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Pavimenti nuovi in casa con il Bonus Ristrutturazione 2026: quando si può detrarre la spesa

Il Bonus Ristrutturazione 2026 permette di detrarre le spese per pavimentazioni solo se incluse in interventi più ampi. Serve documentazione corretta, bonifico parlante e, in alcuni casi, pratica edilizia.

Pavimenti nuovi in casa con il Bonus Ristrutturazione 2026: quando si può detrarre la spesa Pavimenti nuovi in casa con il Bonus Ristrutturazione 2026: quando si può detrarre la spesa
Ultimo Aggiornamento:

Rifare i pavimenti è uno degli interventi più frequenti in casa, ma pochi sanno che non sempre questa spesa può essere detratta. Il Bonus Ristrutturazione 2026 consente una detrazione Irpef fino al 36% o 30%, a seconda dei casi, per numerosi lavori edilizi. Ma attenzione: non tutti gli interventi sono ammessi.

Quindi, quando la sostituzione della pavimentazione è detraibile? Basta cambiare le piastrelle per accedere al bonus, o servono condizioni particolari? E quanto si può effettivamente recuperare?

In questo articolo vedremo in quali casi puoi beneficiare dell’agevolazione fiscale per rifare i pavimenti, quali sono i requisiti, e come effettuare i lavori in modo conforme alla normativa.

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Rifare i pavimenti in casa: quando si ha diritto al Bonus Ristrutturazione 2026

Nel contesto delle abitazioni private (appartamenti, villette, case indipendenti), rifare i pavimenti non dà automaticamente diritto alla detrazione fiscale. L’Agenzia delle Entrate è molto chiara: la semplice sostituzione della pavimentazione è un intervento di manutenzione ordinaria, e quindi non agevolabile se eseguito da solo.

Tuttavia, se il rifacimento dei pavimenti è parte integrante di un intervento più ampio, può rientrare tra i lavori detraibili. In particolare, deve essere inserito in:

  • un intervento di manutenzione straordinaria (es. rifacimento impianti o modifica tramezzi);
  • un risanamento conservativo (es. consolidamento strutturale);
  • una vera e propria ristrutturazione edilizia (es. redistribuzione degli spazi, cambio destinazione d’uso).

Ecco alcuni casi concreti in cui la pavimentazione è detraibile:

  • Rifacimento del pavimento in occasione della ristrutturazione completa del bagno, con sostituzione degli impianti idrici e sanitari.
  • Nuova pavimentazione installata durante il rifacimento dell’impianto di riscaldamento, con contestuale posa di impianto a pavimento.
  • Sostituzione della pavimentazione interna ed esterna durante lavori che prevedono spostamento o abbattimento di tramezzi, con modifica della distribuzione interna degli ambienti.
  • Interventi combinati (per esempio rifacimento di cucina, impianti elettrici e pavimenti) a fronte di pratiche edilizie regolarmente depositate (CILA/SCIA).

Non sono invece agevolabili:

  • Il solo cambio delle piastrelle o del parquet per ragioni estetiche.
  • La sostituzione dei pavimenti senza alcuna comunicazione edilizia, se non prevista per altri interventi contestuali.
  • Il rifacimento di pavimenti esterni (terrazzi, giardini) non pertinenziali o scollegati da altri lavori.

Un aspetto fondamentale: la corretta documentazione

Perché l’intervento sia detraibile, è essenziale:

  • che i bonifici siano eseguiti con la corretta causale per le ristrutturazioni edilizie;
  • che la fattura dettagli chiaramente le voci di spesa, specificando che i lavori rientrano in un intervento agevolato;
  • che sia stata presentata, quando necessaria, una comunicazione edilizia (CILA, SCIA o permesso) coerente con il tipo di intervento;
  • che i lavori siano effettuati su immobili residenziali (categoria catastale abitativa) o su pertinenze (es. cantina, box, deposito, terrazza).

Leggi anche: Pavimenti in PVC: Tipologie, Prezzi, Pro e Contro – Le cose da sapere assolutamente

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Pavimentazioni nelle parti comuni condominiali: quando sono detraibili

Nel caso di lavori effettuati sulle parti comuni di edifici condominiali, la sostituzione o il rifacimento delle pavimentazioni è sempre ammesso al Bonus Ristrutturazioni, anche se si tratta di semplice manutenzione ordinaria. È questo uno dei pochi casi in cui anche interventi apparentemente “minimi” – come il cambio del pavimento – godono di agevolazioni fiscali.

Secondo quanto chiarito dall’Agenzia delle Entrate, sono agevolabili ad esempio:

  • il rifacimento della pavimentazione di pianerottoli, cortili, vialetti comuni, androni o terrazze condominiali;
  • la sostituzione del manto di copertura di lastrici solari o terrazzi accessibili;
  • gli interventi sulle scale condominiali, se comprendono il rifacimento dei gradini o delle superfici calpestabili.

In questi casi, la detrazione può arrivare al 36% o al 30% a seconda della tipologia del beneficiario e del fatto che l’immobile sia adibito ad abitazione principale. Il limite massimo di spesa detraibile è di 96.000 euro per unità immobiliare (importo da suddividere tra tutti i condòmini secondo le tabelle millesimali o altri criteri deliberati).

