Edilizia.com
Edilizia.com

Accensione riscaldamenti 2025: tutte le date e le regole

Dal 15 ottobre si accendono i termosifoni in molte città italiane. Il D.P.R. 74/2013 regola date, orari e temperature, promuovendo risparmio energetico, controlli e sanzioni.

Accensione riscaldamenti 2025: tutte le date e le regole Accensione riscaldamenti 2025: tutte le date e le regole
Ultimo Aggiornamento:

L’autunno porta con sé un inevitabile cambiamento: le temperature calano e torna il momento di accendere i riscaldamenti. Ma quando è possibile farlo legalmente? La risposta non è uguale per tutti: in Italia, l’accensione degli impianti di riscaldamento segue un calendario preciso stabilito da una normativa nazionale, il D.P.R. n. 74 del 2013, che divide il Paese in sei zone climatiche.

Dal 15 ottobre si accendono ufficialmente i termosifoni in gran parte del Nord Italia, ma non solo: anche alcune città del Sud, come Enna e Potenza, rientrano tra i Comuni autorizzati.

Il motivo? La loro altitudine e le basse temperature registrate nei mesi freddi. In alcune aree, addirittura, non esistono limitazioni di orario o periodo: è il caso di Cuneo, Belluno e Trento.

Ma quali sono le regole esatte da rispettare? Chi decide tempi, orari e temperature massime? E soprattutto: cosa rischia chi non si attiene alle disposizioni?

Scopriamo tutto quello che c’è da sapere sulla normativa che regola l’accensione dei riscaldamenti in Italia.

Advertisement - Pubblicità

Il D.P.R. 74/2013: la normativa che regola l’uso degli impianti termici

La gestione dei riscaldamenti in Italia non è lasciata al caso o al buon senso: è regolata dal Decreto del Presidente della Repubblica n. 74 del 2013, un provvedimento che stabilisce regole chiare e vincolanti per l’esercizio, la conduzione, il controllo, la manutenzione e l’ispezione degli impianti termici. Si tratta di una norma fondamentale che coinvolge direttamente sia i cittadini che i tecnici incaricati della manutenzione.

Il decreto impone obblighi precisi al responsabile dell’impianto (che può coincidere con l’inquilino, il proprietario o l’amministratore di condominio), definendo le temperature massime consentite per il riscaldamento (20 °C, con una tolleranza di +2 °C) e le temperature minime per il raffrescamento nei mesi estivi.

Non solo: il testo introduce anche l’obbligo di controlli periodici sull’efficienza energetica degli impianti e impone sanzioni in caso di inadempienze. Il tutto con l’obiettivo di ridurre i consumi energetici, contenere le emissioni di CO₂ e garantire ambienti abitativi salubri e sicuri.

La suddivisione del territorio italiano in sei zone climatiche rappresenta uno degli elementi centrali del decreto: ad ogni zona corrispondono precisi limiti temporali di accensione degli impianti e un numero massimo di ore giornaliere consentite.

Advertisement - Pubblicità

Le sei zone climatiche: chi può accendere i termosifoni e quando

Il D.P.R. 74/2013 divide l’Italia in sei zone climatiche (dalla A alla F), in base alla media delle temperature giornaliere registrate sul territorio. Questo sistema permette di adeguare l’accensione degli impianti di riscaldamento alle esigenze climatiche locali, evitando sprechi energetici nelle zone più miti e garantendo invece il necessario comfort termico dove gli inverni sono più rigidi.

