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Ascensore esterno in condominio: come ottenere il bonus 75% entro il 2025

Installare un ascensore esterno entro il 2025 consente di accedere al bonus 75% per l’abbattimento barriere architettoniche. Le spese devono essere sostenute e documentate entro l’anno.

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L’installazione di un ascensore esterno in un edificio condominiale rappresenta una delle soluzioni più efficaci per abbattere le barriere architettoniche e migliorare l’accessibilità degli spazi abitativi, soprattutto per le persone con disabilità o difficoltà motorie. In questo contesto, molti contribuenti si interrogano su come beneficiare delle agevolazioni fiscali attualmente in vigore e, in particolare, su quali spese possano rientrare nel cosiddetto bonus barriere architettoniche del 75% previsto dalla normativa.

A chiarire un dubbio molto concreto è stata l’Agenzia delle Entrate, tramite il portale FiscoOggi, dove un lettore ha posto il seguente quesito:

“Nel mio condominio dovremmo costruire un ascensore esterno iniziando i lavori entro il 31 dicembre 2025 e completarli nel corso dell’anno 2026. Come andranno ad essere suddivise le agevolazioni bonus 2025 e 2026?”

Una domanda particolarmente rilevante per molti condomini che stanno pianificando interventi simili, spesso frenati dall’incertezza normativa e dai vincoli temporali imposti dalla legge. Ma cosa prevede oggi la normativa? È davvero possibile beneficiare della detrazione anche per le spese sostenute nel 2026? E come deve essere suddiviso il beneficio tra i vari condòmini?

Scopriamo insieme tutti i dettagli, norme alla mano.

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Cosa prevede il Bonus Barriere Architettoniche: normativa, importi e soggetti beneficiari

La risposta fornita dall’Agenzia delle Entrate si basa sull’articolo 119-ter del Decreto Legge n. 34/2020 (Decreto Rilancio), il quale riconosce una detrazione del 75% delle spese sostenute per la realizzazione, in edifici esistenti, di interventi volti all’eliminazione delle barriere architettoniche. Rientrano tra questi interventi esclusivamente: scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici.

Con il recente Decreto Legge n. 39/2024, è stato confermato che la detrazione è ammessa fino al 31 dicembre 2025, e deve essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo. È importante sottolineare che il beneficio riguarda soltanto le spese sostenute entro quella data: dunque, se i lavori dovessero iniziare nel 2025 ma proseguire o concludersi nel 2026, le spese sostenute successivamente non rientreranno nell’agevolazione, almeno secondo la normativa attualmente in vigore.

Il bonus viene calcolato su un ammontare massimo di spesa che varia a seconda del numero di unità immobiliari che compongono l’edificio:

  • 50.000 euro per gli edifici unifamiliari o per le unità indipendenti;
  • 40.000 euro moltiplicato per il numero delle unità nei condomini fino a 8 unità;
  • 30.000 euro moltiplicato per ciascuna unità oltre l’ottava.

In ambito condominiale, ciascun condomino ha diritto alla detrazione in funzione della spesa a lui imputata secondo i millesimi o altri criteri previsti dal regolamento di condominio (ai sensi degli articoli 1123 e seguenti del Codice Civile). Inoltre, l’Agenzia chiarisce che anche nel caso in cui un condomino abbia rimborsato più della quota a lui spettante (per accordi interni o altri motivi), potrà comunque detrarre l’intero importo effettivamente sostenuto, purché documentato.

Approfondisci: Bonus Barriere Architettoniche 2025: la guida facile e completa

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Lavori tra due anni solari: cosa succede se si inizia nel 2025 e si finisce nel 2026?

Il punto centrale della domanda posta dal lettore su FiscoOggi riguarda la suddivisione delle agevolazioni fiscali tra due anni solari differenti, ossia se sia possibile fruire del bonus barriere architettoniche anche per le spese sostenute nel 2026, a fronte di lavori iniziati entro il 2025. La risposta dell’Agenzia è stata netta: l’attuale normativa prevede la detrazione solo per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2025.

Questo significa che, anche se i lavori dovessero iniziare regolarmente nel corso del 2025, eventuali costi fatturati e pagati nel 2026 non potranno essere portati in detrazione nell’ambito del bonus del 75%. La regola da seguire è quella del criterio di cassa per le persone fisiche: ciò che conta è quando la spesa viene effettivamente sostenuta, e non quando viene eseguito il lavoro.

Di conseguenza, è fondamentale che il condominio – o il singolo contribuente – pianifichi l’intervento in modo tale da concentrare tutte le spese entro il termine del 31 dicembre 2025, pena la perdita del diritto alla detrazione per le quote successive. In altre parole, solo le fatture saldate entro quella data potranno generare il beneficio fiscale, mentre eventuali acconti o saldi versati nel 2026 resteranno fuori dal perimetro dell’agevolazione.

Questo chiarimento, seppur rigido, mira a far rispettare il termine normativo, ma lascia anche intuire che eventuali modifiche future, proroghe o chiarimenti legislativi potranno cambiare le regole del gioco. Tuttavia, allo stato attuale, la scadenza del 2025 rappresenta un limite invalicabile.

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Come ottenere il massimo dal bonus: consigli pratici per evitare errori

Alla luce di quanto chiarito dall’Agenzia delle Entrate, è evidente che per sfruttare al meglio il bonus barriere architettoniche 75%, soprattutto in ambito condominiale, è indispensabile una pianificazione tempestiva e dettagliata degli interventi. Il primo passo fondamentale consiste nell’affidare la progettazione e la direzione dei lavori a tecnici esperti, che conoscano non solo le normative edilizie, ma anche le regole fiscali che disciplinano i bonus edilizi.

Tra le indicazioni operative più importanti, vi è quella di stipulare contratti chiari con l’impresa esecutrice, stabilendo che la fatturazione e il relativo pagamento di tutte le spese avvengano entro il 31 dicembre 2025. È consigliabile prevedere acconti sostanziosi e pagamenti intermedi, in modo da distribuire la spesa lungo il corso dell’anno e scongiurare ritardi che potrebbero compromettere il diritto alla detrazione.

Inoltre, in caso di lavori in condominio, è opportuno che l’assemblea deliberi per tempo, approvando il riparto delle spese e chiarendo anche la possibilità per alcuni condòmini di anticipare importi maggiori rispetto alla loro quota, così da non compromettere la ripartizione fiscale delle detrazioni.

Infine, si suggerisce di conservare tutta la documentazione in modo ordinato: fatture, bonifici parlanti, delibere assembleari, attestazioni di pagamento e dichiarazioni del tecnico abilitato. Solo con una corretta gestione amministrativa sarà possibile evitare contestazioni in sede di dichiarazione dei redditi.

Il tempo stringe: il 31 dicembre 2025 è più vicino di quanto sembri, e chi vuole accedere al bonus deve muoversi subito. La mancata programmazione o la semplice posticipazione di una parte del pagamento al 2026 rischiano di vanificare un’agevolazione fiscale importante, che in molti casi può fare davvero la differenza.



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Autore: Andrea Dicanto

Autore Andrea Dicanto
Appassionato Progettista esperto nel settore dell'Edilizia, delle Costruzioni e dell'Arredamento. Fin da giovane ho sempre studiato ed analizzato problematiche che vanno dalle questioni statiche di edifici e costruzioni fino al miglior modo di progettare ed arredare gli spazi interni, strizzando l'occhio alle nuove tecnologie soprattutto in ambito sismico.

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