Fondo 2025 per la manutenzione stradale nei piccoli comuni: contributi fino a 150.000 euro, domanda entro il 15 dicembre, monitoraggio BDAP, graduatorie per capacità finanziaria e progettazione.

L’edilizia pubblica riceve un importante impulso per il 2025 grazie al nuovo “Fondo investimenti stradali nei piccoli comuni”, un’iniziativa congiunta del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e del Ministero dell’Economia. Il fondo, che rientra nel più ampio disegno di sostegno alle infrastrutture locali, mette a disposizione oltre 21 milioni di euro per interventi di manutenzione e messa in sicurezza delle strade comunali nei centri con meno di 5.000 abitanti.
Il decreto interministeriale n. 72 del 7 ottobre 2025 definisce criteri, requisiti e modalità di accesso, mentre l’avviso ufficiale pubblicato il 13 novembre 2025 stabilisce che i Comuni interessati dovranno presentare domanda entro e non oltre il 15 dicembre 2025 attraverso una piattaforma dedicata.
Quali sono le spese ammissibili? Quali Comuni possono accedere? Come si compila l’istanza per ottenere i contributi?
Nell’articolo di oggi rispondiamo a tutte queste domande, fornendo una guida completa e aggiornata per i tecnici comunali e gli amministratori locali.
Sommario
Il “Fondo investimenti stradali nei piccoli comuni” si rivolge in modo specifico a Comuni italiani con una popolazione pari o inferiore a 5.000 abitanti, come attestato dai dati ufficiali ISTAT al 31 dicembre 2023. Si tratta di una misura che punta a rafforzare la sicurezza viaria e a sostenere i territori più fragili, spesso penalizzati da limitate capacità finanziarie e infrastrutture obsolete.
Rientrano tra i beneficiari anche quei Comuni estinti che, alla data di pubblicazione del decreto, siano stati incorporati in altri enti, a condizione che il Comune risultante dalla fusione rispetti anch’esso il limite demografico previsto.
Le risorse per il 2025 – pari a 21,5 milioni di euro – sono distribuite a livello regionale secondo due criteri statistici:
A questi criteri si somma un vincolo fondamentale: il rispetto dell’art. 7-bis del DL 243/2016, che impone che almeno il 40% delle risorse sia destinato alle Regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna).
Nel complesso, i Comuni interessati sono 5.283, per una popolazione di oltre 9,2 milioni di residenti, rappresentando oltre il 55% dei Comuni italiani. Un dato che sottolinea l’importanza strategica di questo intervento, non solo per la sicurezza, ma anche per la valorizzazione e il mantenimento delle infrastrutture locali, spesso trascurate.
Advertisement - PubblicitàIl contributo previsto dal fondo può arrivare fino a un massimo di 150.000 euro per ciascun Comune. È possibile finanziare uno o più interventi di manutenzione e messa in sicurezza della rete stradale comunale, a condizione che siano conformi ai criteri tecnici e amministrativi definiti dal decreto interministeriale n. 72/2025.
Tra le spese ammissibili rientrano anche quelle relative alla progettazione preliminare, definitiva o esecutiva, qualora previste e non già coperte da altri finanziamenti. Questo rappresenta un supporto concreto per i Comuni che spesso faticano a sostenere anche le fasi iniziali dei lavori.
Tuttavia, non tutte le domande sono accettabili. Il decreto stabilisce con chiarezza alcune cause di esclusione automatica, tra cui:
Inoltre, il contributo non potrà essere concesso se manca la copertura finanziaria dell’intervento nel quadro economico del progetto o se la progettazione non è ad uno stadio almeno minimo di definizione.
Questa attenzione ai criteri di ammissibilità risponde a una logica di efficienza e controllo, con l’obiettivo di sostenere solo i progetti realmente cantierabili, trasparenti e coerenti con la finalità del fondo.
Advertisement - PubblicitàI Comuni interessati ad accedere al contributo del “Fondo investimenti stradali nei piccoli comuni” devono presentare apposita istanza telematica attraverso la piattaforma online messa a disposizione dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Secondo quanto indicato nell’avviso ufficiale pubblicato il 13 novembre 2025, la scadenza improrogabile per l’invio delle domande è fissata al 15 dicembre 2025.
Sono automaticamente escluse le domande:
Una volta chiusa la finestra per la presentazione delle domande, verrà predisposta la graduatoria, sulla base dei criteri indicati nel decreto, e verranno assegnati i fondi secondo l’ordine di priorità.
Advertisement - PubblicitàUna volta chiusa la fase di presentazione delle domande, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – attraverso la Direzione generale per l’edilizia statale e gli interventi speciali – procede alla valutazione delle istanze e alla formazione della graduatoria degli interventi ammissibili a finanziamento.
I progetti saranno selezionati sulla base di due criteri principali:
In ogni caso, i Comuni con risultato di amministrazione negativo non potranno ricevere più del 15% delle risorse disponibili per area territoriale.
Il contributo viene erogato in due tranche:
In caso di ritardi o inadempienze, è prevista la revoca del finanziamento e il recupero delle somme già erogate, come stabilito dagli articoli 10 e 11 del decreto.
Advertisement - PubblicitàUno degli elementi centrali del decreto interministeriale n. 72/2025 è l’attenzione al rispetto rigoroso delle tempistiche e alla tracciabilità dei lavori. L’obiettivo è garantire l’effettiva esecuzione degli interventi finanziati, evitando ritardi e sprechi di risorse pubbliche.
I Comuni beneficiari del contributo sono obbligati a:
Il mancato rispetto di questi termini comporta la revoca del finanziamento, con conseguente obbligo di restituzione delle somme eventualmente già erogate.
Tutti gli interventi finanziati sono soggetti a monitoraggio continuo attraverso il sistema informativo:
Al termine dei lavori, ogni Comune deve trasmettere:
Solo a seguito di questa verifica formale potrà essere liquidata la seconda tranche del contributo.
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