Ecco il dettaglio delle fasce climatiche e dei limiti di esercizio:

  • Zona A (es. Lampedusa, Linosa, Porto Empedocle): dal 1 dicembre al 15 marzo, per un massimo di 6 ore giornaliere.
  • Zona B (es. Reggio Calabria, Palermo, Catania): dal 1 dicembre al 31 marzo, per un massimo di 8 ore giornaliere.
  • Zona C (es. Napoli, Bari, Cagliari, Lecce, Cosenza): dal 15 novembre al 31 marzo, per un massimo di 10 ore giornaliere.
  • Zona D (es. Roma, Firenze, Ancona, Chieti, Matera): dal 1 novembre al 15 aprile, per un massimo di 12 ore giornaliere.
  • Zona E (es. Milano, Torino, Bologna, Verona, Perugia, Enna, Potenza): dal 15 ottobre al 15 aprile, per un massimo di 14 ore giornaliere.
  • Zona F (es. Cuneo, Belluno, Trento): nessuna limitazione, riscaldamenti accesi tutto l’anno, a discrezione degli utenti.

Ogni zona ha quindi una finestra temporale ben precisa e un numero massimo di ore giornaliere in cui è possibile tenere acceso l’impianto. In tutte le fasce – ad eccezione della F – i riscaldamenti possono essere attivati dalle 5:00 del mattino alle 23:00, con il rispetto della temperatura massima di 20 °C (+2 °C di tolleranza).

Advertisement - Pubblicità

Controlli e sanzioni: cosa si rischia se si accendono i riscaldamenti fuori norma

Ignorare le regole sull’accensione degli impianti di riscaldamento può comportare sanzioni economiche anche pesanti, oltre a rischi per la sicurezza e l’ambiente. Secondo il D.P.R. 74/2013, i Comuni e le Regioni, tramite appositi organismi o aziende pubbliche, sono incaricati di effettuare ispezioni periodiche sugli impianti termici, in particolare su quelli di potenza superiore ai 10 kW.

In caso di violazione – come l’accensione dei termosifoni al di fuori del periodo consentito o il mancato rispetto delle temperature massime – possono essere comminate multe che vanno da 500 a 3.000 euro. Inoltre, è obbligatorio mantenere aggiornato il libretto d’impianto e far eseguire i controlli di efficienza energetica secondo le scadenze previste dalla legge.

Ma rispettare la normativa non è solo una questione di legalità: si tratta anche di tutelare l’ambiente. Un uso corretto del riscaldamento, nei limiti previsti per orari e temperature, permette di ridurre i consumi energetici, abbattere le emissioni di CO₂ e contenere i costi in bolletta.

Una buona manutenzione e il rispetto delle fasce climatiche sono quindi strumenti fondamentali per una gestione più consapevole e sostenibile dell’energia.



Richiedi informazioni per Casa, Notizie

Compila il form sottostante: la tua richiesta verrà moderata e successivamente inoltrata alle migliori Aziende del settore, GRATUITAMENTE!

Invia Richiesta

Articoli Correlati

Quando un capannone diventa abuso: struttura stabile, niente edilizia liberaQuando un capannone diventa abuso: struttura stabile, niente edilizia libera

Quando un capannone diventa abuso: struttura stabile, niente edilizia libera

08/10/2025 11:18 - Un capannone realizzato senza permesso è stato acquisito dal Comune: la sentenza ribadisce che opere stabili non rientrano nell’edilizia libera, specialmente in aree con vincoli ambientali.
TAGS: accensione riscaldamenti 2025, accensione riscaldamento, date accensione termosifoni, Dpr 74 2013, normativa riscaldamento, riscaldamento, riscaldamento condominio, risparmio energetico casa, sanzioni impianti termici, temperature massime riscaldamento, termosifoni ottobre, zone climatiche Italia

Autore: Andrea Dicanto

Autore Andrea Dicanto
Appassionato Progettista esperto nel settore dell'Edilizia, delle Costruzioni e dell'Arredamento. Fin da giovane ho sempre studiato ed analizzato problematiche che vanno dalle questioni statiche di edifici e costruzioni fino al miglior modo di progettare ed arredare gli spazi interni, strizzando l'occhio alle nuove tecnologie soprattutto in ambito sismico.

Leggi tutti i miei articoli | Visita il mio profilo Linkedin

Edilizia.com è online dal 1998, il primo del settore in Italia!