Attenzione: la detrazione spetta al singolo condomino solo se ha versato la propria quota al condominio entro i termini previsti per la dichiarazione dei redditi.

Leggi anche: Infiltrazioni d’acqua: quando puoi detrarre i lavori con il Bonus Ristrutturazioni

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Bonus Ristrutturazione 2026: quanto si può detrarre per rifare i pavimenti?

Nel 2026, il Bonus Ristrutturazione continua a offrire un’importante agevolazione Irpef per chi ristruttura casa, ma con percentuali ridotte rispetto agli anni passati. Le spese per il rifacimento delle pavimentazioni – se eseguite nei casi ammessi – possono essere portate in detrazione fino a un massimo di 96.000 euro, ma solo come parte dell’intervento complessivo.

Detrazione ammessa nel 2026:

  • 36% per chi è proprietario o titolare di un diritto reale (usufrutto, uso, abitazione) sull’immobile adibito ad abitazione principale.
  • 30% per tutti gli altri soggetti aventi diritto alla detrazione (come locatari, comodatari, familiari conviventi, ecc.).

Esempio pratico: Se esegui una ristrutturazione che include il rifacimento dei pavimenti (con lavori di impiantistica e demolizioni interne), e spendi 15.000 euro complessivi:

  • se sei proprietario dell’abitazione principale, puoi detrarre il 36% di 15.000 = 5.400 euro in 10 rate annuali da 540 euro;
  • se sei un locatario o familiare convivente, potrai detrarre il 30% di 15.000 = 4.500 euro.

Ma attenzione alle soglie di reddito: dal 2025 è stato introdotto anche un tetto alle detrazioni complessive per i contribuenti con reddito superiore a 75.000 euro, come stabilito dall’art. 16-ter del TUIR. Questo può limitare l’importo detraibile annualmente, anche in presenza di spese ammissibili.

Detrazione ripartita in 10 anni

L’importo spettante viene suddiviso in 10 quote annuali di pari importo, a partire dall’anno in cui è stato effettuato il bonifico. Il pagamento deve avvenire con bonifico parlante, in cui siano indicati:

  • causale del versamento (ai sensi dell’art. 16-bis del TUIR),
  • codice fiscale del beneficiario della detrazione,
  • partita IVA o codice fiscale dell’impresa esecutrice.

Leggi anche: Riscaldamento elettrico e Bonus Ristrutturazioni: guida alle detrazioni nel 2026

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Come ottenere la detrazione per pavimentazioni: documenti e adempimenti obbligatori

Per usufruire della detrazione prevista dal Bonus Ristrutturazione 2026 sul rifacimento dei pavimenti (nei casi ammessi), è fondamentale seguire alla lettera le regole fiscali e tecniche indicate dall’Agenzia delle Entrate. Un errore nella documentazione o nel tipo di pagamento può far decadere l’intera agevolazione.

Ecco l’elenco completo degli adempimenti da rispettare:

Comunicazione edilizia (se necessaria)

Se i lavori rientrano in interventi di manutenzione straordinaria, restauro o ristrutturazione edilizia, è obbligatorio presentare al Comune la CILA o altra comunicazione edilizia, secondo la normativa locale. La pratica edilizia deve essere coerente con il tipo di lavori effettuati.

Pagamento con bonifico parlante

Tutti i pagamenti devono essere effettuati esclusivamente con bonifico bancario o postale “parlante”, cioè con causale specifica per le ristrutturazioni edilizie. Il bonifico deve riportare:

  • la causale del versamento (art. 16-bis del TUIR),
  • il codice fiscale del beneficiario della detrazione,
  • la partita IVA o codice fiscale dell’impresa che ha effettuato i lavori.

Non è ammesso il pagamento con contanti, assegni, carte di credito o bonifici ordinari.

Fatture dettagliate e intestate

Le fatture devono essere:

  • intestate al contribuente che richiederà la detrazione;
  • descrivere chiaramente i lavori svolti, specificando che si tratta di interventi rientranti nel Bonus Ristrutturazione.

Documentazione da conservare

Per almeno 10 anni, è importante conservare:

  • copia della CILA/SCIA (se necessaria),
  • copia dei bonifici parlanti,
  • fatture e ricevute,
  • eventuale permesso o autorizzazione comunale,
  • dichiarazione dell’impresa sul contratto collettivo applicato (se la spesa supera i 70.000 euro),
  • documentazione fotografica dei lavori prima e dopo (facoltativa ma consigliata).


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Autore: Andrea Dicanto

Autore Andrea Dicanto
Appassionato Progettista esperto nel settore dell'Edilizia, delle Costruzioni e dell'Arredamento. Fin da giovane ho sempre studiato ed analizzato problematiche che vanno dalle questioni statiche di edifici e costruzioni fino al miglior modo di progettare ed arredare gli spazi interni, strizzando l'occhio alle nuove tecnologie soprattutto in ambito sismico.

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