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Condominio: sanificazione non obbligatoria, le regole

Come ha appurato e dichiarato più volte l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il Coronavirus è in grado di vivere sulle superfici piane per diverse ore. Proprio per questo motivo, sarebbe necessario obbligare l’amministratore ad effettuare la sanificazione delle zone condominiali, almeno in quelle più frequentate. Nonostante questo però, ad oggi non esiste una legge che imponga tali operazioni.

Condominio: sanificazione non obbligatoria, le regole Condominio: sanificazione non obbligatoria, le regole
Ultimo Aggiornamento:

Come ha appurato e dichiarato più volte l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il Coronavirus è in grado di vivere sulle superfici piane per diverse ore. Da ciò ne deriva come gli spazi comuni all’interno dei condomini siano senza dubbio luoghi “pericolosi” sul tema della diffusione del contagio.

È risaputo infatti come molti cittadini residenti nei complessi condominiali abbiano contratto il virus pur non avendo contatti diretti con i contagiati, ma per via del passaggio nelle parti comuni.

Proprio per questo motivo, sarebbe necessario obbligare l’amministratore ad effettuare la sanificazione delle zone condominiali, almeno in quelle più frequentate. Nonostante questo però, ad oggi non esiste una legge che imponga tali operazioni.

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Condominio: necessario un ordine ufficiale

All’interno del DPCM del 22 marzo 2020, leggiamo che i portieri sono tenuti a continuare il servizio di portierato e di pulizia di tutti gli ambienti condominiali. E che è responsabilità dell’amministratore controllare che portieri, giardinieri o custodi siano sempre muniti di guanti e mascherine.

Durante la seduta parlamentare del 23 aprile 2020 inoltre, in merito alla gestione dei condomini è stato presentato un ordine del giorno studiato da associazioni, giuristi ed esperti.

I principali punti dell’ordine chiedevano:

  • L’obbligo di effettuare la sanificazione delle parti comuni dei condomini, ogni due settimane fino a cessata emergenza;
  • Nel caso si riscontrassero casi positivi al Covid-19 all’interno del complesso condominiale, le autorità sono tenute ad informare l’amministratore, obbligando il cittadino alla quarantena. E in questo caso, la sanificazione degli ambienti sarebbe dovuta avvenire una volta alla settimana.
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Sanificazione necessaria, ma non obbligatoria

Il problema però nasce dal fatto che questo ordine del giorno non è mai entrato all’interno del Decreto Cura Italia, e quindi non è valido per legge.

Ovviamente, in questo caso, tutto viene rimandato alla responsabilità dell’amministratore di condominio. Questo dovrebbe provvedere alla sanificazione degli ambienti comuni anche se non è tenuto a farlo in formula obbligatoria.

Ma ovviamente non basta. L’unica direttiva dettata dal Governo riguardo la gestione del condominio fino ad oggi, è quella di provvedere all’utilizzo dei dispositivi di protezione. Non c’è nessun decreto che affermi l’obbligo di provvedere alla sanificazione settimanale o bisettimanale.

Possiamo solo sperare che le istituzioni si rendano conto del pericolo che corrono ogni giorno i residenti in condominio. Senza la dovuta sanificazione, il contagio potrebbe espandersi vertiginosamente.



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TAGS: condominio, coronavirus, covid19, decreto cura italia, DPCM del 22 marzo 2020, sanificazione

Autore: Redazione Online

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