La Corte di Cassazione ha stabilito che il reato di truffa ai danni dello Stato, in relazione ai crediti d'imposta inesistenti generati tramite il Superbonus, si configura solo quando tali crediti sono riscossi o compensati.
Le recenti modifiche normative relative al Superbonus introducono una spalmatura decennale delle detrazioni e nuove limitazioni all'uso dei crediti fiscali per banche e intermediari.
Il governo italiano propone di diluire i crediti del Superbonus su dieci anni per contenere il deficit, una mossa che suscita preoccupazioni da parte di Confindustria e Federcontribuenti per la retroattività e le ripercussioni sulle imprese.
In un recente chiarimento, l'Agenzia delle Entrate ha chiarito un dubbio riguardo la possibilità di utilizzare i crediti del Superbonus per compensare i contributi previdenziali del personale distaccato sul territorio italiano.
L'Italia sta affrontando una crisi nel settore dell'edilizia, con molti cantieri bloccati a causa delle decisioni politiche che hanno ostacolato la cessione dei crediti edilizi.
Il Presidente del M5S, Giuseppe Conte, insieme al Ministro Giorgetti, delineano una strategia per affrontare il problema del Superbonus e dei crediti incagliati.
La questione dei crediti fiscali non utilizzati relativi al superbonus e ad altri bonus edilizi rimasti incagliati è diventata un tema di grande rilevanza, tanto da richiedere l'intervento delle istituzioni e del mondo bancario.
In data 2 marzo 2023, si è tenuta l’Audizione in VI commissione Finanze alla Camera dei deputati, in cui Ruffini ha affermato che, in riferimento all’anno 2023, la capienza disponibile per l’utilizzo dei crediti d’imposta è pari ancora a 17,4 miliardi di euro.
In tema di Superbonus 110% e cessione del credito, come sappiamo, nel corso degli ultimi anni sono state scoperte numerose frodi che hanno portato alla perdita di diversi miliardi di euro ai danni dello Stato.