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Smaltimento e riciclo pannelli fotovoltaici: come funziona

Il problema dello smaltimento e del riciclo dei pannelli fotovoltaici è un argomento relativamente nuovo, in quanto l’utilizzo di questa tipologia di impianto si è diffuso solamente nel corso degli ultimi decenni.

Smaltimento e riciclo pannelli fotovoltaici: come funziona Smaltimento e riciclo pannelli fotovoltaici: come funziona
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Il problema dello smaltimento e del riciclo dei pannelli fotovoltaici è un argomento relativamente nuovo, in quanto l’utilizzo di questa tipologia di impianto si è diffuso solamente nel corso degli ultimi decenni.

Considerando il fatto che il periodo di vita medio di un pannello di buona qualità può arrivare fino a 20-25 anni, fino ad ora non c’è stato un grande bisogno di sapere come procedere quando l’impianto arriva a fine vita. Ad oggi però, sta diventando sempre più necessario sapere qualcosa in più su questo tema.

Dopo aver spiegato:

vediamo oggi come funziona lo smaltimento e il riciclo dei pannelli.

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Smaltimento e riciclo pannelli fotovoltaici: normativa e classificazione

Lo smaltimento e il riciclo del pannelli fotovoltaici è un argomento del quale in molti Paesi ancora non si parla frequentemente e in maniera adeguata. Spesso proprio perché ancora non esiste una normativa di riferimento che possa spiegare come si procede quando l’impianto fotovoltaico diventa “un rifiuto da riciclare”.

Fortunatamente, i Paesi europei invece hanno già provveduto a disciplinare questo tema. In Italia, i pannelli fotovoltaici sono stati classificati come RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche). E la direttiva che ne regola lo smaltimento e il riciclo è il Decreto Legislativo n. 49 del 14 marzo 2014.

Le regole per il riciclo e lo smaltimento dei pannelli fotovoltaici sono state definite dal GSE. Ovvero, l’ente governativo che si occupa dell’installazione e della gestione dei contratti.

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Impianti domestici e industriali: come si procede

Riguardo a come procedere, si è fatta una distinzione tra gli impianti fotovoltaici domestici (ovvero quelli con potenza inferiore a 10 kW), e quelli industriali (con potenza pari o superiore a 10 kW).

Per quanto riguarda quindi i fotovoltaici domestici, la normativa informa che i proprietari dovranno contattare la casa produttrice del proprio impianto. Questa si dovrà occupare di rimuovere i pannelli dal tetto, caricarli presso i propri mezzi e poi trasportarli fino ai centri di raccolta come rifiuti R4. Il proprietario dell’impianto, in tutto ciò, non sarà tenuto a pagare alcuna spesa.

Il discorso è differente per lo smaltimento e riciclo dei pannelli fotovoltaici industriali. In tal caso, si fa differenza tra due possibilità, ovvero:

  • Il Soggetto Responsabile, e quindi il proprietario dell’impianto, intende smaltire i pannelli per sostituirli con dei nuovi di tipo equivalente. In tal caso tutto il procedimento sarà a carico e responsabilità dei produttori;
  • Il proprietario desidera rimuovere i pannelli senza poi installarne di nuovi. In questo caso, tutto il procedimento di raccolta, trasporto, recupero e smaltimento sarà a suo carico. Sia per quanto riguarda l’aspetto tecnico che quello economico.

La normativa dunque consente alle aziende di usufruire del servizio di smaltimento e riciclo dei pannelli fotovoltaici in forma gratuita solo in caso di sostituzione.

Se, al contrario, l’impresa intende procedere autonomamente, per farlo dovrà contattare uno dei tanti consorzi riconosciuti per la raccolta di rifiuti RAEE. Questi spiegheranno al Soggetto Responsabile come muoversi passo per passo.

Per saperne di più, consultare il documento “Istruzioni operative per la gestione e lo smaltimento dei pannelli fotovoltaici incentivati” pubblicato sul sito del GSE.



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TAGS: gse, impianto fotovoltaico, pannelli fotovoltaici, RAEE, riciclo, smaltimento, solari

Autore: Redazione Online

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