potrebbero entrare in vigore

Le maggiori novità introdotte nella bozza sono:

  • Ritorno dell’appalto integrato;
  • Sistema di premialità per le imprese più stabili, al fine di incentivare i guadagni;
  • Obbligo del principio di rotazione per le gare, così da assicurare anche alle micro, piccole e medie imprese di partecipare;
  • Introduzione di un regime agevolato per i contratti sotto-soglia e semplificazione degli affidamenti con sistema diretto;
  • Verifiche del rispetto della sicurezza e dei costi di manodopera;
  • Snellimento dei requisiti per la figura professionale del RUP (Responsabile Unico del Procedimento) nei contratti, a seconda dell’importo dell’appalto;
  • Istituzione di nuove categorie e classifiche per le qualificazioni;
  • Abolizione del provvedimento che richiedeva competenze di Project Manager per gestire gli appalti più complessi.

Una delle novità più importanti del Codice degli Appalti Pubblici 2020 è la reintroduzione del sistema di appalti integrati, ovvero quei contratti che si occupano di gestire sia la progettazione che l’esecuzione.

Probabilmente questo punto è stato inserito con lo scopo di snellire più velocemente le pratiche, ma non tutti sono d’accordo con il ritorno di questo sistema. A questo proposito è intervenuta l’OICE (Organizzazioni di Ingegneria, di architettura e di Consulenza tecnico-Economica), associazione aderente a Confindustria e Federcostruzioni. L’OICE afferma che questo stesso sistema di appalti integrati è quello che ha prodotto i risultati più disastrosi in tutta la storia delle costruzioni in Italia. La sua reintroduzione quindi, secondo l’associazione, non farà altro che complicare i procedimenti invece di semplificarli.

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Ufficializzazione e iter di approvazione

Ricordiamo però che questa è solo una bozza, quindi nessuno dei precedenti provvedimenti è ancora entrato in vigore. Il Ministero prevede di riuscire a completare la bozza, e quindi rilasciare il nuovo ufficiale Codice degli Appalti Pubblici 2020 per il 15 dicembre 2019.

Dopodiché però devono avvenire diversi passaggi. Per prima cosa, il testo passerà nelle mani del Ministero dell’Economia e delle Finanze, che lo dovrà valutare ed eventualmente approvare. Una volta approvato dal MEF, il documento diventerà un DPR (Decreto del Presidente della Repubblica).

A questo punto, sarà necessaria l’analisi e l’approvazione della Conferenza Stato-Regioni, poi del Consiglio di Stato, e poi anche delle Commissioni parlamentari. In conclusione, l’ultima parola spetterà al Consiglio dei Ministri, che darà l’approvazione definitiva.

Insomma, certamente un iter complicato che necessita di parecchio tempo per rendere ufficiale il nuovo Codice degli Appalti 2020. Vista però la grande urgenza di semplificare l’attuale regolamento, speriamo solo che il tutto si sblocchi nel minor tempo possibile.



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Autore: Redazione Online

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