È in arrivo un nuovo incentivo statale per chi vuole cambiare i propri vecchi elettrodomestici: si tratta del Contributo Elettrodomestici, un bonus che sarà attivato nella prima metà di novembre 2025, e che permetterà di ottenere uno sconto sull’acquisto di apparecchi ad alta efficienza energetica.

Il contributo non è rivolto solo a chi sta ristrutturando casa o affrontando grandi lavori: è pensato per tutte le famiglie che vogliono risparmiare energia e sostituire elettrodomestici obsoleti, a patto che vengano acquistati modelli più moderni, prodotti nell’Unione europea e con buone prestazioni energetiche. In cambio, si potrà ottenere fino a 200 euro di sconto direttamente in negozio.

Si tratta di una misura concreta che unisce tutela dell’ambiente e risparmio economico. Ma come si ottiene questo bonus? Quali sono gli apparecchi inclusi? E quali sono le condizioni da rispettare?

Nelle prossime righe, tutte le informazioni utili per non perdere questa occasione.

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Come funziona il Bonus Elettrodomestici: importi e condizioni

Il nuovo Contributo Elettrodomestici, che sarà attivo entro la prima metà di novembre 2025, è pensato per incentivare la sostituzione di grandi elettrodomestici vecchi con modelli più efficienti dal punto di vista energetico. Il contributo si presenta come uno sconto diretto sul prezzo di acquisto, che potrà arrivare fino al 30% del costo totale, entro due limiti ben precisi:

  • Fino a 100 euro per ciascuna famiglia;
  • Fino a 200 euro per le famiglie con un reddito ISEE inferiore a 25.000 euro annui.

L’incentivo è rivolto esclusivamente a persone fisiche maggiorenni residenti in Italia, e potrà essere richiesto una sola volta per ciascuna famiglia anagrafica. Non sarà possibile cumulare questo bonus con altre agevolazioni fiscali per l’acquisto di elettrodomestici, come ad esempio il “bonus mobili” legato alle ristrutturazioni.

Tutto l’importo verrà gestito in forma di voucher digitale, da utilizzare direttamente in negozio o online, al momento dell’acquisto.

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Quali elettrodomestici rientrano nel bonus

Il Contributo Elettrodomestici si applica solo ai grandi elettrodomestici e solo se prodotti all’interno dell’Unione europea. Ogni apparecchio acquistato deve inoltre rispettare precise classi energetiche minime, stabilite dal decreto interministeriale del 3 settembre 2025.

Ecco l’elenco dei prodotti ammessi e i requisiti richiesti:

  • Lavatrici e lavasciuga: almeno classe energetica “A”
  • Forni: almeno classe “A”
  • Cappe da cucina: non inferiore a classe “B”
  • Lavastoviglie: almeno classe “C”
  • Asciugabiancheria: almeno classe “C”
  • Frigoriferi e congelatori: almeno classe “D”
  • Piani cottura: devono rispettare i limiti ambientali previsti dal Regolamento UE n. 66 del 2014

Non rientrano nel bonus i piccoli elettrodomestici, come aspirapolvere, tostapane, frullatori o phon. Inoltre, per accedere all’agevolazione, è obbligatorio consegnare un elettrodomestico della stessa categoria, da rottamare, con una classe energetica inferiore rispetto a quella del nuovo acquisto.

Questo requisito non solo garantisce un vero miglioramento in termini di efficienza, ma promuove anche il corretto smaltimento dei rifiuti elettronici, un altro degli obiettivi della misura.

Approfondisci: Bonus Elettrodomestici 2025: guida pratica all’incentivo statale di 200 euro

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Come ottenere il bonus: la domanda e la piattaforma online

Per ricevere il Contributo Elettrodomestici sarà necessario presentare una richiesta online, molto probabilmente tra il 10 e il 20 novembre 2025, tramite una piattaforma dedicata gestita da PagoPA e Invitalia. I dettagli definitivi sulla data esatta saranno comunicati dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy con un secondo decreto.

La procedura sarà semplice e alla portata di tutti:

  • Ogni famiglia potrà fare domanda una sola volta;
  • Per accedere sarà necessario utilizzare SPID, CIE o CNS;
  • Al termine della richiesta, se approvata, verrà generato un codice numerico (voucher) da presentare direttamente al momento dell’acquisto.

Il sistema verificherà automaticamente l’ISEE del richiedente attraverso la banca dati dell’INPS, così da stabilire l’importo del bonus spettante (100 o 200 euro).

