
Riapertura dei termini del condono 2003 e nuova sanatoria modello 1985 tra le proposte della Legge di Bilancio 2026. Cambiano anche norme su sanatorie e sanzioni edilizie.

Una sanatoria edilizia annullata, opere modificate e area vincolata: il TAR Campania conferma la demolizione, ribadendo i limiti dell’affidamento e la natura vincolata delle sanzioni urbanistiche.

La riapertura del condono edilizio del 2003 innesca scontro politico. L’emendamento favorisce la Campania e alimenta sospetti di voto di scambio, mentre restano critiche urbanistiche e ambientali.

Una sentenza del TAR impone alla Soprintendenza di motivare correttamente un parere negativo su un condono edilizio, ribadendo il valore del giudicato e della trasparenza amministrativa.

Il TAR Lazio ha rigettato una richiesta di sanatoria per la trasformazione di un sottotetto, ribadendo i limiti della doppia conformità e l’inammissibilità dell’autorizzazione paesaggistica postuma.

Una sentenza del TAR Lazio impone al Comune di Roma di riesaminare una pratica di condono edilizio, nominando un commissario ad acta a causa della persistente inerzia amministrativa.

Il Consiglio di Stato stabilisce che le opere abusive su immobili condonati non possono essere sanate ordinariamente: il condono non conferisce piena legittimità urbanistica, ma solo tolleranza giuridica.

Il TAR conferma il limite di 1,80 m per i sottotetti nel Tessuto Urbano Consolidato, anche se non abitabili, respingendo la sanatoria per opere considerate sopraelevazioni non ammesse.

Il Consiglio di Stato ribadisce che il cambio di destinazione d’uso in zona agricola, anche senza opere, necessita del permesso di costruire. Inapplicabile il “Salva Casa” in queste aree.

Il TAR Lazio conferma l’impossibilità di modificare vecchie domande di condono e ribadisce l’obbligo del parere idrogeologico per opere abusive in zone a rischio, anche se minime.

Il Consiglio di Stato ha confermato il diniego di condono per opere abusive in area vincolata, chiarendo i limiti del terzo condono edilizio e l’irrilevanza della compatibilità paesaggistica.

Una recente sentenza del TAR Sicilia chiarisce che per ottenere il condono edilizio è necessario dimostrare con prove certe la data delle opere. Irrilevanti le irregolarità formali della notifica.

Il TAR Campania ha respinto il condono per trasformazioni edilizie successive alla domanda, ribadendo l’obbligo di conservare lo stato originario e l’insanabilità di abusi stratificati nel tempo.

Il Consiglio di Stato conferma la demolizione di un abuso edilizio non sanabile, escludendo l'applicazione del Decreto Salva Casa e ribadendo il valore del giudicato e delle norme urbanistiche.

Il TAR del Lazio ha confermato il rigetto del condono per opere abusive in area vincolata, ribadendo l’insanabilità degli abusi edilizi in zone protette e l’obbligo di demolizione.