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Irpef 2026, taglio delle aliquote: cosa cambia per il ceto medio

Riduzione della seconda aliquota Irpef al 33%, benefici per il ceto medio e taglio delle detrazioni per redditi oltre 200.000 euro nel DDL di Bilancio 2026.

Irpef 2026, taglio delle aliquote: cosa cambia per il ceto medio Irpef 2026, taglio delle aliquote: cosa cambia per il ceto medio
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Il Disegno di Legge di Bilancio 2026 segna un nuovo passo nel percorso di riforma dell’Irpef e conferma la volontà del Governo di intervenire in modo strutturale sulla pressione fiscale che grava su famiglie e contribuenti.

Dopo l’entrata a regime, nel 2025, del nuovo sistema a tre scaglioni, la manovra per il 2026 introduce una misura molto attesa: la riduzione dell’aliquota Irpef applicata al cosiddetto ceto medio. L’obiettivo è rendere il sistema più equo, alleggerendo il carico fiscale sui redditi da lavoro e da pensione compresi nella fascia intermedia, spesso considerata la più penalizzata dal sistema tributario.

Ma come cambia concretamente l’Irpef dal 2026? Chi beneficia del taglio delle aliquote e quali correttivi sono stati introdotti per garantire l’equilibrio dei conti pubblici?

Il cuore dell’intervento è contenuto nella modifica all’articolo 11 del Testo unico delle imposte sui redditi, approvato con il DPR 22 dicembre 1986, n. 917. La seconda aliquota Irpef viene ridotta dal 35% al 33%, con un taglio di due punti percentuali che interessa il secondo scaglione di reddito, attualmente compreso tra 28.000 e 50.000 euro.

La misura produce un risparmio fiscale immediato per una platea molto ampia di contribuenti, tra lavoratori dipendenti, autonomi e pensionati. La struttura dell’imposta, ridisegnata nel 2025 con il passaggio da quattro a tre scaglioni, rimane invariata, ma l’intervento sull’aliquota intermedia rafforza la progressività dell’Irpef e risponde alle richieste di riduzione della pressione fiscale provenienti dal mondo del lavoro e delle professioni.

Accanto al taglio dell’aliquota, il DDL di Bilancio 2026 introduce però anche una misura di riequilibrio che riguarda i redditi più elevati. Con l’inserimento del nuovo comma 5-bis all’articolo 16-ter del TUIR, viene prevista una riduzione delle detrazioni fiscali per i contribuenti con reddito complessivo superiore a 200.000 euro.

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In particolare, l’ammontare delle detrazioni dall’imposta lorda viene diminuito di 440 euro per specifiche tipologie di oneri. La riduzione riguarda le spese detraibili al 19% previste dal TUIR e da altre disposizioni fiscali, con l’esclusione delle spese sanitarie, che restano integralmente detraibili. Sono inoltre coinvolte le erogazioni liberali in favore dei partiti politici e i premi di assicurazione contro il rischio di eventi calamitosi sugli immobili, introdotti dal decreto-legge n. 34 del 2020.

Si tratta di un intervento mirato che punta a concentrare i benefici fiscali sui redditi medio-bassi, riducendo al tempo stesso alcune agevolazioni per i contribuenti con maggiore capacità contributiva, in coerenza con il principio di progressività dell’imposizione.

Il giudizio complessivo sulla riforma è stato positivo anche da parte del mondo professionale. Durante un convegno dei commercialisti tenutosi a Genova, il presidente del Consiglio nazionale, Elbano De Nuccio, ha espresso apprezzamento per le misure contenute nella manovra, sottolineando come la riduzione dell’aliquota Irpef per il secondo scaglione dia seguito agli impegni assunti dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Nel corso degli Stati generali dei commercialisti svoltisi a giugno a Roma, infatti, era stata annunciata la volontà di ridurre in modo concreto la pressione fiscale sul ceto medio. La Legge di Bilancio 2026 rappresenta quindi una prima risposta normativa a quell’impegno politico.

Nel complesso, la manovra si muove lungo una linea di equilibrio tra riduzione delle imposte e sostenibilità finanziaria, cercando di redistribuire il carico fiscale in modo più coerente e comprensibile per i contribuenti.



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Autore: Andrea Dicanto

Autore Andrea Dicanto
Appassionato Progettista esperto nel settore dell'Edilizia, delle Costruzioni e dell'Arredamento. Fin da giovane ho sempre studiato ed analizzato problematiche che vanno dalle questioni statiche di edifici e costruzioni fino al miglior modo di progettare ed arredare gli spazi interni, strizzando l'occhio alle nuove tecnologie soprattutto in ambito sismico.

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