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Ponte sullo Stretto, Salvini: un’opera da 100mila posti di lavoro

Ponte sullo Stretto, Salvini: un’opera da 100mila posti di lavoroPonte sullo Stretto, Salvini: un’opera da 100mila posti di lavoro
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Il ponte sullo stretto di Messina per ridurre i consumi

Una delle misure che Matteo Salvini, ovvero il nuovo vice-premier e ministro delle infrastrutture e mobilità sostenibili, ha annunciato di voler prendere per migliorare le condizioni della mobilità nel Sud Italia è il tanto discusso ponte sullo stretto di Messina.

La volontà di voler costruire un ponte in grado di collegare la Sicilia alla Calabria non è una novità per quanto riguarda l’ambito edile, perché questa idea è stata già presa in considerazione da moltissimi altri ingegneri e politici che volevano migliorare le condizioni della mobilità locale. Uno dei motivi principali di questa manovra sarebbe l’obiettivo di ridurre i consumi a lungo termine causati dall’utilizzo dei traghetti continui che vengono impiegati per trasportare persone e materiali da un capo all’altro delle due regioni.

Se vengono considerate le tariffe necessarie per attraversare lo stretto di Messina e se si calcolano anche i consumi di carburante e materie prime per consentire questo spostamento, si può notare che l’idea del ponte resta comunque un’opzione da considerare seriamente; per poter utilizzare il traghetto è necessario pagare una tariffa, che può aumentare significativamente nel caso in cui ci fosse la necessità di attraversare lo stretto con mezzi pesanti.

L’utilizzo del traghetto, inoltre, va ad incidere anche sulle tempistiche necessarie per attraversare i 4 km circa di mare che corrono tra i due capi più vicini delle due regioni. Questi mezzi marittimi viaggiano ad una velocità molto contenuta e possono impiegare anche 45 minuti per completare un unico viaggio. Ciò significa che per utilizzare il traghetto all’andata e al ritorno si andranno ad impiegare circa 90 minuti, per soli 8 km complessivi. Per quanto riguarda i costi del traghetto, bisogna comunque considerare che per attraversare lo stretto con un auto bisogna spendere circa 30/35 euro per singolo viaggio. Ciò significa che per compiere un viaggio di andata e ritorno bisogna spendere mediamente 60/70 euro.

Presi in considerazione tutti questi dati, il vice-premier ha manifestato la propria intenzione di commissionare la costruzione del ponte, che consentirebbe inoltre a circa 100.000 persone di lavorare al progetto, se si considerano tutti gli addetti ai lavori.

Si tratta di informazioni molto incoraggianti e che possono andare a contribuire alla crescita economica del Sud, aumentando significativamente l’efficienza nello spostamento libero tra la Sicilia e la penisola. Tuttavia non bisogna dimenticare che l’idea del ponte di connessione tra le due regioni non è una novità assoluta, ma è stata sempre valutata con molta attenzione in base alle circostanze.

I progetti del ponte e le previsioni sui lavori

Matteo Salvini ha annunciato durante un’intervista che verrà presa in considerazione l’idea di avviare i lavori per la costruzione del ponte sullo stretto di Messina, presumibilmente secondo quanto è stato studiato già in precedenza da alcune compagnie.

Stando a quanto indicato da alcune grandi testate giornalistiche, come Sky TG24, gli studi sulla fattibilità del ponte risalgono già al lontano 1876, cioè da quando Giuseppe Zanardelli affermò di voler costruire un ponte “sopra i flutti o sotto i flutti”, per fare in modo che “la Sicilia sia unita al continente”. I progetti sono stati portati avanti da diverse organizzazioni, tra cui anche dei gruppi di studiosi provenienti da diverse università italiane e internazionali.

Il progetto riguardante il ponte sullo stretto di Messina ha visto il coinvolgimento del dipartimento di scienze biologiche, geologiche e ambientali dell’Università di Catania, dell’Università di Kiel in Germania e anche dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Ognuna di queste organizzazioni ha potuto studiare diversi fattori riguardo la fattibilità del ponte, tra cui la possibilità di costruire delle strutture portanti per il ponte sospeso da saldare sul terreno del fondale marino, considerando soprattutto le proprietà tettoniche e sismologiche dell’area.

Il ponte dovrebbe essere costituito da una struttura lunga circa 3 chilometri, che deve poter sostenere il passaggio di veicoli terrestri di ogni genere, tra cui anche autocarri pesanti e treni delle ferrovie di stato. Nel caso in cui il vice-premier volesse portare avanti i progetti risalenti al governo Berlusconi del 2005, i lavori sul ponte coinvolgerebbero più di 110.000 persone, garantendo ampia disponibilità di lavoro per tutti coloro che parteciperanno all’edificazione della struttura.

Le problematiche del ponte sullo stretto di Messina

Nelle interviste durante le quali Matteo Salvini ha annunciato la propria intenzione di dedicarsi alla costruzione del ponte sullo stretto di Messina viene affermata la sola volontà di considerare la fattibilità del progetto e di iniziare i lavori (se ci fossero le condizioni adatte). Tuttavia il ponte è tra i maggiori progetti in ambito edile a livello nazionale già da decenni, ma i lavori non sono mai iniziati a causa di molte problematiche.

Prima di tutto la zona geografica non favorisce la costruzione di un ponte, sia per motivazioni legate strettamente alla sua lunghezza e alla sua solidità, sia per quanto concerne la possibilità di resistere ad eventuali terremoti. La zona in questione, infatti, presenta una delle faglie più attive dal punto di vista sismologico, con terremoti registrati nel 1908 di magnitudo 6.9.

Per avere un’idea dell’energia scatenata da questo terremoto, bisogna considerare che quello che si è manifestato nel 2009 a L’Aquila raggiungeva l’apice di magnitudo 6.0 circa. Ciò significa che la struttura del ponte dovrebbe essere costruita in maniera tale da sostenere enormi stress ambientali, nonostante la sua lunghezza assolutamente fuori dal comune.
Per questo motivo le problematiche legate al ponte hanno limitato sempre l’inizio dei lavori.

Il denaro necessario per portare avanti e concludere il progetto raggiungerebbe la cifra di 7.1 miliardi di euro, secondo quanto affermato da Webuild, ovvero l’azienda che era stata precedentemente incaricata per la stesura dei progetti del ponte.

Si tratta di cifre veramente notevoli, senza considerare inoltre le tempistiche necessarie per portare a termine i progetti, che restano comunque sconosciute.

Considerando tutti questi fattori, si può arrivare alla conclusione che dopo tanti anni e soprattutto grazie allo sviluppo tecnologico che abbiamo raggiunto, il progetto del ponte sullo stretto di Messina non rappresenta più un’utopia destinata a restare un semplice progetto. Tuttavia non bisogna arrivare subito a conclusioni affrettate, ma è necessario informarsi costantemente sull’andamento dei progetti e sulle intenzioni di Matteo Salvini circa quanto ha affermato nelle sue interviste.

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TAGS: messina, ponte sullo stretto, ponte sullo stretto di Messina

Autore: Andrea Dicanto

Autore Andrea Dicanto
Appassionato Progettista esperto nel settore dell'Edilizia, delle Costruzioni e dell'Arredamento. Fin da giovane ho sempre studiato ed analizzato problematiche che vanno dalle questioni statiche di edifici e costruzioni fino al miglior modo di progettare ed arredare gli spazi interni, strizzando l'occhio alle nuove tecnologie soprattutto in ambito sismico.

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