Il voucher potrà essere usato sia nei negozi fisici che online, ma solo presso i punti vendita che avranno aderito all’iniziativa. L’elenco aggiornato sarà pubblicato sul sito ufficiale www.bonuselettrodomestici.it.

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Come funziona l’acquisto con il bonus: in negozio e online

Dopo aver ottenuto il voucher online, sarà possibile usarlo direttamente al momento dell’acquisto, presentandolo nel punto vendita aderente oppure sul sito e-commerce di un rivenditore accreditato.

Se si compra in un negozio fisico:

L’addetto alla vendita, tramite un portale dedicato, verificherà il codice del voucher, inserirà il prezzo del prodotto e applicherà lo sconto direttamente in fattura. In caso il cliente non presenti il codice tramite app, sarà necessario mostrare anche il codice fiscale, così da garantire la corretta associazione tra bonus e beneficiario.

Se si compra online:

Sul sito dell’e-commerce, una volta selezionato l’elettrodomestico, basterà inserire il codice del voucher prima del pagamento. Il sistema applicherà automaticamente lo sconto, a condizione che il rivenditore sia tra quelli registrati e abilitati alla misura.

In entrambi i casi, dopo l’acquisto, il venditore dovrà:

  • Caricare la fattura sulla piattaforma PagoPA;
  • Certificare il ritiro del vecchio elettrodomestico da rottamare;
  • Conservare tutta la documentazione relativa alla vendita e allo smaltimento del prodotto.

Solo dopo aver completato questi passaggi, e trascorso l’eventuale periodo per i resi, il venditore riceverà il rimborso dallo Stato sul conto dedicato.

Leggi anche: Quanto puoi detrarre davvero con il bonus mobili nel 2025? attenzione alla classe energetica

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Cosa devono fare produttori e rivenditori per aderire al bonus

Prima che il contributo arrivi nelle mani dei cittadini, è necessaria la partecipazione attiva di produttori e rivenditori. La prima fase operativa del bonus, infatti, prevede che le aziende interessate aderiscano formalmente all’iniziativa, rispettando scadenze precise.

Dal 23 al 27 ottobre 2025, i produttori di elettrodomestici devono inviare una richiesta tramite PEC a Invitalia, l’ente incaricato della gestione tecnica del bonus. Una volta approvati, riceveranno un accesso al portale online dove potranno caricare l’elenco dei prodotti che rispettano i requisiti richiesti (classi energetiche e produzione UE).

Dal 27 ottobre 2025, anche i venditori, sia fisici che online, potranno registrarsi accedendo con SPID o CIE all’area riservata sul sito di PagoPA. Ogni rivenditore dovrà:

  • Sottoscrivere il contratto di adesione;
  • Registrare almeno un punto vendita (fisico o digitale);
  • Indicare gli operatori autorizzati e assegnare loro le credenziali di accesso al portale.

Solo i rivenditori registrati saranno visibili nell’elenco ufficiale sul sito bonuselettrodomestici.it, consultabile da tutti i cittadini per sapere dove è possibile usufruire del bonus.

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Controlli, rimborsi e regole fiscali

Dopo l’acquisto dell’elettrodomestico e la consegna del vecchio apparecchio da rottamare, il venditore ha l’obbligo di caricare la fattura e la dichiarazione di ritiro sulla piattaforma di PagoPA. È solo a questo punto che Invitalia procede con i controlli necessari.

I rimborsi ai rivenditori avverranno entro il giorno 30 del mese successivo alla validazione dei documenti. Tutti i passaggi, dalla domanda al rimborso, sono tracciati digitalmente per garantire trasparenza e correttezza del processo.

In caso di problemi, come ad esempio la mancata consegna del vecchio elettrodomestico, il venditore dovrà annullare la pratica entro 7 giorni e restituire l’importo del bonus ricevuto.

Resta però ancora aperta una questione fiscale importante: se il bonus debba essere considerato un vero e proprio mezzo di pagamento, su cui applicare l’IVA sull’intero importo del prodotto, oppure se l’IVA vada calcolata sul prezzo scontato. Su questo punto l’Agenzia delle Entrate non si è ancora espressa ufficialmente.

Nel frattempo, le associazioni di categoria e i produttori spingono per chiarire rapidamente questo aspetto, anche in vista di un possibile rinnovo del contributo negli anni successivi.